Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

DOI Heft:
Nr. 1 (Gennaro e Febbraro 1868)
DOI Artikel:
Escavazioni nel cimitero di Callisto
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0011

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
la loro cronologia, quali i loro nomi storici certi o
probabili, si vegga nella grande pianta divisa in aree
geometriche distinte da varii colori, che accompagna
il tomo predetto. Sulla base di questa pianta darò no-
tizie delle escavazioni, che la Commissione di sacra
archeologia viene continuando nell' immensa cristiana
necropoli posta tra l'Appia e l'Ardeatina. Non potrò
narrare scoperte insigni; ma non perciò il racconto
ed il discorso archeologico saranno privi di interesse
scientifico; e forse anche darà loro qualche attrattiva
la varietà dei punti, che saranno toccati.

Tra settentrione e ponente degli ipogei, ove sono
i famosi sepolcri dei papi, di s. Cecilia e d'altri mar-
tiri illustri due contigue e parallele regioni rettan-
golari , fornite ognuna della sua scala centrale , de-
signate nella pianta coi numeri ordinali XII e XIII,
si svolgono in ampie forme. La scala però della duo-
decima regione, che sembra più recente dell' altra ,
mette alla principale galleria del piano secondo; la
scala della decimaterza discende direttamente a pro-
fondità assai maggiore ed al livello d'un' antica are-
naria. D'ambedue queste scale è stata cominciata
l'esplorazione per proseguirla poi regolarmente nel-
l'ipogeo. Della prima sono stati soltanto sgombrati
gli ultimi gradini ; e la minacciosa rovina delle pa-
reli laterali e della volta, e il difetto di qualsivoglia
carattere storico nell' ipogeo hanno consigliato a so-
spenderne per ora l'esplorazione. Nel secolo quarto,
quando cominciava a scarseggiare lo spazio pei lo-
culi nelle pareti delle gallerie, fu adottato o ampliato
il sistema di costruire sepolcri sotto i gradini delle
scale (1). Così fu fatto anche in quelli, di che ora
ragiono; e quivi ò stalo scoperto un epitaffio tuttora
fermo al suo posto nel lastrico della-scala appartenente
aduno dei sottoposti sepolcri. L'epitaffio è intero e me-
rita qualche commento. Eccone il testo :

MTRAiE BONITATIS SECVNDE
QVAE V1X1T PVRA FIDE ANNOS
V1GINTI PYDICA CESSAV1T
IN PACE ID VIRGO FIDELIS
BENEMERENTI QVIESCET ID IYL
PALVMBO SINE FELLE M ET N

L'irregolarità della costruzione grammaticale è difetto
assai comune a questa classe di epigrafi, e non crea
imbarazzo veruno. Ma le lettere ID dopo la formola
IN PACE e l'ultima linea sono nodi, che fa d'uopo
disciogliere. In quanto ail'ID; poiché la defunta morì
ÌDibus IVLm è facile intendere, che l'autore dell'epi-
grafe volle scrivere quella data immediatamente dopo
il CESSAVIT IN PACE e perciò cominciò a notare ID:
ma mutalo tosto il pensiero aggiunse altre lodi alla de-
fonta VIRGO FIDELIS BENEMERENTI (correggi BE-
NEMERENS); e poscia segnò la data preceduta dal
verbo QVIESCET (cioè O Vi ESC IT). Non così semplice
è il nodo dell'ultima linea: PALVMBO SINE FELLE
M ET N. Per discioglierlo separiamo le prime tre parole
dalle quattro ultime lettere. Quelle sono ripetizione poco
alterata d'una formola di cristiana epigrafia, che ho già
abbastanza illustrato nella Roma sott. T. II p. 311,312.
PalumbuSj palumbulus, palumba sine {elle sono elogi
ed appellazioni delle anime cristiane alludenti all'im-
magine della colomba, che le simboleggiava , come
altresì simboleggiava il santo Spirilo : in columba venit
Spiritus sanctus animai simplex et laetum non felle
amarum (1). Perciò accanto alle voci SANCTO SPI-
R1TV nell' insigne iscrizione africana riprodotta nel
Ballettino del 1861 pag. 28 è effigiata la colomba :
e quivi i fedeli sali sanclo Spirita sono chiamati fra-
tres puro corde et simplici. Laonde è chiaro perchè
Seconda virgo fidelis, quae vixit pura fide, è appel-
lala PALVMBO SINE FELLE; e solo rimarrà incerto
se la terminazione in o del nominativo palumbo è er-
rore del negligente lapidario o foggia a noi ignota di
quella voce in luogo di palumbes, sostantivo d'ambi
i generi, quale qui sarebbe palumbo.

Ma che significheranno le lettere M ET N, nelle quali
termina la dichiarata formola e tutta l'epigrafe? Que-
sto strano enigma m'ha tenuto per qualche tempo in
sospeso; ma poi ne ho trovalo la certa spiegazione.
La copulativa ET interposta tra la prima e l'ultima
lettera isolata e il luogo assegnato a queste sigle al
fine dell'epitaffio sono indizio di formola consolare de-
signante la data dell'anno.

Le lettere M, N debbono essere le iniziali dei
cognomi d'una coppia di consoli. E veramente se cer-
chiamo nei fasti dei secoli cristiani troveremo , che
Mamertino ET ^sevitta è la formola cronologica del-

(1) Vedi la descrizione dei sepolcri costruiti sotto la scala rifatta nel
secolo quarto per dare accesso alla cripta papale ( Pioma sott. T. Il, Ana-
lisi architettonica pag. 87 e segg. ).

(1) V. Cyprian. De imitate eccl. cap. IX.
 
Annotationen