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Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

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Nr. 6 (Novembre e Decembre 1868)
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L' immagine del pastor buono scoperta nel cemetero sotto il bosco degli Arvali
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Emendazioni ed aggiunte
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https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0095

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— 91 —

a questo segno. Ma abbia esso o no avuto sempre il
significato di benedizione , di buono augurio, di sa-
lute e di vita , certo è che ne troviamo le tracce
nell' Asia occidentale, nella Grecia, nell'Italia ed an-
che nella Roma imperiale; e che niuna ragione v'è di
ricorrere direttamente alle Indie per spiegarne l'ado-
zione nei monumenti cristiani.

In fatti chiunque ha la più lieve famigliarità con
questi monumenti e cogli scritti dei padri sa bene con
quanto studio gli antichi fedeli cercarono tutte le forme
e le immagini, le quali potevano anche da lungi al-
ludere e in pari tempo dissimulare la croco di Cristo.
Che fra queste abbiano anche trovato e adottato la
croce gammata, è cosa facilissima ad intendere e spie-
gare non solo perle notizie sopra raccolte, ma eziandio
perla somiglianza del segno gammato colla fenicia let-
tera Tau rF . Non voglio accingermi a ripetere e
molto meno a svolgere e porre in piena luce ciò che
da molti già è stato osservato intorno alle relazioni
tra la croce gammata e la predetta lettera fenicia.
Solo accennerò una recente scoperta: una profana
epigrafe, cioè, greca votiva trovata in Porto , sopra
la quale domina il segno gammato di forma imper-
fetta e perciò sempre più vicina al fenicio Tau.
così r-p (l). Celeberrima fino dall' età apostolica (2)

(1) Divulgherò ed illustrerò quest'epigrafe in un'altra occasione.

(2) V. Barnabae epist. IX, 9.

è la lettera Tau figura delia croce di Cristo e della
redenzione. Naturalissima adunque è l'introduzione
della croce gammata tra le molte varietà del Tau e
nel ricco novero dei segni cruciformi adottati dai Cri-
stiani. E l'epoca, nella quale quella croce prese mag-
gior voga, che la cronologia sotterranea mi rivela non
essere stata il primo secolo nè il secondo, ma il terzo
inoltrato , egregiamente concorda con l'accennata ori-
gine di siffatto segno nel simbolismo cristiano. La sua
genesi non venne da spontanea e primitiva tradizione,
ma da scelta studiata e riflessa. In falli nelle più
antiche famiglie di cristiane iscrizioni dei cimiteri
Ostriano e di Priscilla, diDomitilla, di Pretestato, delle
cripte di Lucina e dell'area prima callistiana giammai
fino ad oggi ho veduto la croce gammata; mentre in
quei cimiteri medesimi siffatta croce comparisce e si
moltiplica nelle regioni del cadente secolo terzo, e si
mantiene anche nei monumenti del quarto. Anzi in
questi ultimi più volte è aggruppata colle trionfali fogge
del signum Christi A ^ CO, A Jg 00.

Ma intorno a questi minuti particolari non mi di-
stendo; avendo io promesso sulla proposta questione
solo qualche schiarimento e non un trattato completo.
E ciò che ho scritto parmi essere assai più del bi-
sogno per chi desidera cenni semplici e positivi sul-
1' origine ed antichità del segno nei monumenti
cristiani.

Emendazioni ed adunile.

I. Bei tentativi fatti per rinvenire la chiesa
del secolo Vili a piè del Palatino.

A pagine 16 ho fatto sperare, che il ministero
delle antichità e belle arti avrebbe intrapreso le esca-
vazioni necessarie per restituire alla luce l'insigne mo-
numento delle arti cristiane del secolo Vili sepolto
alle falde del Palatino dietro la chiesa di s. Maria li-
beratrice e additato agli archeologi dal eh. sig. Leone
Nardoni. L'impresa è stata tentata; ma trovatala assai
più ardua dell' espettazione , la commissione del pre-
detto ministero ha dovuto differire a migliore oppor-
tunità la desiderata scoperta. Le terre accumulate dopo
i tempi di Clemente XI dietro la chiesa di s. Maria

sono giunte a tale altezza, che lo scavo a cielo aperto
quivi è divenuto dispendiosissimo: nè agevole sarebbe
il procedere per cunicoli e poco gioverebbe allo scopo.

Adunque con dispiacere annunzio, che per ora è
d'uopo rinunciare alla speranza di rivedere le pitture
di storie evangeliche accompagnate d'iscrizioni greche
e latine e dell'immagine del papa Paolo I tuttora vì-
vente : monumento che sarebbe stato utilissimo con-
frontare con gli affreschi scoperti in s. Clemente e cou
i primitivi dipinti delle catacombe romane. Il papa
Paolo I governò la chiesa dal 757 al 768 ; perciò
l'immagine del crocifisso, che il Yalesio vide in co-
teste pitture contemporanee di quel pontefice , potrà
essere registrata nel novero degli esempi di data certa
 
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