BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO 229
di nostra salute 1460. Fu seguitato , <.stui da Baccio Baldini X. - Varia, manuali, documenti, cataloghi, guide,
orefice fiorentino .1 quale, non avendo molto disegno, tutto iconografia, spigolature, ecc.
quello che fece fu con invenzione e disegno di Sandro Botti-
cello. Questa cosa venuta a notizia di Andra Manteca in Vórtrdge der Bibliolhek Warburg herausg. von Fritz
Roma fu cagione che egli diede principio a intagliare molte Saxl - II. Vortràge 1922-1923: I Teil. Berlin,
sue opere. Leipzig, B. G. Teubner, 1924, pp. 239, tav. 16.
E questo il secondo volume di contributi alla storia del-
l'arte e della cultura, edito a cura della biblioteca fondata
in Italia gran numero di disegni stampati i quali tutti erano . , . , , , , ,., ,
p ' In Amburgo dall'illustre prof. A. Warburg, d quale nobil-
contrasscgnati in questo modo M, G. Dopo questo Martino „ ,..,,„ ,. , , . , . .. . ,
' r 1 mente ha voluto renderla un centro di studi e darle uno spc-
cominciò Alberto Duro di Anversa (e qui erra il Vasari -,
v 1 <Male carattere, proponendo agli storici, in tutta la sua am-
pcrchè il DUrer è nato il 20 maggio 1471 a Norimberga) con : . -, 11 j •
ss ' 9 ' piezza, il problema dei rapporti tra l'antichità e le culture
più disegno e migliore giudizio e con più belle invenzioni a .,.»,;.; 1 11 , ■ , ■
r " h " r posteriori, sia per Ciò che riguarda lo svolgimento del pen-
dare opera alle medesime stampe, cercando d'imitare il vivo <-i «1 - -t ,
r r siero filosofico, sia per quanto si riferisce ali arte (conside*
rata specie nel suo contenuto), alla mitologia, alla lettera-
tura a tutte le manifestazioni insomma della vita spirituale.
Anche in questo volume, come nel precedente, notiamo
« Passata questa invenzione in Fiandra, un Martino, che
allora era tenuto eccellente pittore, fece molte ( ose e mando
e di accostarsi alle maniere italiane, Ir' quali egli sempre ap-
prezzò assai». E mentre alcuni tedeschi venivano a perh-
zionare la loro arte in Italia, Jacopo de' Barbari viveva alla
corte di « Madame la ('.rande », Margherita d'Austria, saggj (H molt„ inU,r,,ss0 ( osi Ernst Cassiror consid(.,.a U
interessantissimo e strano tipo di donna del Rinascimento,
nata in Borgogna, di origini tedesche, allevata a Parigi,
problema del Bello e dell'arte nei dialoghi di Platone, il
Keitzenstein quello che v'e di antico e di medievale in
Trapiantata in Fiandra, vedova in seconde nozze di Fili- s Agostin0| il Lietimann la notare l'importanza della
berto di Savoia, essa collezionava, nel suo castello di Malines, basilica sotterranea recentemente scoperta a Roma presso
quadri, arazzi, libri, preziosi oggetti d'arte. l'.,rta Maggiore, il Doren dedica un ampio saggio alle vicende
Il De Hevesy, elegantemente, non ci dice con esattezza dcl|a rappresentazione della Fortuna nel medioevo e nel
quale fosse la posizione di Jacopo de' Barbari alla Corte rinascimento e un altro lo Schramm alla storia della figu-
di Margherita; egli si limita a scrivere questa frase, piena di razione del Sovrano nell'arte dell'alto medioevo, studi questi
humour: « On s'imaginait alors qu'une princesse ne pouvait ,jue „itiuii di carattere particolarmente iconografico che
approcher un pcintre sans lui ouvrir Ics bras ». Certo è che c'interessano per quei dati che ne possiamo trarre per la
l'elegante e non più giovanissimo pittore veneziano visse storia della cultura. Mos.
nell'intimità della Reggente e l'accompagnò nei suoi viaggi
a Bruxelles ed Anversa. S'ignora la data della morte di Ja- GaLERIE Oldenhourg (deuxième partie). Cala-
copo de' Barbari; ma in un inventario dell'Hotel di Malines, ^ dMa vendUa pllhblica, Amsterdam, 1924.
datato del 1516, si parla della « chambrette bautte », dove
il pittore aveva vissuto come « appartenante à feu Maitre,
Jacopo de' Barbari ».
