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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 28.1925

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Fasc. 2
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Battistini, Mario: Francesco di Neri da Volterra
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https://doi.org/10.11588/diglit.17345#0132

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FRANCESCO DI NERI DA VOLTERRA

Del pittore Francesco di Neri da Volterra, che fresco nel camposanto di Pisa, ebbi
occasione di scrivere brevemente per notare che egli nel 1343 trovavasi ancora in Volterra
ove compì alcuni lavoretti.1 Successive indagini mi permettono aggiungere che Fran-
cesco, anche nel 1338, lavorò nella sua patria e che nell'aprile di quell'anno riceveva dal
camerlingo del comune, 16 soldi, per avere dipinto « figuram Beatae Virginis Mariae et
filii in camera palatii comunis, in qua morantur XII defensores ». Nel gennaio dell'anno
successivo 1339, altra somma di danaro veniva corrisposta al Nostro, perchè « in servitium
comunis Vulterrarum actavit buxolas comunis ».2

In quale precisa epoca Francesco lasciasse la nativa Volterra per condursi a Pisa,
non sappiamo; ma a Pisa si stabilì e vi contrasse probabilmente matrimonio, con Pietra,
che nel 1347, trovandosi gravemente ammalata, faceva voto in onore della reliquia del
Beato Gerardo Cagnuoli da Valenza, se avesse riacquistato la salute.3 Ebbe da questa
Pietra una figlia: Niccolosa, la quale nel 1386 viveva in Pisa, in cappella di S. Pietro di
Ischia; e il 28 gennaio di quell'anno, nel castello di Montignoso, Niccoluccio Bonacolti
abitante in detto castello, nella sua qualità di procuratore « Nicolosae filiae quondam
Francisci Nerii Iuntarini pictoris de Vulterris » creava procuratore ad ogni lite, Giovanni
di Francesco de' Rossi di Firenze, abitante a Montignoso.4

Brevi notizie adunque intorno al nostro pittore, l'opera del quale fu rivendicata,
dopo tanti secoli, per gli studi compiuti sulle opere pittoriche del camposanto di Pisa,
ove Francesco lavorò, aiutato da un altro volterrano, modesto artista, ma non spregevole,
se dell'opera di quegli il Nostro si valse per non pochi anni: Berto di Argomento.5 Questi
nel 1369 stava già con Francesco, che coadiuvò nei lavori del camposanto; ma il 3 di-
cembre 1372 rinnuovava regolare contratto col maestro e concittadino, per un altro
anno, con le chiare condizioni che si riferiscono: « Bertus q. Argomenti de Cappella Sancti
Nicoli posuit se ipsum ad standum et morandum cum Francischo pictore, quondam
Nerii de Vulterris, de cappella Sancti Nicolai, ad artem dipintorem addiscendam et supra-
scriptus Bertus convenit et promisit suprascripto Francischo cum eo stare et cum eo
laborare de dieta arte, de die et de nocte, in apotecha vel domo ipsius Francisci, bene et
fìdeliter et etiam extra dictam apotecham cum licentia dicti Francisci aliter non pre-
dieta arte facienda et exercenda, et de dieta arte non discedere, etc... Quare suprascriptus
Francischus convenit et promisit suprascripto Berto, dictam artem ei docere, et convenit
et promisit dare et solvere prò suo salario, prò dicto tempore unius anni, libras
centum denariorum pisanorum ».6

Mario Battistini.

1 L'Arte, anno 1920, fascicolo 4-5.

2 Archivio storico Com. Volterra, filza A. nera 2.

3 Cfr. Dr. R. S. Maffei, Mone Tedecinghi.

* R. Arch. Stato, Firenze, Notarile, M. 221, pro-
tocollo di Ser Giovanni di Martello di Firenze.

5 L. Tanfani-Centofanti, Notizie di artisti tratte
dai documenti pisani.Pi^a, 1858, pag. 97.

6 R. Archivio Stato Firenze, Notarile, F. 570,
prot. di ser Francesco fu Ulivieri da Vico, notaio
pisano.
 
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