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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 28.1925

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Fasc. 4
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Labò, Mario: Studi di architettura genovese: la Villa di Battista Grimaldi a Sampierdarena e il Palazzo d'Oria in "Strada Nuova"
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https://doi.org/10.11588/diglit.17345#0299

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STUDI DI ARCHITETTURA GENOVESE

LA VILLA DI BATTISTA GRIMALDI A SAMPIERDARENA
E IL PALAZZO D'ORIA IN "STRADA NUOVA,,

(ìli studiosi di architettura lamentano che la storia documentata dell'architettura
barocca genovese sia ancora da fare. E in realtà, per quanto molti elementi preparatorii,
rettifiche di attribuzioni, documenti nuovi, in questi ultimi tempi sieno stati raccolti, non
si può negare che il campo è tuttora assai incolto. E prima di tentar di delineare svol-
gimenti stilistici che finora nascondono insidie, è ancor necessario studiare molti edifici
ad uno per uno; assumendosi tutto un lavoro di ricerca documentale, specie nelle filze
dei notai, improbo, poco brillante, ma indispensabile e promettente. Soltanto così si po-
tranno cancellare errori senza sostituirli con altri; ed evitare, in materia architettonica,
di costruire sulla sabbia. Soltanto così, sulla traccia delle attribuzioni sicure, si potranno
determinare le personalità e veder meglio le loro caratteristiche estetiche. Galeazzo Alessi,
per esempio, apparirà nella sua vera luce, con la sua vera fisionomia, solo quando le
troppo facili e contradittorie attribuzioni che gli si impongono, e che ne fanno una figura
quasi mitica, saranno sfrondate di tutte le infiorature parassitarie.

Continuando a portare io stesso quei contributi che posso, mi trovo in grado di met-
tere oggi a posto, come si dice, due palazzi genovesi fra i più importanti.

I.

La Villa di Battista Grimaldi

Altra fonte di importanza primaria, oltre le notizie di archivio, per lo studio dell'ar-
chitettura barocca genovese sono i « Palazzi di Genova » del Rubens. Studiandomi di iden-
tificare i numerosi rimasti finora sconosciuti, potei accertare che quello indicato con la
lettera D (Parte I) corrisponde alla villa sampierdarenese soprannominata « la fortezza »,
ed universalmente attribuita a Galeazzo Alessi1. Essa è completamente illustrata in
nove tavole, più di qualunque altro palazzo genovese (figg. 2, 5, 6).

Inalzata per Battista Grimaldi, essa perdette da lungo tempo il suo primitivo splen-
dore. Avvinghiata da costruzioni ignobili, divisa tra una litografia ed una fabbrica di
scatole di latta, piena di trasmissioni e di macchine, stringe il cuore a vederla (fig. 1). Ora,
fortunatamente, essa è passata in proprietà del Comune di Sampierdarena, il quale prov-
vede a riscattarla dall'abiezione in cui si trova; ben aiutato dalle indicazioni delle forme
originarie che si possono trarre dalla conoscenza dei rilievi del Rubens.

L'identificazione ha veramente importanza fondamentale. Essa ci dimostra che l'ar-
chitettura della facciata quale apparisce nel disegno del Rubens era quasi tutta soltanto
dipinta; e siccome dall'edificio ne è scomparsa ogni traccia, essa sola ci permette di rein-

1 Cfr. Vasari Ratti, Milizia, Gauthier, Quatremère ile Qùincy, A'izeri, Snida (in Klex.), ecc.
 
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