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ADOLFO VENTURI
Berlino, non fossero opera del ferrarese Galasso, che secondo il Vasari appresi' l'arte da
Piero della Francesca e secondo Ciriaco la tecnica della pittura a olio da Roggiero Van
der Weyden. In ogni modo, l'identità fra l'autore dei quadri di Budapest e quella dei
Tarocchi balza evidente all'occhio, quando si tenga conto della differenza inevitabile fra
Fig. 3. — Galasso: Suonatrice, Fig. 4. — Calasso: Altra Suonatrice
nel Museo Nazionale di Budapest. nel Museo Nazionale di Budapest.
incisioni in rame e pitture ad olio, finite con ogni cura, preziosamente illuminate. Baste-
rebbe a persuadercene il confronto tra l'immagine di Euterpe nella carta XVIII e la
suonatrice di flauto nella galleria di Budapest. Si vedono, in entrambe le figure, le stesse
pieghe abbondanti, tubiformi e spezzate, le stesse mani dalle dita lucide e nervose; si
ripete un uguale taglio di volto, di un ovoide allungato e tendente al rettangolo, una
smisurata fronte, il naso a canna dritta, a punta un po'larga, tocca di luci; s'indovinano
sotto le belle maniche di velluto della suonatrice di Budapest le braccia affusate e i tondi
omeri della Musa Euterpe. Le stesse affinità tipologiche si trovano in altre figure, in ispecie
ADOLFO VENTURI
Berlino, non fossero opera del ferrarese Galasso, che secondo il Vasari appresi' l'arte da
Piero della Francesca e secondo Ciriaco la tecnica della pittura a olio da Roggiero Van
der Weyden. In ogni modo, l'identità fra l'autore dei quadri di Budapest e quella dei
Tarocchi balza evidente all'occhio, quando si tenga conto della differenza inevitabile fra
Fig. 3. — Galasso: Suonatrice, Fig. 4. — Calasso: Altra Suonatrice
nel Museo Nazionale di Budapest. nel Museo Nazionale di Budapest.
incisioni in rame e pitture ad olio, finite con ogni cura, preziosamente illuminate. Baste-
rebbe a persuadercene il confronto tra l'immagine di Euterpe nella carta XVIII e la
suonatrice di flauto nella galleria di Budapest. Si vedono, in entrambe le figure, le stesse
pieghe abbondanti, tubiformi e spezzate, le stesse mani dalle dita lucide e nervose; si
ripete un uguale taglio di volto, di un ovoide allungato e tendente al rettangolo, una
smisurata fronte, il naso a canna dritta, a punta un po'larga, tocca di luci; s'indovinano
sotto le belle maniche di velluto della suonatrice di Budapest le braccia affusate e i tondi
omeri della Musa Euterpe. Le stesse affinità tipologiche si trovano in altre figure, in ispecie