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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: La scultura barocca e l'antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0180

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ANTONIO MUNOZ

Ma più spesso le imitazioni dell'antico si limitavano al solo soggetto dell'opera;
chè gli artisti barocchi, a differenza di quelli del Rinascimento, non riuscivano a piegare
la loro fantasia e la loro maniera, così profondamente diverse da quelle degli antichi,
a una fredda e sterile imitazione; così che (è il caso ad esempio dell'Apollo e Dafne del
Bernini) non si saprebbe imaginarc niente di meno antico, di certe figurazioni che pure
dall'antico prendono a prestito il soggetto ed il nome. Il Seicento riprende le imagini

Fig. 7 — Il Mercurio Facondo Ludovisi
restaurato dall'Algardi. — Roma, Musco Nazionale.

e le favole della mitologia pagana, ma le interpreta a modo proprio; scalda le impassi-
bili divinità antiche col suo calore affettivo, le fa muovere con la sna vivacità, le fa
agitare dalle sue passioni. Pietro Pescatore (Vischer), mercante fiammingo, diede a fare
una statua di marmo a Francesco Duquesnoy il grande scultore suo conterraneo che
operava in Roma, e « fu questa una Venere a sedere ignuda al naturale. Volgesi a lei
da uno scoglio Amore pargoletto, che l'abbraccia con una mano, e con l'altra preme la mam-
mella della madre, e sugge il latte; e l'opera con diligenza e studio è condotta; fìntavi è
l'aurora, ed alcune figurine di bassorilievo, che alludono all'arme de' Pescatori ».' Ecco
una Venere che pare una imagine allegorica della Carità, quali si figuravano sui monu-

1 Or. P. Bellori, Vite dei pittori, ecc.
 
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