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ANNA MARIA BRI ZIO
folto dei rami. Anche qui la Natura trionfa — su-
perbo è il grande albero a sinistra — e l'immagine
umana è una breve variazione di un motivo do-
minante.
Cambia il motivo nel quarto scomparto (fig. i 7),
rappresentante una Natività, meno originalmente
tonale di quattro paesaggi, dove l'effetto di luce
lo spazio, la rendeva fonte di luce, segnando a
linee chiare tutte le sporgenze, così che nel com-
plesso esse parevano un fascio di raggi.
Con lo stile della Natività, ma con minore luce,
sono trattati alcuni interni: un'architettura di
chiesa con un pulpito a lato; un organo prospettico;
un ostensorio entro una ricca nicchia; un interno
è ottenuto coi mezzi lineari che studiammo in
rispondenza alla scuola tedesca. La composizione
è quella abituale di Defendente: una mite Ma-
donna inginocchiata che adora il Bambino posto
sul lembo del suo manto, e un S. Giuseppe clic si
protende anch'egli curvo a mani giunte. Ma il mo-
tivo fantastico, trasformatore della scena, è uno
sfondo architettonico stretto, altissimo e lumi-
noso che si sprofonda fra due ali di ombra. Le
piccole figure ne sono completamente avvolte.
Ècco rome Refendente usava dell'architettura non
quando dipingeva colla mano, ma quando creava
con la fantasia: anziché servirsene per costruire
spoglio con un soffitto a travi e un pancone squa-
drato, su cui un libro rosso porta un'audace e im-
prevista nota di colore. Sono tutti questi scom-
parti addirittura monocromi, ravvivati da filet-
tature di luce.
Cli altri dieci spazi rettangolari che si alternano
ad essi, ci mostrano il pregio di Defendente come
decoratore. Sono fiori, frutti, eleganti vasi posti
contro uno sfondo unito, e in essi il pittore usa più
vivaci colori e rivela gusto finissimo nella forma
espressa non dal rilievo, ma dal limite di contorno:
un vaso con alti fiori gialli a gambo e corolla ri-
gidi su fondo azzurro; dei grappoli d'uva — bel-
ANNA MARIA BRI ZIO
folto dei rami. Anche qui la Natura trionfa — su-
perbo è il grande albero a sinistra — e l'immagine
umana è una breve variazione di un motivo do-
minante.
Cambia il motivo nel quarto scomparto (fig. i 7),
rappresentante una Natività, meno originalmente
tonale di quattro paesaggi, dove l'effetto di luce
lo spazio, la rendeva fonte di luce, segnando a
linee chiare tutte le sporgenze, così che nel com-
plesso esse parevano un fascio di raggi.
Con lo stile della Natività, ma con minore luce,
sono trattati alcuni interni: un'architettura di
chiesa con un pulpito a lato; un organo prospettico;
un ostensorio entro una ricca nicchia; un interno
è ottenuto coi mezzi lineari che studiammo in
rispondenza alla scuola tedesca. La composizione
è quella abituale di Defendente: una mite Ma-
donna inginocchiata che adora il Bambino posto
sul lembo del suo manto, e un S. Giuseppe clic si
protende anch'egli curvo a mani giunte. Ma il mo-
tivo fantastico, trasformatore della scena, è uno
sfondo architettonico stretto, altissimo e lumi-
noso che si sprofonda fra due ali di ombra. Le
piccole figure ne sono completamente avvolte.
Ècco rome Refendente usava dell'architettura non
quando dipingeva colla mano, ma quando creava
con la fantasia: anziché servirsene per costruire
spoglio con un soffitto a travi e un pancone squa-
drato, su cui un libro rosso porta un'audace e im-
prevista nota di colore. Sono tutti questi scom-
parti addirittura monocromi, ravvivati da filet-
tature di luce.
Cli altri dieci spazi rettangolari che si alternano
ad essi, ci mostrano il pregio di Defendente come
decoratore. Sono fiori, frutti, eleganti vasi posti
contro uno sfondo unito, e in essi il pittore usa più
vivaci colori e rivela gusto finissimo nella forma
espressa non dal rilievo, ma dal limite di contorno:
un vaso con alti fiori gialli a gambo e corolla ri-
gidi su fondo azzurro; dei grappoli d'uva — bel-