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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 27.1924

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Fasc. 4
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Brizio, Anna Maria: Defedente Ferrari da Chivasso
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https://doi.org/10.11588/diglit.17344#0263

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DEFENDENTE FERRAR! DA C HIV ASSO

237

scomparto centrale del « Martirio ».* Ogni cosa
Defendente ha saputo trasformare in rigore di
stile: i denti delle ruote di supplizio — quale
abisso fra l'indifferenza con cui è rappresentata
la ruota nella tavola e la ricchezza d'effetti che
ha saputo trarne l'artista nella predella ! — il
ricamo bianco delle vesti della santa, le armi dei
soldati, le spade degli angeli, i raggi del cielo.

Sono sempre i medesimi spunti: interni con
figurette, minuti paesaggi verde-azzurri, piccoli
sfondi architettonici, macchiette scure contro
luce; ma sempre variati da una sensibilità aperta
e viva, che sa far tesoro di ogni particolare e sa,-
con spontanea adesività, individuarlo. L'esecu-
zione è in genere tutt'altro che accurata: piccole
pennellate, tratteggi lineari, chiazze di colore,

Fig. 19. — liuttigliera Alta, Chiesa di Sant'Antonio di Ranverso.
Defendente Ferrari: La Natività e Santi.
(Fot. Ist. ital. d'Arti grafiche, Bergamo).

La scena, poi, della Flagellazione raggiunge nella
determinazione d'ambiente un effetto tonale, vici-
nissimo alla scuola fiaminga.

Simili piccoli capolavori troviamo in tutte le
predelle di questo periodo, dai trittici della Pina-
coteca e del Duomo di Torino, ai trittici della cat-
tedrale di Avigliana, alle tavolette smembrate
della Collezione Fontana al .Musco Civico di Torino.

1 Questa predella però non doveva originalmente for-
mare un tutto colla tavola, poiché le dimensioni non cor-
rispondono esattamente.

ma l'effetto che ne risulta, per la giustezza cro-
matica, è sintetico.

Fra tutti meritano un cenno speciale i qua-
dretti appesi alla parete della ( appella dei Santi
Crispino e Crispiniano del Duomo di Torino, il
frammento di predella, raffigurante il Martirio di
S. Sebastiano, e la piccola tavola del 5. Girolamo,
firmata con monogramma, ambedue al Museo
Civico di Torino. In alcuni quadretti del Duomo,
ciò che nelle tavole di dieci anni prima era un
semplice particolare della composizione: spiragli
prospettici chiari e apparizioni scure nel fondo,

L'Arie. XXVII, 30.
 
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