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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 28.1925

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Fasc. 3
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Venturi, Adolfo: Leonardiana
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https://doi.org/10.11588/diglit.17345#0165

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LEON ARDI AN A

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con le dita mosse e morbide, che s'incurvan sul marmo senza posare, trovano parallelo
nell'arte di Leonardo: la calma domina, come per tutte le composizioni leonardesche, al
centro, nella divina immagine; intorno vibra l'aria al fremito dei flagelli, alle mobili pie-
ghettature del terreno. S'alternano con l'oro due note di colore, spente, patetiche come
la messa in scena: grigio e violaceo.

Voci sommesse e dolenti nel diritto, trilli di gioia nel rovescio, nel fregio delle

Fig. 7. — Particolare del paliotto citato.

fiamme che scoppiettano da piccoli vasi o si torcono isolate sul fondo serico del paliotto.
E anche più chiaro emerge lo spirito leonardesco da questo mirabile rovescio, ove il pel-
licano, disposto con arte squisita nell'arco che lo include, reca l'impronta del maestro
nello slancio delle ali tese, del collo ritorto a spira, nella vita delle piume irte, vibranti,
nel risalto dato ai contorni dell'arco, al nido, alle piume, per mezzo di trecce seriche. Nei
fiori c'è, sì, una distribuzione alquanto meccanica d'intervalli, troppo larghi per trovar
paralleli negli intrichi leonardeschi, eppure le rose, i garofani, le fragole, nonostante l'opera
trasformatrice del ricamatore, e la loro stanchezza di fiori falciati, sono interpretazioni
sottili e delicate del vero.
 
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