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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 19.1916

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: La scultura barocca e l'antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.17336#0192

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r46

ANTONIO MUNOZ

Nella collezione del Louvre, sotto il n. 6854, si conserva un disegno che porta il
nome dell'Algardi, scritto da mano posteriore, e che può con tutta verosimiglianza at-
tribuirsi al maestro bolognese; vi è rappresentato sulla sponda d'un ruscello Ercole
che lotta col toro di Creta, e un grazioso gruppo di ninfe; anche in esso sono evidenti
le reminiscenze da modelli antichi.

Ma l'opera più classica dell'Algardi è la decorazione esterna ed interna del Casino
della villa di Belrespiro, dei Pamphilj, eseguita da lui tra il 1644 e il 1652. Intanto in
questa occasione, come si ricava dai documenti editi dal Pollali,1 l'Algardi si occupò

Kig. 18 — Particolare dell'Attila dell'Algardi.
Roma, Basilica Vaticana.

anche di restauri di statue antiche da collocare per ornamentazione della villa; il
2 aprile 1645 gli vengono pagati 12 scudi «per mandare un suo giovane a Viterbo per
riconoscere se in una grotta vi sono certe statue »; nell'agosto gli vengono pagati scudi 27
per restauro di un Fauno; nell'ottobre scudi 12 « in conto della restauratura del Torso di
rosso », ed altrettanti nel febbraio 1646 «.in conto della restauratura del Fauno di rosso».
Gli stucchi che decorano la vòlta della scala e di alcune sale, non furono eseguiti material-
mente dall'Algardi, ma da tre stuccatori, Ferabosco, Bolla e Sorrisi; ma è certo che il di-
segno e la direzione spettano al maestro bolognese: sono finissime ornamentazioni con

1 O. Pollar, Alessandro Algardi als Architekt, Zeitschrift fùr Geschichte der Architektur, IV, 1911.
 
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