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BOLLETTINO BILIOGRA FICO
croce greca (secolo vi), fu riadattata nel secolo xin aggiun-
gendo all'abside primitiva due absidiole laterali e formando
un ambulatorio circolare costolonato a squadro irregolare,
che prelude ai tipi d'architettura gotica; la chiesa superiore
eretta intorno al 1261 presenta le caratteristiche di due stili'
il romanico e il gotico cistercense. Ricche entrambe di modelli
decorativi e eli frammenti scolpiti, alcuni dei quali sono dall' A.
attribuiti a quel Magister Adam che esegui l'architrave della
porta di S. Ambrogio a Milano. . {a. b.).
52. Gerola (G.), La facciata di S. Mercuriale'
{Felix Ravenna, fase. XVII, gennaio-marzo 1915).
Dettagliata esposizione degli assaggi praticati alla facciata
della chiesa forlivese, che per la dubbia stabilità necessita
d'un restauro. Nelle due ipotesi che si presentano attuabili,
quella di rinforzarla semplicemente non apportandovi alcuna
modificazione, 0 di adottare i pezzi originali per una com-
pleta ricostruzione preferiremmo la seconda, qualora si sup-
plisse alle manchevolezze che il progetto dell'autore presenta,
sopratutto nelle ali, veramente meschine per l'abbassarsi di
due lesene mediane, per l'aprirsi di due illogiche scentrate
finestrelle opportunamente sostituibili da porte laterali.
(a. b.).
53. Munoz (A.), Stefano Maderno. Atti e me-
morie della R. Accademia di S. Luca. (Annuario
I9i3-igi4).
Alla schiera dei mediocri scultori operanti in Roma, pochi
anni prima che G. L. Bernini vi entrasse signore, appartiene
S. Maderno (1566-1636), generalmente noto per un'insul-
sissima statua « di bisquit » la S. Cecilia dove la tanto decan-
tata originalità dell'atteggiamento, non è neanche una tro-
vata dell'A., che in quella posa si rinvenne nel 1599 H cadavere
della Santa, a quanto narra il Bosio. Goffaggine e pesantezza
caratterizzano le altre composizioni dello scultore mancanti,
nei vari periodi, di qualsiasi movimento di stile, dominate
dalla più sorda insensibilità. (Vedi, oltre alla S. Cecilia, basso-
rilievo del monumento a Paolo V in S. M. Maggiore, statua
esterna di S. Efrem, della medesima cappella, statua di S. Carlo
in S. Lorenzo e Damaso, statue sul timpano della Porta del
Quirinale, ecc. ecc.).
A. Munoz ha voluto illustrarne le opere per recare un con-
tributo allo studio della scultura barocca prima del Bernini.
(a. b. .
54. Migliorini (L.), Della chiesa millenaria
di S. Agostino in Vagli Sotto. (Castelnuovo, 1914).
Breve notizia sulle vicende della più volte restaurata chiesa
romanica a S. A. in V. S. (Garfagnana) sorta nel secolo xi,
e sull'annesso convento del secolo xv. (a. b.).
55. Oietti (R.), Ottaviano Mascarino. (Atti e
memorie della R. Accademia di S. Luca. Annuario
1913-1914)-
In questa seconda parte del suo studio su Ottaviano Ma-
scarino, pittore ed architetto bolognese, della fine del secolo xvi,
l'A., fondandosi sulla testimonianza degli storici e su documenti
inediti, ci dà diffuse notizie su opere di pittura e d'architettura
condotte a Roma dal M. sotto il pontificato di Gregorio XIII
(la decorazione di alcune parti delle loggie vaticane, l'archi-
tettura della chiesa di S. Salvatore in Lauro, del palazzo di
S. Spirito in Sassia, il progetto per il palazzo del Quirinale).
Ma dei disegni nella collezione degli Uffici ascritti dall'Oietti
al Mascarino quello bellissime} della Presentazione al Tempio
appartiene al Passarotti che ivi tracciò con rapidi tratti il boz-
zetto per il gran quadro della pinacoteca bolognese, (a. b.).
56. Grioioni (C), Nuovi documenti su Tomaso
Fiamberti. (Felix Ravenna, fase. XVII, gennaio-
marzo, 1915).
Qualche nuovo documento relativo all'artista camponiese
c'informa che questi nel 1520 s'impegnò alla costruzione di
tre cappelle marmoree per la chiesa di S. Maria dei Seni in
Cesena e nel 1525 iniziò il sepolcro per donna Fiordiligi vedova
di Girolamo Graziani, rimasto interrotto per la morte delio
scultore avvenuta nello stesso anno. (a. b.).
57. Filippini (F.), Note circa la costruzione
della Mercanzia. (Bologna, tip. Azzoguidi, 1915).
