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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: La scultura barocca e l'antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0183

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LA SCULTURA BAROCCA E L'ANTICO

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che nella S. Susanna, l'influsso dell'arte classica non si riscontra quasi affatto. I suoi
putti, per i quali egli era tanto celebrato, non hanno nulla degli antichi amorini, ma,
come lo stesso Bellori riconosce, hanno 15 tenerezza tutta propria del Seicento, e deri-
vano piuttosto da Tiziano, dal Correggio e da Rubens.

In una sua opera, che il Burckhardt giudica la più bella statua del secolo xvn,
Francesco Duquesnoy seppe però imitare le forme semplici e corrette, dell'arte clas-
sica; cioè nella mirabile statua di S. Susanna eseguita dal maestro fiammingo per
la cappella absidale della chiesa della Madonna di Loreto al Foro Traiano.1 È opera
del 1630-31, del periodo cioè in cui già incominciava a delinearsi la seconda maniera
del Bernini, la maniera enfatica e declamatoria, e sembra uscita dalle mani di un quat-

Fig, io — Particolare della corazza del busto di Urbano Millini.

trocentista, tanta è la compostezza dell'atteggiamento, la delicatezza delle forme, la sem-
plicità del panneggio. La santa è rappresentata in piedi, con il braccio destro abbassato
lungo il corpo, reggendo una palma che quasi rimane nascosta tra le vesti, e movendo
leggermente la sinistra come per additare qualche cosa; mentre il capo guarda da lato,
verso l'altare; a terra stanno le insegne regali, la corona rovesciata e lo scettro, il
panneggio è assai composto pur avendo cercato l'artista di dargli un atteggiamento
particolare, facendo ricadere il manto sul lato destro della persona, in modo da lasciare
scopèrta la spalla e il petto, e facendolo poi ricadere sul braccio. E sul petto la tunica
è sottilissima, aderente alla carne, quasi fosse bagnata, e lascia trasparire le grazie del

1 Come risulta da documenti dell'Archivio della
Confraternita dei Fornari, ai quali appartiene la
chiesa, la 5. Susanna fu dal Fiammingo eseguita
nel 1630-31, adoperando un blocco di marmo
acquistato per 52 scudi dal Bernini il 14 ottobre
1629. Le altre statue poste pure nelle nicchie
dell'abside di ?. Maria di Loreto sono dei seguenti
maestri: la 5. Cecilia di Giuliano Finelli (A. MuSoz,
Il gruppo di Apollo e Dafne e la collaborazione di

Giuliano Finelli col Bernini, in Vita d'Arte, 1913,
n. 62) del 1629-30; la 5. Agnese di Jacopo Ferrucci,
del 1628-29; la S. Flavia di Domenico De Rossi
del 1628-29; e due angeli di Stefano Maderna,
r628-29 (A. Munoz, Stejano Moderna. Contributo
allo studio della scultura barocca prima del Ber-
nini. Tn Annuario della R. Accademia di S. Luca,
I9T5. Pag- x-23)'

L'Arte. XIX, 18.
 
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