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GIUSTA MICCO
tali dell'armonia successiva; tra di esse, entro
nicchie dipinte con tende e baldacchini, stanno
quattro arcivescovi di Ravenna, cui pende sul
capo una corona d'oro e che reggono libri ingioiel-
lati. Alle estremità la nicchia si amplia in scene,
dove Abele-, Melchisedech e Abramo (-sprimono
l'offerta grata a Dio, e dove l'imperatore Flavio
Costantino IV, consegna i privilegi «Iella chiesa
all'arcivescovo Reparato, L'età dei due quadri è
della fine del secolo vii.
Tutto questo non è che il sostegno della conca.
Ci si contenta nei due quadri di imitare da S Vitale,
tangolo sul fondo rettangolare; sotto ancora, stanno
due busti di santi.
A sentirla così descritta pare la più slegata com-
posizione, coll'unico pregio di riunire tante per-
sone del mondo celeste, figurate o simboleggiate,
ad edificazione dei fedeli.
Ed invece è una delle più connesse invenzióni
della fantasia bizantina.
Intanto, nell'abside, «piale relazione stringe i
due soggetti rappresentati" Che un legame visivo
ci sia non può mettersi in dubbio da chi abbia da-
vanti la scena, ed abbia coscienza clic la gran croce
Fig. 12. — S. Apollinare in Classe - presso Ravenna. (Fot. Alinari).
benché la sensibilità dei colori faccia della scena curva del giro della cupola è il più forte argomento
storica (non così dell'altra) un'opera originale. della grandezza di Apollinare, di cui rende eroica
Nella ( nuca dell'abside (fig. i |), S. Apollinare si la centralità. Ma non deve esser mancata neppure
presenta fra due file di pecore, gli apostoli, concor- l'unità rappresentativa che potrebbe esser questa,
renti a Ini; ed il luogo d'apparizione è il verde ("risto si trasfigura davanti agli apostoli, che sono
chiaro e variato d'azzurro d'una campagna, con tre docili agnelli, fra due profeti; Apollinare si
alfieri e rocce e uccelli. Al colmo dell'abside ( risto, presenta agli occhi dei fedeli in trionfo tra gli apo-
conie gran croce d'oro in un cerchio azzurro orlato stoli; e attinge dalla gloria di Dio la sua gloria,
di rosso, si trasfigura tra due profeti al cenno della Vediamo Apollinare come sovrano in un giar-
mano di Pio. dino celeste, un giardino dove alberelli schematici
Sulla faccia dell'arco, sopra una linea orizzon- si alternano a pietre in bell'ordine, ed insieme sten-
tale, stanno il Salvatore e i simboli degli evange- dono delle file sovrapposte come linee di scrittura,
listi; 12 pecore simboliche, in due file, in una zona Sarà benissimo indicazione simbolica di prospet-
inferiore accompagnano la curva dell'abside. Nella tiva. Nessuna ragione però di uscire dal simbolo,
parete che incornicia l'arco, due alte palme s'in- e di veder meno come queste collane di piante
chinano all'abside; due forti angeli sotto le palme, rispondono ai bisogni decorativi dell'arco. C
i .si
quasi sostegno dell'arco, occupano un largo ret- gli agnelli, sappiamo che non sono agnelli ma apo-
GIUSTA MICCO
tali dell'armonia successiva; tra di esse, entro
nicchie dipinte con tende e baldacchini, stanno
quattro arcivescovi di Ravenna, cui pende sul
capo una corona d'oro e che reggono libri ingioiel-
lati. Alle estremità la nicchia si amplia in scene,
dove Abele-, Melchisedech e Abramo (-sprimono
l'offerta grata a Dio, e dove l'imperatore Flavio
Costantino IV, consegna i privilegi «Iella chiesa
all'arcivescovo Reparato, L'età dei due quadri è
della fine del secolo vii.
Tutto questo non è che il sostegno della conca.
Ci si contenta nei due quadri di imitare da S Vitale,
tangolo sul fondo rettangolare; sotto ancora, stanno
due busti di santi.
A sentirla così descritta pare la più slegata com-
posizione, coll'unico pregio di riunire tante per-
sone del mondo celeste, figurate o simboleggiate,
ad edificazione dei fedeli.
Ed invece è una delle più connesse invenzióni
della fantasia bizantina.
Intanto, nell'abside, «piale relazione stringe i
due soggetti rappresentati" Che un legame visivo
ci sia non può mettersi in dubbio da chi abbia da-
vanti la scena, ed abbia coscienza clic la gran croce
Fig. 12. — S. Apollinare in Classe - presso Ravenna. (Fot. Alinari).
benché la sensibilità dei colori faccia della scena curva del giro della cupola è il più forte argomento
storica (non così dell'altra) un'opera originale. della grandezza di Apollinare, di cui rende eroica
Nella ( nuca dell'abside (fig. i |), S. Apollinare si la centralità. Ma non deve esser mancata neppure
presenta fra due file di pecore, gli apostoli, concor- l'unità rappresentativa che potrebbe esser questa,
renti a Ini; ed il luogo d'apparizione è il verde ("risto si trasfigura davanti agli apostoli, che sono
chiaro e variato d'azzurro d'una campagna, con tre docili agnelli, fra due profeti; Apollinare si
alfieri e rocce e uccelli. Al colmo dell'abside ( risto, presenta agli occhi dei fedeli in trionfo tra gli apo-
conie gran croce d'oro in un cerchio azzurro orlato stoli; e attinge dalla gloria di Dio la sua gloria,
di rosso, si trasfigura tra due profeti al cenno della Vediamo Apollinare come sovrano in un giar-
mano di Pio. dino celeste, un giardino dove alberelli schematici
Sulla faccia dell'arco, sopra una linea orizzon- si alternano a pietre in bell'ordine, ed insieme sten-
tale, stanno il Salvatore e i simboli degli evange- dono delle file sovrapposte come linee di scrittura,
listi; 12 pecore simboliche, in due file, in una zona Sarà benissimo indicazione simbolica di prospet-
inferiore accompagnano la curva dell'abside. Nella tiva. Nessuna ragione però di uscire dal simbolo,
parete che incornicia l'arco, due alte palme s'in- e di veder meno come queste collane di piante
chinano all'abside; due forti angeli sotto le palme, rispondono ai bisogni decorativi dell'arco. C
i .si
quasi sostegno dell'arco, occupano un largo ret- gli agnelli, sappiamo che non sono agnelli ma apo-