Dopo aver narrato, in un primo capitolo della sua opera,
la vita del maestro dal caduceo, André de Hevesy fa un ra-
pido commento delle opere del pittore veneziano e giusta-
mente gli attribuisce un disegno del British Museum, per
lungo tempo giudicato opera del Quercino. L'autore ha
anche il merito di aver ritrovato un quadro di Jacopo de'
l a ricca raccolta di quadri orinai non è più, e questo cata-
logo illustrato ci offre riunite ancora una volta le opere ora
disperse. Ecco un liei ritratto di Alessandro Allori, un altro
del Moroni, una tavola con la Verdine, il Bambino I S. Anna,
di Defendente De Ferrari; in questo quadro dove lo sfondo
è costituito dall'interno di una chiesa dall'alta e slanciata
architettura, si fa vivamente sentire l'influsso nordico sempre
presente nel pittore piemontese. Troviamo poi un S. Seba-
stiano, figura forse un po' troppo mossa per un peruginesco,
Barbari, appartenente ad una collezione ungherese; il quadro . , . „, .
' IF e un S. Giovanni Battista del Correggio dalle morbide forme,
è datato del 1500 e rappresenta Sant'Osvaldo, re d'Ingliil-
soavemente modellate, su un ombroso sfondo campestre,
terra; molto probabilmente l'artista veneziano ne ricevette . „;,, ,,.i„ii„
' K che veramente mostra 1 caratteri peculiari del «pittordcllc
l'ordinazione dallo stesso imperatore Massimiliano, che de-
grazie ».
siderava fare un'opera monumentale in onore dei suoi avi ... . . ' . -, -,
sidera\a ian un oi- Trg j qliacirj di artisti stranieri troviamo opere attribuite
morti in odore di santità. - Rubens, al Van Dyck, al Rembrandt e ad altri insigni
Il diligente studio di André De Hevesy e la ricca collezione ^ ^ ^ ^ ^ ?.. dov(,
d'incisioni mirabilmente riprodotte completano una lacuna ^ a veder]e ,. g.
nella storia dell'arte di un'epoca feconda quant'altra mai,
nella quale filosofi, artisti, letterati vivono in comunione
ideale nelle corti magnifiche, respirano un'aria comune e
traggono luce e colore gli uni dal pensiero e dalle opere degli
altri, in un'elevazione di spiriti che non ha altro riscontro Dopo i filosofi, i medici e i giuristi, anche gli storici e i cri-
tici tedeschi delle arti figurative si riuniscono in un altro
nella storia.
B. M. Arbib. dei volumi editi dal Meiner per esporci la loro carriera arti-
I. Iahn, Die Kimstwissenschajt. der Gegenwart in
Selbstdarslellungen, Leipzig, Meiner, 1924.
di nostra salute 1460. Fu seguitato , <.stui da Baccio Baldini X. - Varia, manuali, documenti, cataloghi, guide,
orefice fiorentino .1 quale, non avendo molto disegno, tutto iconografia, spigolature, ecc.
quello che fece fu con invenzione e disegno di Sandro Botti-
cello. Questa cosa venuta a notizia di Andra Manteca in Vórtrdge der Bibliolhek Warburg herausg. von Fritz
Roma fu cagione che egli diede principio a intagliare molte Saxl - II. Vortràge 1922-1923: I Teil. Berlin,
sue opere. Leipzig, B. G. Teubner, 1924, pp. 239, tav. 16.
E questo il secondo volume di contributi alla storia del-
l'arte e della cultura, edito a cura della biblioteca fondata
in Italia gran numero di disegni stampati i quali tutti erano . , . , , , , ,., ,
p ' In Amburgo dall'illustre prof. A. Warburg, d quale nobil-
contrasscgnati in questo modo M, G. Dopo questo Martino „ ,..,,„ ,. , , . , . .. . ,
' r 1 mente ha voluto renderla un centro di studi e darle uno spc-
cominciò Alberto Duro di Anversa (e qui erra il Vasari -,
v 1 <Male carattere, proponendo agli storici, in tutta la sua am-
pcrchè il DUrer è nato il 20 maggio 1471 a Norimberga) con : . -, 11 j •
ss ' 9 ' piezza, il problema dei rapporti tra l'antichità e le culture
più disegno e migliore giudizio e con più belle invenzioni a .,.»,;.; 1 11 , ■ , ■
r " h " r posteriori, sia per Ciò che riguarda lo svolgimento del pen-
dare opera alle medesime stampe, cercando d'imitare il vivo <-i «1 - -t ,
r r siero filosofico, sia per quanto si riferisce ali arte (conside*
rata specie nel suo contenuto), alla mitologia, alla lettera-
tura a tutte le manifestazioni insomma della vita spirituale.
