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Tutte le altre figure concorrono ad indicare meglio
il soggetto ; Mercurio come compagno di Giove nelle
erotiche avventure , l'Amore, e P altra femminil figu-
ra nella quale ravvisiamo Venere , la quale o corona
Giove per la sua vittoria , o piuttosto Io stesso Gani-
mede come simbolo della sua apoteosi. L' Amore nel
nostro vaso trova il confronto nell' Amore che guida
l'aquila verso Ganimede in un bellissimo dipinto pom-
pejano (real mtts. borb. voi. io tav. LVI) , e ben si
trovano sul nostro vaso nelle mani dell' Amore la pa-
tera ed il prochoos come gli arnesi de'quali il giovi-
netto dovrà far uso nell' Olimpo. Non è poi nuova la
relazione di Venere con Ganimede, che vedesi talvol-
ta ammaestrato da Afrodile (Millin gal. rmjth. CXLVI
n. 533). La solenne riunione poi di Jphrodùe, Her-
mes , ed Eros (vedi questo bulletl. an. II png.i48, ed il
sig. cav. Gargallo negli annali dell'ùl. i845 p. 4o )
in compagnia di Giove, autorizzano a derivar il nome
di rWupivi^s dalla voce yàvos nel suo erotico signifi-
cato (vedi il dottissimo sig. cav.Welcker Kleine Schrif-
ten voi. 2 pag. 89 not. 20), il che vien confermato
dal vaso del sig. cav. Torrusio nel quale all' efebo
dassi quella denominazione , certamente nel medesimo
senso. Termineremmo qui la nostra illustrazione , se
non credessimo importante paragonare il monumento
gnatino al noto dialogo di Luciano tra Giove e Gani-
mede {deor. dial. 4). Si presenta in questo dialogo
Giove che ha già ripreso il suo aspetto , e cerca di
portar nell' Olimpo il giovinetto , dichiarandosi pel re
degli dei, e promettendogli la immortalità : ouV.srt
«v^preffo? , àXX' òftolyKTO? yivhw, il che appoggia
la nostra spiegazione sulla corona presentatagli da
Venere nel nostro vaso.

Presso Luciano dimanda Ganimede , con chi mai tra-
stullar si potesse nell' Olimpo, e Giove gli addita per
compagno lAinore tovtovì roV'Epar» *)• Ma più im-
portante è la conchiusione del dialogo ; dice Giove a
Mercurio, che si suppone presente : NvV Se oL-ffzys «0-
tòv, òoE'pf/Yi, xat Kióvrx ros à3*y*<j[*s iys ohoyo-

') Ciò ne richiama al pensiero che l'Amore vedesi pure tenere
il trochos nel celebre vaso di Berlino variamente illustrato: vedi
gli opuscoli del cav. Avellino lom. II tav. 6. Sul trochos è da
vedersi pure il cb. ab. Cavedoni mas. del Calajo p. iai.

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vi?«yT» yiuty SiSoi^xs ffpórepov às %pr\ òpiysiv toV

Nella scena dunque immaginata da Luciano eravi
Giove, Ganimede , 1' Amore , e Mercurio , ed il sofista
la trasse per avventura da artistiche composizioni somi-
glianti al vaso di Gnalhia : nel quale Mercurio sta pure
come colui che prender dee cura di Ganimede , perchè
egli beva il nettare tenuto dall' Amore, ed impari egli
slesso a ministrarlo , dopo essere slato fatto partecipe
dell' apoteosi. Una particolarità nel nostro vaso merita
ancora osservazione : ed è che la figura di Giove vedesi
senza lo scettro , e senz' alcun distintivo del suo potere:
ma questo oltre di essere spiegato dalla scena stessa ,
nella quale si tratta di nna sì facile vittoria , trova la il-
lustrazione in altro luogo di Luciano (dial. deor. 5) ,
nel quale Giunone rimprovera a Giove che essendo re e
padre di tutti si ponesse talvolta a giuocare (àsrpxyx-
Acon Ganimede deposta 1' egida ed il fulmina
ino^èusvos tyìv ciyiSy. naì ròy ■Aspxwòy. è dunque
nello stesso modo effigialo nel nostro vaso senza alcuno
indizio della sua potenza , anche per recar minore sor-
presa al giovinetto intento al fanciullesco trastullo del
trochos.

Nella men principale faccia del nostro vaso è facile
ravvisare una scena del giunasio ; nella quale , attesa
la relazione col soggetto eh'è dall'altro lato , può nel
pedotriba col bastone ravvisarsi un erastes, ed un ero~
menos nell' efebo colla celra.

Di questo importante, vaso daremo la figura in una
delle prossime nostre tavole , e lo slesso ci proponiamo
fare anche per altri monumenti, de' quali diamo per
ora la semplice descrizione.

2. Giudizio di Paride — Gran vaso a figure rosse
in fondo nero , di altezza om. 54 : ha due manichi sot-
to i quali è l'ornamento di palmette. Presso al collo è
un meandro ad onda marina.

Prima rappresentazione—Mirasi nel mezzo Paride
con frigio vestimento , calzari, clamide , e mitra : colla
sinistra ha doppio giavellotto con punte bianche e fa un
piccolo gesto colla destra verso Mercurio che gli sta d'in-
nanzi. II dio imberbe ha il capo cinto di bianca corona
e la clamide : egli appoggiasi ad un bastone elevando
colla destra il caduceo. Alle spalle di Paride siede Palla-
 
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