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Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

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Nr. 6 (Novembre e Decembre 1868)
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Cucchiari d'argento adorni di simboli e nomi cristiani
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Epigrafe storica scoperta in Porto alludente agli ultimi spettacoli gladiatorii ed alla loro abolizione
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https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0088

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— 84 —

in punte aguzze adalle ad essere infisse nei pezzi di
carne e tener luogo di forchetta (1). Parmi evidente,
che l'eleganza e la decenza degli antichi nel prendere

(4) Cochet, I. c. Bianchini, I. c.

il cibo fu assai diversa dalla nostra pulitezza ed edu-
cazione. E bastino queste poche parole; imperocché
non sono in grado di improvisare una dissertazione
sul modo di mangiare dei Romani e dei Greci; nò lo
scopo del mio Bulletlino lo esige.

Epigrafe storica scoperta in Porto ali

ed alla lor

Nella pagina 71 n. 3, 4 del fascicolo precedente
sono delineale le due facce dritta e rovescia d' una
mezza lastra marmorea trovata dallo spesso lodato
Eccmo principe Torlonia nei suoi scavi porluensi. Am-
bedue le facce hanno lettere di pessime forme, ma-
nifestamente spettanti all' ultima decadenza dell' arte
epigrafica e dell' impero; più cattive però quelle del
lato da me posto in secondo luogo , che quelle del
primo. La quale osservazione dà un indizio a presu-
mere, che l'epigrafe peggio incisa sia la posteriore di
tempo, la meno rozza sia la più antica. In fatti l'esame
attento ed il mutuo confronto delle due parli mi ha
rivelato , che sopra questa pietra fu inciso dapprima
il titolo d'ARPAGIVS LVPYS, poscia quello d'ABYDYS;
e che ambedue spettano al medesimo edificio , come
le epigrafi delle fabbriche di Pozzuoli da me sopra
illustrate (pag. G6) , lo quali furono prima scritte a
nome del magistrato di Eugenio il tiranno, e poscia
debellato questo, furono rinnovate nella faccia oppo-
sta dal commissario dell'imperatore Teodosio (1). È op-
portuno, ch'io spieghi nel Bulleltino di cristiana ar-
cheologia in quale modo leggo, supplisco ed interpreto
cotesta pietra opistografa portuense, perchè sono certo,
ch'essa ricorda uno degli ultimi anfiteatri o edifici di-
pendenti dagli anfiteatri costruiti sotto gli imperatori
cristiani; e ne accenna la destinazione ad altro uso di
pubblica utilità, dopo proibito le pugne dei gladiatori.
Laonde ecco un monumento illustrante l'abolizione di
quegli omicìdi spettacoli ed un nuovo trionfo della
religione cristiana sopra gli inumani istituti della pa-
gana civiltà. Il quale argomento è stato già da me

lente agli ultimi spettacoli gladiatori!
abolizione.

toccato nello scorso anno alla fine del discorso sulla
insigne secchia di Tunisi; ed è acconcia corona ai te-
mi, che occupano tante pagine del Bulleltino di que-
st'anno. Imperocché gli scavi nel bosco sacro degli
Arvali ed il carme contro Nicomaco Flaviano mi hanno
chiamato a ragionare più volte e per disteso delle ul-
time lotte e delle definitive vittorie del cristianesimo
nel mondo romano.

Della prima iscrizione rimangono soltanto le lettere
seguenti :

ARPAGIVS • LVPVS . V.....

PETENTIB CIVIB • LOCVM CA..
AD SPLENDORE! NYNFI1SVAOI...
ASOLO CONSTUYGTYM POPV...
LARG1TYS EST ■ QYA CELERIr...
EST YOTA.....

Senza bisogno di molto studio nè di commento inten-
diamo che qui si fa memoria d'un edificio chiesto dai
cittadini e costruito di pianta presso un ninfèo a spese
di Arpagio Lupo, il quale in breve tempo ne compiè
la fabbrica e ne fece dono al popolo, appagando con
grande celerilà i pubblici desiderii.

Arpagius Lupus vfir clarissimus........)

petenti bus civibus locum ca...........

ad splendorem nynfii sua om(ni pecunia....)

a Solo COnStrUCtUm pOpU(lo ... (qui era segnato in quanto tempo)

largitus est; qua celerit(ate ........ publicaj

est vota (exequutus)

(1) V. il Bull, precedente pag. 66.

Prima di cercare il genere dell' edificio, di che qui
si parla, e perciò il supplemento della linea seconda,
 
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