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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: La scultura barocca e l'antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0191

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LA SCULTURA BAROCCA E L'ANTICO

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che anche l'Algardi non potè sfuggire all'influsso del suo grandissimo e terribile rivale,
e in certe sue opere, ad esempio nel meraviglioso Innocenzo X del Campidoglio, ed
anche nella tavola dell'Attila in San Pietro, il carattere pittorico è evidente; ma in ge-
nerale nell'opera sua predomina lo stile solenne, statuario, che gli deriva dallo studio
dell'antico. Così vediamo l'Algardi compiacersi nella trattazione del nudo, che nel
Bernini, tranne che nell'età giovanile, è meno frequente, avendo egli bisogno del pan-
neggio per farlo svolazzare e ripiegare in mille accartocciamenti come nel Longino,
per farlo fremere e palpitare come nella Santa Teresa e nella Beata Albertona. E
quando fa il nudo il Bernini non modella torsi poderosi e robuste membra maschili,
o fresche e sode forme femminili, ma cerca l'effetto della mollezza delle carni, vuol

Fig. 17 — Algardi : Statua ilei Sonno.
Roma, Galleria Borghese.

renderne la morbidezza, e la grazia e fa increspare la pelle sulla gamba di Anchise,
e fa affondare le mani nella carnosa nudità di Proserpina.

L'Algardi predilige certi tipi presi dall'antico che si riscontrano di frequente nel-
l'opera sua; così il tipo del Gallo e del Barbaro, tratto da scene di combattimento
di sarcofagi, che appare nel manigoldo della decollazione di S. Paolo a Bologna, nel
caudatario di Leone I nella tavola dell'Attila, e in altre figure.1 Nel gruppo dei tre
Santi, in terracotta, della cripta di San Luca, è classica la foggia e la semplicità del
drappeggiare della parte inferiore; e d'ispirazione classica, se non di forma, è la figura
del Sonno, il grassoccio putto scolpito in marmo nero, del Casino di Villa Borghese.
Il gruppo dei guerrieri che segue Attila nella gran tavola marmorea vaticana è certo
ispirato su un bassorilievo d'arco trionfale.

Un'interessante composizione, che credo debba attribuirsi certamente all'Algardi,
vedesi in un bassorilievo di legno, con dorature, fatto per decorare la cappa di un
camino da salone, e già posto nel palazzo Falconieri, passato in seguito nella colle-
zione del conte Gregorio Stroganoff, e finora inedito. Vi è rappresentata la Fucina
di Vulcano, soggetto comune nella decorazione dei camini, e vi si vede in una caverna
rocciosa il Dio con due aiutanti intenti a battere uno scudo, che sembra uno stemma.
Le tre figure seminude sono ispirate da antiche forme.2 Da notare nell'Inventario delle
robe trovate nello studio di Ercole Ferrata alla sua morte, un bassorilievo di gesso del
Langardi (sic) che rappresenta la Fucina di Vulcano, che credo sia da connettere con quello
della raccolta Stroganoff.

1 Vedansi le riproduzioni nel mio studio sopra 2 II rilievo misura m. 0,86 X 1,00.
citato.

L'Arte. XIX, 19.
 
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