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rANTMHAHS (Gerhard e Panofka Neapels anlihe
Bildwerke pag. 34-2) , in rapporto della rappresenta-
zione di Pelope ed Ippodamia. Nel citato vaso del Pas-
seri il giovinetto oltre il trochos ha pure in mano il gal-
lo , che gl'illustratori riferirono a dono solito farsi agli
eromeni dagli erasti. E forse col eh. Panofka da ripu-
tar Ganimede col gallo quel giovincllo che sta presso ad
una maestosa figura barbala e collo scettro , sedente ,
in uno de'celebri bassirilievi di Xant/tos : vedi 1'«re/i.
Zeitttng del Gerhard voi. I pag. 55. Pur col gallo e col
trochos comparisce Ganimede in una piccola lekythos
del museo del cav. Torrusio in Napoli. E ci piace di
rammentare un altro vaso della stessa collezione, a fi-
gure nere , in cui scorgesi il gallo in relazione ad un
giovine eromenos che è presso all' crasles , e che ha la
denominazione di TANTMEAES a caratteri graffiti.
E pur conosciuto il magnifico vaso del real museo di
Berlino rappresentante il giudizio di Paride ( Schulz
bullelt. dell'ist. ardi. 184.0 pag. 5i ), nel quale
ira gli altri soggetti vi è Giove e Ganimede col tro-
chos , come hanno riconosciuto il eh. sig. cav. Ge-
rhard arch. Zeitttng voi. I pag. 263 , il eh. sign.
dottor Braun annali dell' ist. iS4i p. 8S , ed il dot-
tissimo Weleker negli ««««//del l845 pag. 17 i. Dal-
l' insieme di questi monumenti confermasi la spiegazio-
ne del vaso del Passeri ; e non ho alcun dubbio che
lo slesso soggetto si ravvisi nel vaso guatino , quan-
tunque Giove comparisca senza lo scettro. Non parmi
poi che debbano riferirsi a Giove e Ganimede nè l'am-
fora di Nola del museo Blacas pubblicata pur nella c-
lite tav. XIX, nè l'altro vaso del real museo borbo-
nico descritto da' sig. Gerhard e Panofka (Neapels
anlihe Bildwerke p. 365 n. 1837) come sostengono
gli editori della élite nelle addizioni al tomo I pag.
3 16: essendo a mio giudizio da riconoscersi in quel-
le rappresentazioni semplici ginnastiche scene , non già
mitologici soggetti. E cosi pensa pure relativamente al
vaso del museo Blacas il eh. sig. Raoul-Rochette , il
quale altronde approva la spiegazione del vaso del Pas-
seri : vedi il journal des sav. i844 p« 16.

Non vogliamo qui rammentare i varii monumenti re-
lativi a Ganimede , che veggonsi ricordati dal Miiller
(Handòttcà §. 129 not. 1 e §. 35] noi. 6) , giacché in

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essi non vedesi giammai ij giovinetto rapito mentre era
intento a'puerili giuochi , e comparisce sempre l'aquila
in vece di Giove. Sarebbe da richiamare a confronto del
nostro vaso la pittura sopra muro rappresentante Giove
che abbraccia Ganimede , di cui moslrossi tanto com-
piaciulo il Winckelmann, se non fosse ormai riconosciu-
to , che fu quella una solenne impostura , dalla quale il
celebra archeologo tedesco fu tralto in inganno. E no-
tevole che forse non sempre un giovinetto trasporlato
dall'aquila debba riferirsi al mito di Ganimede, come ha
osservato ultimamente il eh.ab. Cavedoni {tnon.romano
d Igei pag.i/).). Nulla diciamo di alcuni altri monu-
menti , che sono stati riferili alla slessa favola, a cagion
d'esempio dell'insigne cammeo pubblicato dal Cori (mus.
jlorent. geni. t. 2 tab. 37) , ecl interpretato per Giove
e Ganimede ; laddove il Winckelmaun lo spiegò poi
per Ganimede rapito da Tantalo [tnon, aut. ined. tralt.
prelim. cap. IV , Oper. t. 4 p- 182 seg. ediz. di Pra-
to). Nel Luxemburgum lìomanum del Willheim si par-
la di una pietra sepolcrale co! ratto di Ganimede, il
cui braccio dopo il gomito termina in serpente, par-
ticolarità che il Willheim crede indicare la tradizione
che darà Eriltonio per padre a Ganimede , come ri-
porta il eh. sig. Roulez (mei. fase. IV , 3). Vedesi
pure Ganimede nelle pitture del real museo borboni-
eo (real mus borb. voi. 10 tav. LVI e voi. 11 tav.
XXXVI). Avvertiamo che su' vasi il ratto di Ganime-
de fatto dall' aquila non s'incontra giammai, ed è per
manifesto errore che il Millin cita un vaso della seconda
collezione di Hamilton (Tischbein I pi. XXVI) , come
ritraente lo stesso soggetto (i/ilr.Dubois-Maisonn. vol.I
pag. XV) , giacche in esso scorgesi tult' altra rappre-
sentazione. Non vogliamo qui ragionare di due altri vasi
che sono sfati riportati ultimamente all'avventura di Ga-
nimede [bullelt. dell' ist. 1846 p. 102 e io3) , poiché
rimane qualche dubbio sulla loro intelligenza.

Resta dunque sollanto il nostro vaso , quello del
Passerine l'altro del museo Torrusio che rappresen-
tino Giove senza alcuno indizio della sua trasformazio-
ne , che è nel momento d'impadronirsi di Ganimede;
e nel noslro specialmente è ciò indicato dall' afferrar
che fa con una mano un braccio del giovinelto , men-
tre coli' altra lo prende per una spalla.
 
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