Bullettino di archeologia cristiana (6.1868)

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la sepoltura. Nelle iscrizioni più antiche e diverse Queste considerazioni m'hanno indotto a cercare
da questo formolario il eh. Le Blant osserva essere se mai tra le iscrizioni cimiteriali romane fosse già
assai rara la data della morte o della sepoltura, fre- nota quella, che ora torna in luce dalle torri della
quenle la menzione di chi fece il monumento e al cattedrale d'Evreux. Ed appena aperta la mia raccolta
defonto lo dedicò. Nulla di tutto questo vediamo nel- manoscritta al nome VRSINVS, ecco veggo quivi re-
l'iscrizione di Evreux; essa non entra in veruna delle gislrato l'epitaffio seguente:
grandi classificazioni stabilite dal dotto autore dell'epi-
grafia sacra gallicana. Al contrario l' epitaffio di Or-
sino ha le più manifeste analogie con quelli d'un pe- VRSINVS CVM COIVGE LEONTIA
riodo, che ho potuto riconoscere e determinare nella VIXIT A NMS XX M. VI. ET FV1T IN
storia dell'epigrafia cimiteriale romana. Esso non è SECVLO ANNIS XLVIIII. M. IIII. D. 11I.KAL. IVN.
formolalo nello stile speciale e sovente verboso del
secolo quarto ; ma nè anche in quello laconicissimo

e classico , che precedette lo svolgimento del lin- L'ha stampalo il Mabillon nella celebre epistola

guaggio epigrafico cimiteriale avvenuto nel corso de culpa sanctorum ignotofum divulgala sotto il nome

della seconda metà del secolo terzo (1). La menzione di Eusebio Romano (pag. 41); e da questo libro lo

degli anni della vita e del matrimonio , la forinola hanno trascritto il Boldetti pag. 113, il Muratori

fait in sqeculo, la clausula dell'epitaffio registrante il pag. 1961, 5, il Marini nel tomo V Script, vet. del

giorno della morte o della deposizione, le due persone Mai p. ili, 6. Il Mabillon testifica, che cotesta pietra

quivi designate ambedue col solo cognome, ambedue fu portata da Roma all'Abbazia di Pontisara ; e che

con cognomi di indole latina, uno dei quali però ter- fu rinvenuta nei cimiteri sotterranei e giudicata spet-

minato in ntia, la slessa lingua latina del testo sono tare ad un martire. Essa adunque chiuse la bocca

un complesso d'indizi, che chiamano il nostro monu- d'un loculo cimiteriale romano, presso il quale era

mento al periodo epigrafico cimiteriale romano , il cui murato un vasetto cruento, che fu base di quel giu-

predominio massime dalla cronologia del cimitero di Cai- dizio. E così ecco verificato che a buon diritto la

listo ho riconosciuto appartenere ai tempi in circa di critica epigrafica mi ha distolto dal pensiero sì na-

Dioclcziano, di Costantino e dei figliuoli di lui (2). turale di attribuire ad Evreux 1' epitaffio quivi testé

._ ritrovato; e mi ha consigliato a restituirlo ai subur-

(1) vedi la Roma sott. t. il pag. 301-308. Dàl)i cimiteri ed a cercare nelle memorie di questi

(2) Vedi i. c. pag. 307, 308. il documento della verità di siffatta sentenza.

Notizie

— Antica elalesis con piéture «li-B seco-
lo VHS « pie «lei B*«8«ìeoi« presso il Foro. —

li eh. sig. Leone Nardoni, cultore fervente dei nostri studii
antiquarii, ha cpmmunicato alla Commissione di Sacra Ar-
cheologia un'importante indicazione monumentale , eh' egli
ha pescato nel mare magno di notizie d'ogni genere con-
densate dal Cancellieri dentro il volume intitolato Storia
dei solenni possessi dei Romani Pontefici. Quivi a pag. 370,
nota 4 è scritto. « Si legge nel diario del Valesio , che nel
« 1702 mercoldi Sì Maggio essendosi da un Capo-Mastro
» preso in affitto, per cavare le tavolozze per fabricare dalle
» Monache di Tor di specchi un giardino piccolo esistente
» dietro la Tribuna di S. Maria Liberatrice , cavandosi in
» questa settimana hanno scoperto un tiro di sasso lonla-
» no dalla moderna Tribuna di detta Chiesa, un'altra an-
» tichissima Tribuna di una Chiesa, venti e più palmi de-
» pressa di sito con pitture del Salvatore Crocifìsso, e di
» molti Santi , fra quali la figura di Paolo I. P. con il
» diadema quadro in segno , che allora era vivente , e le
» lettere Sanctiss. Paulus Romanus Papa , e nelli muri
» laterali vi è dipinta la vita di Nostro Signore, et è da
» notarsi , che essendo detta pittura in alcuni luoghi ca-
» duta, vi si vede sotto altra pittura più antica, e di mi-
» glior maniera. - Si crede essere stata , o la Chiesa di
» S. Maria de Inferno antica, o di S. Maria de Caneparia. •

» Vi sono anche iscrizioni greche di passi di Scrittura. -
» Vi fu numeroso concorso di popolo per vederla. - Mer-
» coldì 2 Agosto avendo saputo Nostro Signore ( Clemen-
» te XI ) che la Chiesa antichissima ritrovala, come si è
» scritto, dietro la Tribuna di Santa Maria Liberatrice da
» quei cavatori si ricopriva, ha di nuovo ordinato, che si
» torni a cavare la terra, che vi era stata gettata. » L'im-
portanza di questa indicazione non ha bisogno di essere
commendala con lungo discorso. La rarità dei dipinti del
secolo Vili dà singolare pregio agli affreschi forniti del-
la data certa del pontificato di Paolo 1 , che ci indica
il Nardoni colle sopra allegate parole del Valesio. Questi
dipinti congiunti a quelli della sotterranea chiesa di s. Cle-
mente saranno una preziosa pagina della stona dell'arte
cristiana in secoli, dei quali abbiamo tanto pochi affreschi.
Non parlo della storica importanza dell' edificio e del suo
vero nome: aspettiamo a ragionarne dopo che il raro mo-
numento sarà stato restituito ai nostri studii ed alla pub-
blica luce. Spero, che ciò avverrà presto per cura e prov-
videnza delle autorità , che in Roma tutelano ed ampliano
ogni dì più il patrimonio delle classiche e delle sacre an-
tichità. Intanto sia lode al eh. sig. Nardoni per la noli-
zia, sulla quale ha chiamato l'attenzione nostra, e che es-
sendo sfuggila alle diligenti ricerche di tanti archeologi ha
il valore di nuova e pregevole scoperta.

TIPOGRAFIA SALTIUCCI