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colla destra la sferza volgendosi indietro , quasi per
proclamare i! suo trionfo. Le redini gli cingono il
corpo , e così pure ad Enomao ; per modo che può
supporsi che lo scultore accennasse ad una tradizione
diversa sul modo tenuto da Mirtilo per far precipitare
il suo padrone ; ed era forse quello di farlo saltar
fuori del cocchio tirando violentemente le redini da
cui era cinto : ma valga ciò per semplice conghiettu-
ra. Chiudono la scena due altre figure cioè un giovine
che dà fiato alla tromha, ed altro che tiene la palma
e la corona, prossimo a Pelope quasi nel]' atto d'im-
porgli sul capo questo ultimo simbolo di vittoria.
Parmi che queste due figure sieno ancora prese dalle
idee romane , e più secondo le abitudini del circo ,
che secondo quelle della palestra. Il suono della trom-
ba è comune nelle rappresentanze di pugne e di con-
tese. Vedesi nelle pugne amazzoniche il trombettiere,
o in altre scene di battaglie : e nel citato vaso pub-
blicalo tra' monumenti inediti dell' Istituto, uno dei
compagni di Pelope stesso ha la tromba per animarlo
col suono nel momento della corsa. Degna di partico-
lare attenzione è la figura seminuda giacente al suolo,
e che sembra in mesto atteggiamento. Io riconosco in
essa il fiume Cladeo sboccante neh" Alfeo ( Mueller
Dor.ll, p. 458segg.), o se piuttosto si vuole l'Istmo,
che era il termine della corsa, secondo Diodoro (lib.
IV. cap. 73. ), Tzetze (ad Lycophr. v. 156. ), e lo
Scoliaste di Apollonio Rodio (adì, 752), il quale
così si esprime : Trpo/xsj-ro cTs avroTs KXca>£«;s worct-
ixòs à.tyrr\pl%, 'laiòixòs Sì rò rsp(A%. Ecco perchè si
stabilisce da Pausania il sepolcro di Enomao passato
il fiume Cladeo (lib. VI cap. 21 ). Ben si comprende
poi perchè il patrio fiume mostrar si deggia addolo-
rato per la perdita del dominatore di Elide e di Pisa.

La terza ed ultima scena ci presenta Pelope che
abbraccia Ippodamia baciandola nella bocca, simbolo
del suo conjugio. Questo atto è frequente ne' gruppi
di Amore e Psiche , ne'quali va ravvisata una simile
intelligenza (Minervini mon. ined. di Barone pag. 13
esegg.). Or considerando il procedimento di tutte le
scene , di che finora dicemmo , troveremo che sono
in tal guisa fra loro continuate e connesse che bensì
addicono ad ornamento di un sarcofago. Pelope figura

la destinazione dell'uomo, il quale nella prima parte
del sarcofago si prepara alla contesa , nella seconda
riporta la vittoria simboleggiata dalla palma e dalla
corona, e finalmente neh' ultima consegue il premio
del suo trionfo. Queste scene sono in evidente allu-
sione al corso della morlal vita ed al seguito de' go-
dimenti dell'Elisio: secondo le grossolane e materiali
idee dell' antichità.

Minervini.

Di un denario di Famiglia incerta, comunemente at-
tribuito a Giulio Cesare, che vuoisi restituire a L.
Cornelio Siila.

Il Patino aggiunse alla gente Giulia un denario sfug-
gito a Fulvio Orsino, probabilmente perchè raro anzi
che no , che è come segue :

Testa feminile ornata di slefane gemmala, d'orec-
chini e di monile, con una ciocca di capelli cadente in
sulla cervice.

)( Diceras, o sia cornucopia gemino, avvinto da
larga benda lemniscata, e finienle in lesta d'animale
a lunghe orecchie : Q dal lato sinistro.....Arg.

Venendo dal Patino fino al eh. Riccio, i nummo-
grafi lo allogarono nella gente Giulia, e lo credettero
impresso nel 708 da un Questore di Giulio Cesare ;
tranne il eh. Borghesi, che nel 1827 lo reputava im-
presso in Siracusa dai Cesariani Curione e Pollione
(v. Sestini, Serie cons. Fontana, p. 64), ma che, dopo
avere saputo che non mancò nel ripostino di Frasca-
rolo , e che perciò mostrasi impresso prima del 682,
lo riteueva non bene allogato finora, del pari che l'al-
tro denario col cornucopia semplice, e l'asse semion-
ciale corrispondente , non aventi altra epigrafe che
l'EX S-C {v. Riccio p. 105). Nel 1829 io lo de-
scrissi fra que' di Famiglie incerte, e troppo legger-
mente congetturai, che spettar potesse alla Hcrennia
(Saggio p. 77-78, 198J. Ora, pel riscontro del se-
guente insigne aureo del museo di Parigi, e d'altri
nummi Romani, parmi poterlo allogare decisamente
nella gente Cornelia.
 
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