IL CROMATISMO DI PAOLO VERONESE
73
Se si ammette che l'arte di Paolo domini tutto ciato nel crepuscolo, o tinge d'oliva le case sul-
il campo visivo, per la sua attitudine ad accordar l'intenso indaco delle sere romane,
i toni caldi e i freddi, i valori tonali c i cromatici, Nello stendere codesti suoi cieli violettati, ri-
innumerevoli ci appariranno i rapporti nuovi che cordava Paolo gli sfondi Melozziani nel fresco
egli può complicare con quelli primordiali di ana- dei Santi Apostoli a Roma ? Forse, ma non ne-
logia e di contrasto, derivandone una specie di cessanamente. Dalle varie tonalità del viola il
effervescenza della pittura. pittore quattrocentesco derivava dissonanze fer-
Meglio che l'unità episodica ed elementare d'un tili d'effetti luminosi, quasi successione d'armonie
gruppo di forme investite da un fascio di piani acute, cavate sulle estreme corde dei violini,
luminosi, dobbiamo considerare in lui
questa sintesi superiore e puramente
psichica di tutti i colori sottoposti ad
un artificio alterno ed esterno d'ombra
e di luce.
Come la Matelda dantesca, tutta la
policromia del Caliari ride inesprimibil-
mente per forza di lume che la trans-
natura. Interrogata, ci confermerà an-
zitutto quanto notavamo prima: che
mentre il pittore di tono, partendo da
una commozione monocroma, allarga
sempre più i rapporti sino a ricondurre
il colore nel quadro, l'artista croma-
tico, crescendo in virtuosismo, strappa
le corde. La riduzione del colore di
Paolo al Maser entro poche note fisse
non si spiega semplicemente con la
tecnica del fresco; aveva pur dipinto
sui muri del colo di S. Sebastiano in
modo ben diversamente trito! 11 lume,
e non altro, gli fa prescegliere quei
rapporti che nel plein-air rispondono
più nettamente al chiaroscuro; giallo,
aranciato, verde, indaco, violetto, da
cui nascono per dissociazione l'azzurro
e il rosa; sette colori riducentisi alla
combinazione ternaria aranciato-verdc-
violetto, che Combarieu fa corrispon-
dere all'accordo di sesta.
I due estremi ne stanno sopra e sotto Fig. 8 — Paolo Veronese: Forza, Abbondanza ed Invidia,
i massimi gradi di distinzione visuale; Affresco al Maser,
includono, cioè, e il giallo, massimo
caldo, e il turchino, massimo freddo. ( Inchiostro Paolo invece vuole semplicemente creare per
violetto su carta gialla - accordo elementare di dissociazione di toni un'intensa luce diffusa az-
risalto). zurra, dove un lume intensissimo possa giocare a
Con questi due estremi cromatici Paolo dà su- suo piacimento, senza scolorare le ombre, ottene-
bito una sensazione limite, simile a quella che brand ole.
Wagner raggiunge di quando in quando con le L'ottica insegna che l'azzurro può risultare,
sue arcate di suoni misurate ampiamente sul più non solo da una luce azzurra, ma anche dal con-
largo respiro umano. corso simultaneo d'una luce violetta e d'una
I termini di questa sensazione sono invertiti verde; oppure da una luce bianca privata del giallo,
rispetto agli ordinari effetti di plein air. 11 \ io- Sul cielo indaco di Paolo i panni svolgono mo-
letto, che negli impressionisti moderni ha ufficio dulazioni di verde smeraldo e di verde oro; e qua
d'ombra, colora il cielo-fondo luminoso; e il e là, nelle ali d'un putto, sui petali d'un fiore,
giallo s'accende e il grigio si scalda per l-'ef- sopra una spalla, si rapprende una neve splendi-
fetto inverso, che fa ardere le calendole aran- dissima, senza mistura di giallo.
L'Arte. XXIII, io.
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Se si ammette che l'arte di Paolo domini tutto ciato nel crepuscolo, o tinge d'oliva le case sul-
il campo visivo, per la sua attitudine ad accordar l'intenso indaco delle sere romane,
i toni caldi e i freddi, i valori tonali c i cromatici, Nello stendere codesti suoi cieli violettati, ri-
innumerevoli ci appariranno i rapporti nuovi che cordava Paolo gli sfondi Melozziani nel fresco
egli può complicare con quelli primordiali di ana- dei Santi Apostoli a Roma ? Forse, ma non ne-
logia e di contrasto, derivandone una specie di cessanamente. Dalle varie tonalità del viola il
effervescenza della pittura. pittore quattrocentesco derivava dissonanze fer-
Meglio che l'unità episodica ed elementare d'un tili d'effetti luminosi, quasi successione d'armonie
gruppo di forme investite da un fascio di piani acute, cavate sulle estreme corde dei violini,
luminosi, dobbiamo considerare in lui
questa sintesi superiore e puramente
psichica di tutti i colori sottoposti ad
un artificio alterno ed esterno d'ombra
e di luce.
Come la Matelda dantesca, tutta la
policromia del Caliari ride inesprimibil-
mente per forza di lume che la trans-
natura. Interrogata, ci confermerà an-
zitutto quanto notavamo prima: che
mentre il pittore di tono, partendo da
una commozione monocroma, allarga
sempre più i rapporti sino a ricondurre
il colore nel quadro, l'artista croma-
tico, crescendo in virtuosismo, strappa
le corde. La riduzione del colore di
Paolo al Maser entro poche note fisse
non si spiega semplicemente con la
tecnica del fresco; aveva pur dipinto
sui muri del colo di S. Sebastiano in
modo ben diversamente trito! 11 lume,
e non altro, gli fa prescegliere quei
rapporti che nel plein-air rispondono
più nettamente al chiaroscuro; giallo,
aranciato, verde, indaco, violetto, da
cui nascono per dissociazione l'azzurro
e il rosa; sette colori riducentisi alla
combinazione ternaria aranciato-verdc-
violetto, che Combarieu fa corrispon-
dere all'accordo di sesta.
I due estremi ne stanno sopra e sotto Fig. 8 — Paolo Veronese: Forza, Abbondanza ed Invidia,
i massimi gradi di distinzione visuale; Affresco al Maser,
includono, cioè, e il giallo, massimo
caldo, e il turchino, massimo freddo. ( Inchiostro Paolo invece vuole semplicemente creare per
violetto su carta gialla - accordo elementare di dissociazione di toni un'intensa luce diffusa az-
risalto). zurra, dove un lume intensissimo possa giocare a
Con questi due estremi cromatici Paolo dà su- suo piacimento, senza scolorare le ombre, ottene-
bito una sensazione limite, simile a quella che brand ole.
Wagner raggiunge di quando in quando con le L'ottica insegna che l'azzurro può risultare,
sue arcate di suoni misurate ampiamente sul più non solo da una luce azzurra, ma anche dal con-
largo respiro umano. corso simultaneo d'una luce violetta e d'una
I termini di questa sensazione sono invertiti verde; oppure da una luce bianca privata del giallo,
rispetto agli ordinari effetti di plein air. 11 \ io- Sul cielo indaco di Paolo i panni svolgono mo-
letto, che negli impressionisti moderni ha ufficio dulazioni di verde smeraldo e di verde oro; e qua
d'ombra, colora il cielo-fondo luminoso; e il e là, nelle ali d'un putto, sui petali d'un fiore,
giallo s'accende e il grigio si scalda per l-'ef- sopra una spalla, si rapprende una neve splendi-
fetto inverso, che fa ardere le calendole aran- dissima, senza mistura di giallo.
L'Arte. XXIII, io.