L'a. dopo aver distinto alcune note che si riferiscono alla
costruzione della distrutta loggia della Gabella iniziata dopo
il 1380 da altre relative alla vicina loggia del Canobbio, sta-
bilisce per la definitiva sistemazione di questa l'anno 1390
Nella collaborazione di due sovrastanti Mastro Antonio di
Vincenzo e Lorenzo di Bagnomarino attribuisce al primo il
concetto generale della costruzione per evidenti confronti
stilistici con gli archi e i capitelli in S. Petronio e il campanile
di S. Francesco, al secondo la direzione dei lavori. Rileva inoltre
da documenti che gli scultori Giovanni di Riguzzo e Pietro
delle Masegne, da lui ritenuti senza fondamento autori delle
statue entro le nicchie, sono di Varignana e non veneti, come
prima si credeva.
Questa scoperta, a cui l'A. dà così sproporzionata impor-
tanza, risolve forse qualche questione artistica, e toglie a
questa o a quell'opera citata l'impronta veneta propria? E
come è permesso asserire per il bell'edificio, ancor così me-
dioevale nella sua ingegnosa asimettria,nella sua pittorescair-
regolarità, che è « opera precorritrice dei tempi »? (a. b.).
58. Cecchetelli-Ippoliti (R.), Le tombe papali
nella storia e nell'arte. (Estratto dalla Rivista d'Ita-
lia, aprile, 1915).
Inutile riepilogo di cose risapute sullo svolgimento arti-
stico delle tombe papali dai primitivi tempi cristiani alla fine
del cinquecento. (a. b).
59. Ricci (C), Quanto costò la costruzione della
chiesa di S. Vitale. (Felix Ravenna, fase. XVII,
gennaio-marzo, 1915).
Da una nota dell'Agnello, interpretata da sicuri numisma-
tici, si può dedurre che le 26 milia aureorum solidorum impie-
gate per la costruzione della chiesa corrispondono a circa
400.000 lire. (a. b.).
60. Gerola (G.), Il portale di Marino Cedrini
a Forlì. (Felix Ravenna, fase. XIX, luglio-set-
tembre, 1915).
I vari frammenti rimasti della porta di Marin Cedrino che
sorgeva a un lato della facciata di S. Mercuriale di Forlì sono
stati ricomposti con disgraziata idea, sulla base di un disegno
anonimo del secolo scorso, riscolpeudo le parti mancanti.
BOLLETTINO BILIOGRA FICO
croce greca (secolo vi), fu riadattata nel secolo xin aggiun-
gendo all'abside primitiva due absidiole laterali e formando
un ambulatorio circolare costolonato a squadro irregolare,
che prelude ai tipi d'architettura gotica; la chiesa superiore
eretta intorno al 1261 presenta le caratteristiche di due stili'
il romanico e il gotico cistercense. Ricche entrambe di modelli
decorativi e eli frammenti scolpiti, alcuni dei quali sono dall' A.
attribuiti a quel Magister Adam che esegui l'architrave della
porta di S. Ambrogio a Milano. . {a. b.).
52. Gerola (G.), La facciata di S. Mercuriale'
{Felix Ravenna, fase. XVII, gennaio-marzo 1915).
Dettagliata esposizione degli assaggi praticati alla facciata
della chiesa forlivese, che per la dubbia stabilità necessita
d'un restauro. Nelle due ipotesi che si presentano attuabili,
quella di rinforzarla semplicemente non apportandovi alcuna
modificazione, 0 di adottare i pezzi originali per una com-
pleta ricostruzione preferiremmo la seconda, qualora si sup-
plisse alle manchevolezze che il progetto dell'autore presenta,
sopratutto nelle ali, veramente meschine per l'abbassarsi di
due lesene mediane, per l'aprirsi di due illogiche scentrate
finestrelle opportunamente sostituibili da porte laterali.
(a. b.).
53. Munoz (A.), Stefano Maderno. Atti e me-
morie della R. Accademia di S. Luca. (Annuario
I9i3-igi4).
Alla schiera dei mediocri scultori operanti in Roma, pochi
anni prima che G. L. Bernini vi entrasse signore, appartiene
S. Maderno (1566-1636), generalmente noto per un'insul-
sissima statua « di bisquit » la S. Cecilia dove la tanto decan-
tata originalità dell'atteggiamento, non è neanche una tro-
vata dell'A., che in quella posa si rinvenne nel 1599 H cadavere
della Santa, a quanto narra il Bosio. Goffaggine e pesantezza
caratterizzano le altre composizioni dello scultore mancanti,
nei vari periodi, di qualsiasi movimento di stile, dominate
dalla più sorda insensibilità. (Vedi, oltre alla S. Cecilia, basso-
rilievo del monumento a Paolo V in S. M. Maggiore, statua
esterna di S. Efrem, della medesima cappella, statua di S. Carlo
in S. Lorenzo e Damaso, statue sul timpano della Porta del
Quirinale, ecc. ecc.).
