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Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

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Nr. 2 (Maro e Aprile 1868)
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Nuove scoperte nel cimitero sopra descritto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0036

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32 —

zionc geografica del luogo appellato Sexlam Philippi
chiaramente definita da Etico il cosmografo presso
l'isola di Porto, e il lucus Vede Diete , che occupò
il clivo, ove abbiamo scoperto i cristiani monumenti
sopra descritti, sono dati, che sembrano escludere il
proposto dubbio. Ciò nondimeno esso è grave, e me-
rita d'essere ventilato e discusso, con altri problemi,
topografici e storici, che i quotidiani rinvenimenti

mi suggeriscono. Gli studiosi adunque della cristiana
e della profana archeologia ed istoria aspettino con
lieto animo il secondo e più diligente discorso sui mo-
numenti dei martiri Simplicio e Faustino, della loro
sorella e dell'ignoto Rufiriìario, scoperti nel colle, che
dalle origini di Roma fu sacro ai superstiziosi riti de-
gli Arvali.

Notizie

ROIIA. Scavi nella villa Patrizi. - Nel Bullet-
lino di Luglio del 1865 a pag. 49, 50 dichiarai, che nella
villa Patrizi presso la porta Pia sulla via nonientana a breve
distanza dal cimitero di s. Nicomede era apparsa la scala
d'un altro ipogeo, che mi parve cristiano, ma indipendente
dal vicino predetto cimitero. Il sig. marchese Francesco
Patrizi di concerto colla Commissione di sacra archeologia
ha testò fatto esplorare questo sotterraneo. Sgombrata la
scala povera e fiancheggiata dai consueti loculi sono stati
rinvenuti gli aditi, a destra d'un rozzo e poco spazioso cu-
bicolo fornito di arcosolii; di fronte, d'una breve ed angu-
sta via; a sinistra, d'un'altra parimente angusta galleria rovi-
nosissima, nella quale non è sembrato prudente continuare
l'esplorazione. La descrizione di cotesto sotterraneo non è
adatta allo scopo del Ballettino ; ove non debbo registrare no-
tizie troppo minute. Dirò soltanto, che la religione dei sepolti
nell'ipogeo è stala confermata non solo dai segni consueti
dei loculi sotterranei cristiani, ma eziandio dal ^ inciso e
rubricato sopra un mattone e dal frammento di bella lastra in
marmo di porta santa, nel quale rimane parte dell'immagi-
ne della colomba , grafhta come in cento simili marmi ci-
miteriali. Un piccolo capitello marmoreo del secolo in circa
quarto rinvenuto nelle rovine della scala completa gli altri
indizi accennati nel 1865 d'un vestibolo adorno costruito
sopra terra dinanzi la porta di questo ipogeo. Il quale per-
ciò dee avere avuto qualche importanza: e se ne dovrà te-
nere conto nel descrivere ed illustrare il cimitero di s. Ni-
comede.

Fia&3vWviE. Vetri cimiteriali inediti nel museo

del sig. conte della GIterardesca - H colto e gen-
tile possessore dei vetri cimiteriali accennati nel titolo di
questa notizia ha voluto cortesemente mostrarmeli e gradi-
sce, che io ne faccia molto nel Bullettino.Essi sono due di per-
fettissima e rara conservazione , e adorni d1 immagini non
meno rare granite sulla foglia d'oro, come in tutti i simili

fondi di tazze convivali. Provengono dal museo di casa Gua-
dagni; e colà vennero dalle romane catacombe ai giorni del
cardinale Guadagni, che nel 1732 fu creato vicario di Roma
e continuò per moltissimi anni in quella dignità, cui è con-
giunta la cura degli antichi suburbani cimiteri. Nel primo
dei vetri, di che ragiono, è ritratto il busto dell'apostolo Pietro
designalo dal suo nome PETRVS e accompagnato col vo-
lume delle sacre scritture. Molti esempi conosciamo delle
immagini dei due apostoli Pietro e Paolo riunite nei fondi
delle tazze ; rarissimi però dei busti isolati di Paolo o
di Pietro. Benché sia naturale il supporre, che una siffatta
immagine isolata debba essere stata fatta con singolare cura
di esprimere i veri caratteri iconografici dell'apostolo, pure
in questo vetro essi sono poco riconoscibili, come ognuno
osserverà nel disegno che ho posto a pag. 25 n. 4. Il capo
è chiomato e con capelli alquanto crespi, quali suole averli
l'apostolo nel maggior numero dei suoi ritratti; ma la barba
è prolissa e acuminata, benché si vegga in essa un taglio
rotondo sotto il mento , che richiama alquanto V ordinario
tipo di quella parte del volto di s. Pietro. Il profilo poi ,
massime del naso assai sporgente , non conviene in guisa
veruna al carattere iconografico delle fattezze , di che più
volte ho divulgato nel Bullettiuo autorevoli monumenti ,
e di che abbiamo cento e cento esemplari. Questo vetro
adunque è una novella prova di ciò che altrove ho notato,
essere necessario distinguere nelle antiche immagini degli
apostoli quelle che furono fatte con più o meno di fedeltà
iconografica , da quelle nelle quali la rozzezza degli artisti
trascurò manifestamente i contrasegni caratteristici anche i
più solenni e da tutti ricevuti senza dubbio nè varietà.

Sull'altro vetro è effigialo il sacrifìcio d'Isacco, in forma
poco dissimile da quella dell'unico esempio, che fino ad ora
ne avevamo in questo genere di manufatti (V. Buonarroti ,
Vetri tav. II, 1; Garrucci, Vetri 2 ediz. tav. II, 8j.

TIPOGRAFIA SALVIliCGI
 
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