Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 27.1924

DOI Heft:
Fasc. 4
DOI Artikel:
Venturi, Adolfo: Sandro Botticelli: due capolavori del Botticelli nel Palazzo dei Principi Pallavicini in Roma - un tondo nella Casa Duveen a Parigi
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17344#0220

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
194

ADOLFO VENTURI

È un trittichetto, raffigurante i Santi dottori Girolamo e Agostino ai lati della Tra-
sfigurazione. Un soffitto brunelleschiano a lacunari con rose, una sporgente cornice cui
si appoggiano libri suggeriscono la profondità dei vani laterali, degli studi dei due dot-
tori, le cui modanature si continuano, quasi appartenessero a uno stesso vano, che il
cielo della Trasfigurazione, anzi la gran luce dell' aureola di Cristo, nasconda nel
mezzo.

L'immagine di Sant'Agostino subito ci richiama l'affresco della Chiesa di Ognissanti.
Ancora il Teologo siede di profilo allo scrittoio, ancora poggia la destra sul petto,
appuntando lo sguardo a una meta lontana, e con la sinistra sostiene il calamaio e lo
stelo dardeggiante della penna. Ma i contorni dei lineamenti non sono a fil di ferro come
in quel quadro, e più s'approfonda la curva della figura, più s'aggira l'ampia stoffa
del manto, chiudendo in un gorgo l'immagine senile tremula, la testa accigliata. Evide-
temente, dunque, l'opera, che subito richiama la composizione giovanile, è tarda, vicina
per noi di tempo alla Comunione di San Girolamo, e, come dimostra il movimento tur-
binante delle tre figure ai piedi del Monte Tabor, alle ultime opere, ai Pastori del Presepe
di Londra, alla predella con storie di San Zanobi. Questo rivelano anche il profilo sottile,
aguzzo, tormentato, lo slancio della testa di Girolamo, incisa da solchi d'ombra pro-
fondi, attratta da una visione con fissità magnetica, chiuse le labbra sottili, di falcato con-
torno, con energia inflessibile: il pathos delle ultime opere botticelliane vive in questo
profilo ascetico, come la testa di Agostino rispecchia il tremito senile del San Girolamo
agonizzante nel quadro già della collezione Parinola a Firenze.

Gli studi dei due Santi appaiono, nella continuità delle linee, prolungamento di uno
stesso vano; e le curve delle due figure si rispondono, da un lato all'altro del quadro, come
valve di conchiglia schiuse: al trittico viene, da queste cadenze, riprese di voci, una unità
musicale e profonda, altamente significativa del temperamento poetico proprio al
pittore.

Nel mezzo Cristo trionfa, ascendendo con la sua aureola di luce, che irradia le ligure
dei profeti, e ferisce, nel cadere dall'alto, gli Apostoli indietreggianti, due come colpiti
da cecità, da svenimento improvviso, il terzo teso nel gesto della mano che ripara il volto
dall'abbagliante splendore. Le luci dorate, le ombre nere degli abeti contro l'alone di Cristo,
il fremito di volo che muove la tunica del Redentore, danno alla scena vita fantastica,
li il colore, il singolare color lussuoso di Sandro, dappertutto s'indora: la bianca veste
velata di Cristo traspare nelle ombre l'aria azzurra, del cielo e nelle luci il fulgore aureo
dei raggi: guizzi d'oro accendono i contorni dell'anacoreta, le vesti dei discepoli, le dita
della mano protese a schermo; s'aggirano nei gorghi delle figure disfatte dal turbine; in
tutto il quadro il colore prende intonazione dall'oro.

Durante il mio ultimo viaggio traverso l'Europa ebbi la gioia di salutare, nella
galleria di Iidimburgo, sotto il titolo di Scuola del Botticelli, un'autentica opera del
Maestro, VAdorazione del Bambino (lìg. ,;); e di vedere a Parigi un'ultima novità sull'opera
del pittore che della flora artistica di Firenze ci lasciò gli esempi più vellutati e rari, più
strani e raffinati (fig. 4). li un grande tondo, con il gruppo della Vergine e del figlio,
ampio di forme, slanciato in altezza. Nel tondo del Magnificat, agli Uffizi, sette figure, gli
angeli e la Vergine, seguono, con varietà affascinante di ritmo, la linea del cerchio, ruota
entro ruota, ghirlanda di vivi fiori entro il disco; nel tondo della Melagrana, la Vergine di-
sposta lungo l'asse del cerchio, accentra la composizione, e la forma a fuso del gruppo
divino ancora s'adatta al contorno circolare per la corona soavissima d'angeli e il nimbo
raggiante dall'alto, interferenze di cerchi entro il cerchio; nella Madonna Duveen, gli
angeli non più attorniano la Vergine stretta in abbraccio al figlio, isolata sul fondo mar-
moreo. Il problema d'intonare al cerchio del tondo il contorno fusiforme del gruppo,
prediletto in questo momento dall'arte botticelliana, si ripresenta più arduo per l'iso-
lamento delle due immagini unite dall'abbraccio, ed ecco quanto poteva sembrare im-
 
Annotationen