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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: La scultura barocca e l'antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0179

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LA SCULTURA BAROCCA E L'ANTICO

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Veneri, l'Eterno Padre appariva in sembianza di Giove. Così che il celebre Padre Oliva,
il Generale dei Gesuiti, amico del Bernini, tuonava nelle sue mirabili prediche contro
questi inganni dell'arte: « ...l'umana temerità, conculcando i precetti di Cristo e scher-
nendo le istruttioni de' Dotti, non solamente satia la ingordigia de' sensi nella lubri-
cità de' soggetti naturali, ma ella stessa per satollarsi nelle delitie degli sguardi, ag-
giunge alle lusinghe della natura gli inganni dell'arte, supplendo la rarità de' vari sol-
letichi con la fallacia di figure colorite e d'inventioni poetiche ».

« Nè queste si rappresentano con la tenuità che a noi le offerisce la Natura. Concio-
siachè e la Poesia con le penne, e la Pittura co' pennelli aggiungono alla profanità de'

Fig. 5 — Una figlia di Niobe, (già a Villa Medici Fig, 6 — Francesco Mochi : La Veronica, (imitata

in Roma). — Firenze, Galleria degli Uffizi. dalla Niobide). ■— Roma, Basilica Vaticana.

simulacri scolpiti e de' corpi disegnati, le prerogative della Divinità. Incontriamo perciò
da per tutto Giovi incontinenti, e insieme regnanti tra nuvole. Riguardiamo Ninfe ra-
pite e situate tra Pianeti. Rimiriamo sopra Veneri lordate d'incontinenza, archi baleni,
pioggie di rose. Amori dipinti con ale e figurati con chiome di cherubini. Volete poi
che la Gioventù abborrisca i misfatti se li vede agguagliati a' più riveriti e più gloriosi
Campioni del Cielo? Sperate ch'ella detesti l'oscenità se guarda nelle nostre tavole così
dipinta Agnese come Diana, e meglio colorita ed assai più prosperata Arianna che Su-
sanna, Taide che Giuditta? Allora si abborriranno i delitti quando si dipingeranno così
deformi nell'esteriore figura, come realmente sono nelle sembianze dell'essenza ».'

1 Quaranta Sermoni detti in vari luoghi sacri
di Roma da Gio. Paolo Oliva, Roma, MDCLXX,
§ 420. In altro luogo delle sue prediche, § 255, il

P. Oliva, ha un'aspra invettiva, nel suo bel linguag-
gio colorito, contro i Tritoni, i Titi, gli Achilli, presi
a soggetto dall'arte sacra.
 
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