Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino di archeologia cristiana — 6.1868

DOI Heft:
Nr. 4 (Luglio e Agosto 1868)
DOI Artikel:
Il culto idolatrico in Roma nel 394: notizie raccolte da un inedito carme scoperto in Parigi
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.17355#0054

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 50 —

fu scritto Dell' anno 394 e allude a minuti fatti dopo
queir anno presto dimenticati. Non parmi probabile
che un siffatto carme privo di merito letterario e il
cui tema speciale, volgendo il secolo quinto, divenne
ogni dì più oscuro e quasi inintelligibile , sia stato
aggiunto alle opere di Prudenzio quando esso non
aveva più interesse veruno. Stimo anzi assai verisi-
mile, che queir appendice sia stata fatta per unire
insieme le declamazioni poetiche contro gli ultimi cam-
pioni del paganesimo , quando la memoria dei loro
tentativi era ancora viva e muoveva a sdegno gli
animi dei Cristiani. Perciò il prezioso codice parigi-
no, posseduto nei principii del secolo sesto da Basi-
lio Mavorzio , facilmente fu scritto nella prima metà
del secolo quinto, e forse è contemporaneo di Pru-
denzio medesimo e dell' edizione dei carmi di lui.

Prima di accingermi a ragionare dell' inedito car-
me declamatorio contro gli ultimi sforzi dell' idolatria
conservatoci da quest' unico preziosissimo codice, vo-
glio aggiungere un' osservazione sull'importanza delle
annotazioni di Basilio Mavorzio riconosciute dal De-
lisle nei margini dei carmi prudenziani. Il nome di
lui è preceduto da una croce ; segno di cristianesimo,
che nel regno di Teoderico fu premesso anche alle
epigrafi di opere pubbliche. Laonde esso sta bene
nella sottoscrizione d'un grande uomo di stato di
queir età ; e ci dà piena certezza avere lui profes-
sato la religione cristiana. Ciò potevamo congetturare
dall' essere stata dominante la nostra fede ne! senato
romano ai tempi del regno gotico ; ma non ne ave-
vamo notizia speciale circa la persona di Basilio Ma-
vorzio. Egli adunque, senatore cristiano, dedicò del
pari i suoi studii ai carmi di sacro argomento e di
profano, ai poeti cristiani e classici : imperocché se
oggi impariamo ch'egli studiò ed annotò Prudenzio,
dai codici di Orazio già sapevamo eh' egli emendò con
Felice oratore di Roma i carmi del Venosino (1).
Il romano professore di classiche lettere ( orator Urbis
Romae), che ajutò il console del 527 nell'oraziana
emendazione, era anch' egli cristiano: imperocché cor-
resse nel 535 il lesto di Marziano Capella Chrislo
adjiwante (2). E come Basilio Mavorzio studiò nei
poeti profani e nei cristiani, così fece parimente l'al-
tro console contemporaneo di lui Turcio Rufio Aste-

rio, che tenne i fasci nel 492. Celeberrimo è il co-
dice fiorentino di Virgilio da lui corretto nell' anno
medesimo del suo consolato ; ed egli in pari tempo
ordinò, ripulì e divulgò le storie evangeliche verseg-
giate in metro eroico dal prete Sedulio (1). Questi
esempi illustrano l'annotazione prudenziana scoperta
dal Delisle, e dimostrano che fino al secolo sesto si
mantenne vivo tra i fedeli lo studio delle lettere clas-
siche, e che esso serviva di fondamento alla cristiana
letteratura. E lungi dall' essere vero ciò che taluni
sembrano opinare , che cioè molti capilavori dei ro-
mani scrittori sieno periti per colpa di cieco fana-
tismo degli antichi seguaci dell' evangelo, agli studii
dei Cristiani letterati e professori del secolo quinto e
del sesto noi dobbiamo gli esemplari pervenuti alle
moderne età di Orazio, di Virgilio e d'altri sommi
poeti ed oratori di Boma pagana. E ciò basti a guisa
di breve episodio; e serva eziandio ad illustrazione del-
l' elogio di FI. Magno, che pubblicai nei primi fogli
del Bullettino nell' anno 1863. Queir illustre profes-
sore cristiano contemporaneo di s. Girolamo insegnò
in Boma le classiche lettere al fiore della gioventù
patrizia negli ultimi anni del secolo quarto e nei pri-
mi del quinto. E probabilmente l'inesperta penna d'uno
scolare di lui scrisse nel 394 l'invettiva metrica ora
scoperta contro i pagani ; che fu certamente opera
d'uno studioso della classica letteratura, il cui pro-
fitto era stato assai mediocre. Di questo carme m'ac-
cingo a parlare.

§• n.

Il carme latino scoperto dal Delisle nelle ultime
carte del predetto codice.

Nelle ultime carte adunque del famoso codice,
che tanti dotti hanno avuto in mano, e nel quale per-
ciò niuno avrebbe aspettato trovare una sola pagina
inedita, il eh. Delisle ha notato un carme esametro,
non mai stampato nè colle opere di Prudenzio nè
Delle raccolte dei poeti latini. Prudenzio certamente
non ne fu l'autore ; e gli inediti versi sarebbero in-
degnissimi di lui. Ma non perciò sono indegni della
pubblica luce ; essendo essi documento storico raris-
simo delle ultime lotte tra il cadente culto idolatrico

(1) V. Jahn nelle notizie dell'accad. reale di Sassonia, Novembre 1851
pag. 353 e segg.

(2) V. Jahn 1. c. p. 351.

(1) V. Jahn 1. c. p. 348-351.
 
Annotationen