250
GIUSTA NICCO
un rivestimento, e serve a semplificare e a rendere innumerevoli ornamenti. Il corpo è senza artico-
pianeggiante la struttura. lazioni, la statura tozza; pure quest'angelo ha
La decorazione interna, ininterrotta, come al una sua legge di veduta, e per altra via la figura
battistero, è basata sul rapporto di turchino quasi trova la sua realtà.
indaco e di oro, sul lampeggiare dell'oro sopra Ce ne rendiamo conto se cominciamo ad av-
il turchino quando la luce li sfiora. vertire che gran parte dell'effetto deriva dall'ap-
La luce è qui luce preziosa, e perciò scarsa. È parire dell'angelo entro un campo limitato, che
quella che mandano tre lastre rettangolari di ala- la sua persona occupa (piasi tutto; dall' essere
bastro giallo, sulle lunette degli archi, e tre assai rigorosamente piano, per cui non si separa dal suo
più piccole sul fondo dei lati della croce; altre due fondo. Le membra non sono svolte, tranne le ali
illuminano il corridoio d'ingresso e due stanno a che allargandosi in una posizione irrealizzabile,
fianco dell'arco di testa. Incastonate come topazi ampliano il corpo, eroicamente, e lo mettono in
su un reliquiario, svegliano, arricchendoli, gli ori più complesso rapporto crin la cornice e col fondo
Fig. 5. —■ Mausoleo di Galla Placidia - Ravenna. (Fot. Alinari).
sparsi con abbondanza, in forma di viticci e di 11 corpo cade da un arco all'altro della cornice
animali. in cui sta, utilizzando la retta indicata dagli --in
Stanno a fianco delle finestre figure di santi, goli; l'arco superiore gli riconferma sul capo
messi con intento simmetrico, mirando oltre che l'aureola, e sotto i piedi l'altro lo raccoglie, senza
a rappresentarli ad arricchire con queste immagini reggerne il peso. Di fianco poi le lunghe ali ed altri
bianche la decorazione del mausoleo. Senza riu- nodi d'ali di serafini, messi proprio soltanto per
scirvi però, se non molto approssimativamente, occupare spazio, s'adattano entro la cornice. Non
con una realizzazione grossolana e tentata più prendono tuttavia la forma della cornice, ed il
che fatta; onde le figure non si associano al con- rapporto non è gioco di linee; essi riducono gli
certo delle parti dell'edificio. Perchè? intervalli, rasentano i contorni senza toccarli, e
Per capire bene la deficenza, si prenda sott'occhio distribuiscono intorno alla figura pause che non
l'angelo famoso della Pala d'oro di Venezia (fig. 6). sono vuoto; per cui l'angelo esiste anche fuori di
E in quello attuato perfettamente quel che qui non sè stesso, si ritrova negli intervalli, fa corpo col
è inteso. Si guardi l'angelo e la sua cornice cruci- fondo, e si presenta con una magnifica realtà,
forme. E innegabile la fermezza di questa figura non avendo disperso sè stesso in un fregio, ma
benché per nulla modellata, benché non dotata di avendo attratto per la sua ferma ed ampia cen-
linee espressive, segmentata nell'esecuzione da tralità, dandogli forma, lo spazio attorniante.
GIUSTA NICCO
un rivestimento, e serve a semplificare e a rendere innumerevoli ornamenti. Il corpo è senza artico-
pianeggiante la struttura. lazioni, la statura tozza; pure quest'angelo ha
La decorazione interna, ininterrotta, come al una sua legge di veduta, e per altra via la figura
battistero, è basata sul rapporto di turchino quasi trova la sua realtà.
indaco e di oro, sul lampeggiare dell'oro sopra Ce ne rendiamo conto se cominciamo ad av-
il turchino quando la luce li sfiora. vertire che gran parte dell'effetto deriva dall'ap-
La luce è qui luce preziosa, e perciò scarsa. È parire dell'angelo entro un campo limitato, che
quella che mandano tre lastre rettangolari di ala- la sua persona occupa (piasi tutto; dall' essere
bastro giallo, sulle lunette degli archi, e tre assai rigorosamente piano, per cui non si separa dal suo
più piccole sul fondo dei lati della croce; altre due fondo. Le membra non sono svolte, tranne le ali
illuminano il corridoio d'ingresso e due stanno a che allargandosi in una posizione irrealizzabile,
fianco dell'arco di testa. Incastonate come topazi ampliano il corpo, eroicamente, e lo mettono in
su un reliquiario, svegliano, arricchendoli, gli ori più complesso rapporto crin la cornice e col fondo
Fig. 5. —■ Mausoleo di Galla Placidia - Ravenna. (Fot. Alinari).
sparsi con abbondanza, in forma di viticci e di 11 corpo cade da un arco all'altro della cornice
animali. in cui sta, utilizzando la retta indicata dagli --in
Stanno a fianco delle finestre figure di santi, goli; l'arco superiore gli riconferma sul capo
messi con intento simmetrico, mirando oltre che l'aureola, e sotto i piedi l'altro lo raccoglie, senza
a rappresentarli ad arricchire con queste immagini reggerne il peso. Di fianco poi le lunghe ali ed altri
bianche la decorazione del mausoleo. Senza riu- nodi d'ali di serafini, messi proprio soltanto per
scirvi però, se non molto approssimativamente, occupare spazio, s'adattano entro la cornice. Non
con una realizzazione grossolana e tentata più prendono tuttavia la forma della cornice, ed il
che fatta; onde le figure non si associano al con- rapporto non è gioco di linee; essi riducono gli
certo delle parti dell'edificio. Perchè? intervalli, rasentano i contorni senza toccarli, e
Per capire bene la deficenza, si prenda sott'occhio distribuiscono intorno alla figura pause che non
l'angelo famoso della Pala d'oro di Venezia (fig. 6). sono vuoto; per cui l'angelo esiste anche fuori di
E in quello attuato perfettamente quel che qui non sè stesso, si ritrova negli intervalli, fa corpo col
è inteso. Si guardi l'angelo e la sua cornice cruci- fondo, e si presenta con una magnifica realtà,
forme. E innegabile la fermezza di questa figura non avendo disperso sè stesso in un fregio, ma
benché per nulla modellata, benché non dotata di avendo attratto per la sua ferma ed ampia cen-
linee espressive, segmentata nell'esecuzione da tralità, dandogli forma, lo spazio attorniante.