Anche in questo volume, come nel precedente, notiamo
« Passata questa invenzione in Fiandra, un Martino, che
allora era tenuto eccellente pittore, fece molte ( ose e mando
e di accostarsi alle maniere italiane, Ir' quali egli sempre ap-
prezzò assai». E mentre alcuni tedeschi venivano a perh-
zionare la loro arte in Italia, Jacopo de' Barbari viveva alla
corte di « Madame la ('.rande », Margherita d'Austria, saggj (H molt„ inU,r,,ss0 ( osi Ernst Cassiror consid(.,.a U
interessantissimo e strano tipo di donna del Rinascimento,
nata in Borgogna, di origini tedesche, allevata a Parigi,
problema del Bello e dell'arte nei dialoghi di Platone, il
Keitzenstein quello che v'e di antico e di medievale in
Trapiantata in Fiandra, vedova in seconde nozze di Fili- s Agostin0| il Lietimann la notare l'importanza della
berto di Savoia, essa collezionava, nel suo castello di Malines, basilica sotterranea recentemente scoperta a Roma presso
quadri, arazzi, libri, preziosi oggetti d'arte. l'.,rta Maggiore, il Doren dedica un ampio saggio alle vicende
Il De Hevesy, elegantemente, non ci dice con esattezza dcl|a rappresentazione della Fortuna nel medioevo e nel
quale fosse la posizione di Jacopo de' Barbari alla Corte rinascimento e un altro lo Schramm alla storia della figu-
di Margherita; egli si limita a scrivere questa frase, piena di razione del Sovrano nell'arte dell'alto medioevo, studi questi
humour: « On s'imaginait alors qu'une princesse ne pouvait ,jue „itiuii di carattere particolarmente iconografico che
approcher un pcintre sans lui ouvrir Ics bras ». Certo è che c'interessano per quei dati che ne possiamo trarre per la
l'elegante e non più giovanissimo pittore veneziano visse storia della cultura. Mos.
nell'intimità della Reggente e l'accompagnò nei suoi viaggi
a Bruxelles ed Anversa. S'ignora la data della morte di Ja- GaLERIE Oldenhourg (deuxième partie). Cala-
copo de' Barbari; ma in un inventario dell'Hotel di Malines, ^ dMa vendUa pllhblica, Amsterdam, 1924.
datato del 1516, si parla della « chambrette bautte », dove
il pittore aveva vissuto come « appartenante à feu Maitre,
Jacopo de' Barbari ».
Dopo aver narrato, in un primo capitolo della sua opera,
la vita del maestro dal caduceo, André de Hevesy fa un ra-
pido commento delle opere del pittore veneziano e giusta-
mente gli attribuisce un disegno del British Museum, per
lungo tempo giudicato opera del Quercino. L'autore ha
anche il merito di aver ritrovato un quadro di Jacopo de'
l a ricca raccolta di quadri orinai non è più, e questo cata-
logo illustrato ci offre riunite ancora una volta le opere ora
disperse. Ecco un liei ritratto di Alessandro Allori, un altro
del Moroni, una tavola con la Verdine, il Bambino I S. Anna,
di Defendente De Ferrari; in questo quadro dove lo sfondo
è costituito dall'interno di una chiesa dall'alta e slanciata
architettura, si fa vivamente sentire l'influsso nordico sempre
presente nel pittore piemontese. Troviamo poi un S. Seba-
stiano, figura forse un po' troppo mossa per un peruginesco,
Barbari, appartenente ad una collezione ungherese; il quadro . , . „, .
' IF e un S. Giovanni Battista del Correggio dalle morbide forme,
è datato del 1500 e rappresenta Sant'Osvaldo, re d'Ingliil-
soavemente modellate, su un ombroso sfondo campestre,
terra; molto probabilmente l'artista veneziano ne ricevette . „;,, ,,.i„ii„
' K che veramente mostra 1 caratteri peculiari del «pittordcllc
l'ordinazione dallo stesso imperatore Massimiliano, che de-
grazie ».
siderava fare un'opera monumentale in onore dei suoi avi ... . . ' . -, -,
sidera\a ian un oi- Trg j qliacirj di artisti stranieri troviamo opere attribuite
morti in odore di santità. - Rubens, al Van Dyck, al Rembrandt e ad altri insigni
Il diligente studio di André De Hevesy e la ricca collezione ^ ^ ^ ^ ^ ?.. dov(,
d'incisioni mirabilmente riprodotte completano una lacuna ^ a veder]e ,. g.
nella storia dell'arte di un'epoca feconda quant'altra mai,
nella quale filosofi, artisti, letterati vivono in comunione
ideale nelle corti magnifiche, respirano un'aria comune e
traggono luce e colore gli uni dal pensiero e dalle opere degli
altri, in un'elevazione di spiriti che non ha altro riscontro Dopo i filosofi, i medici e i giuristi, anche gli storici e i cri-
tici tedeschi delle arti figurative si riuniscono in un altro
nella storia.
B. M. Arbib. dei volumi editi dal Meiner per esporci la loro carriera arti-
I. Iahn, Die Kimstwissenschajt. der Gegenwart in
Selbstdarslellungen, Leipzig, Meiner, 1924.