A. Munoz ha voluto illustrarne le opere per recare un con-
tributo allo studio della scultura barocca prima del Bernini.
(a. b. .
54. Migliorini (L.), Della chiesa millenaria
di S. Agostino in Vagli Sotto. (Castelnuovo, 1914).
Breve notizia sulle vicende della più volte restaurata chiesa
romanica a S. A. in V. S. (Garfagnana) sorta nel secolo xi,
e sull'annesso convento del secolo xv. (a. b.).
55. Oietti (R.), Ottaviano Mascarino. (Atti e
memorie della R. Accademia di S. Luca. Annuario
1913-1914)-
In questa seconda parte del suo studio su Ottaviano Ma-
scarino, pittore ed architetto bolognese, della fine del secolo xvi,
l'A., fondandosi sulla testimonianza degli storici e su documenti
inediti, ci dà diffuse notizie su opere di pittura e d'architettura
condotte a Roma dal M. sotto il pontificato di Gregorio XIII
(la decorazione di alcune parti delle loggie vaticane, l'archi-
tettura della chiesa di S. Salvatore in Lauro, del palazzo di
S. Spirito in Sassia, il progetto per il palazzo del Quirinale).
Ma dei disegni nella collezione degli Uffici ascritti dall'Oietti
al Mascarino quello bellissime} della Presentazione al Tempio
appartiene al Passarotti che ivi tracciò con rapidi tratti il boz-
zetto per il gran quadro della pinacoteca bolognese, (a. b.).
56. Grioioni (C), Nuovi documenti su Tomaso
Fiamberti. (Felix Ravenna, fase. XVII, gennaio-
marzo, 1915).
Qualche nuovo documento relativo all'artista camponiese
c'informa che questi nel 1520 s'impegnò alla costruzione di
tre cappelle marmoree per la chiesa di S. Maria dei Seni in
Cesena e nel 1525 iniziò il sepolcro per donna Fiordiligi vedova
di Girolamo Graziani, rimasto interrotto per la morte delio
scultore avvenuta nello stesso anno. (a. b.).
57. Filippini (F.), Note circa la costruzione
della Mercanzia. (Bologna, tip. Azzoguidi, 1915).
L'a. dopo aver distinto alcune note che si riferiscono alla
costruzione della distrutta loggia della Gabella iniziata dopo
il 1380 da altre relative alla vicina loggia del Canobbio, sta-
bilisce per la definitiva sistemazione di questa l'anno 1390
Nella collaborazione di due sovrastanti Mastro Antonio di
Vincenzo e Lorenzo di Bagnomarino attribuisce al primo il
concetto generale della costruzione per evidenti confronti
stilistici con gli archi e i capitelli in S. Petronio e il campanile
di S. Francesco, al secondo la direzione dei lavori. Rileva inoltre
da documenti che gli scultori Giovanni di Riguzzo e Pietro
delle Masegne, da lui ritenuti senza fondamento autori delle
statue entro le nicchie, sono di Varignana e non veneti, come
prima si credeva.
Questa scoperta, a cui l'A. dà così sproporzionata impor-
tanza, risolve forse qualche questione artistica, e toglie a
questa o a quell'opera citata l'impronta veneta propria? E
come è permesso asserire per il bell'edificio, ancor così me-
dioevale nella sua ingegnosa asimettria,nella sua pittorescair-
regolarità, che è « opera precorritrice dei tempi »? (a. b.).
58. Cecchetelli-Ippoliti (R.), Le tombe papali
nella storia e nell'arte. (Estratto dalla Rivista d'Ita-
lia, aprile, 1915).
Inutile riepilogo di cose risapute sullo svolgimento arti-
stico delle tombe papali dai primitivi tempi cristiani alla fine
del cinquecento. (a. b).
59. Ricci (C), Quanto costò la costruzione della
chiesa di S. Vitale. (Felix Ravenna, fase. XVII,
gennaio-marzo, 1915).
Da una nota dell'Agnello, interpretata da sicuri numisma-
tici, si può dedurre che le 26 milia aureorum solidorum impie-
gate per la costruzione della chiesa corrispondono a circa
400.000 lire. (a. b.).
60. Gerola (G.), Il portale di Marino Cedrini
a Forlì. (Felix Ravenna, fase. XIX, luglio-set-
tembre, 1915).
I vari frammenti rimasti della porta di Marin Cedrino che
sorgeva a un lato della facciata di S. Mercuriale di Forlì sono
stati ricomposti con disgraziata idea, sulla base di un disegno
anonimo del secolo scorso, riscolpeudo le parti mancanti.