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— 144 —

dall'arco di Capua, s'imbatterono i muratori ne'rude-
ri di un antico ediflzio. Io ebbi la occasione di osser-
var questi ruderi, in compagnia de'miei cb. collegbi
componenti la commissione di anlicbità e belle arti.
Miste ad altra più moderna costruzione , ed in parte
da quella ricoperte, apparivano tracce delle antiche
pareti, sulle quali vedesi conservato l'intonico. Nello
stato attuale nulla può diffinirsi sulla costruzione an-
tica, la quale è pressoché tutta nascosta dalle più re-
centi fabbriche. Quel che richiamò particolarmen-
te la nostra attenzione è un pavimento , che libera-
to dalle terre che il ricoprivano , si addimostrava
ornato di lastre di marmo di svariati colori, ed ele-
gantemente disposte in guisa da formare differenti la-
vori. Questo pavimento fu in altra epoca grossamente
restaurato con pezzi di marmo bianco di irregolare
figura, tra'quali appariscono taluni frammenti d'iscri-
zioni, ove sol poche lettere sono visibili. Non possia-
mo però trattenerci dal riferire un frammento di epi-
grafe concernente alla imperatrice Salonina messo e-
gualmente in opera su quel pavimento.
Esso dice così :

CONIVG1D N IMP-
GALLIENI • AVG

ed è il finimento della lapida , la quale è una lastra
di marmo fregiata intorno intorno da una piccola cor-
nice.

Sono assai rare fra noi le memoria della detta im-
peratrice; e forse non potrà additarsene altra, se non
che una colonnetta rinvenuta in Alina, ove si legge

CORNELIAE
SALONINAE
AVG

secondo la lezione del Dionigia, la quale per altro

non lascia di esser dubbiosa (Mommsen mscr. r. ncap.
lat. n. 4543 ). Sicché la nostra epigrafe sarebbe la
sola certa relativa a quell'Augusta in tutto il regno di
Napoli. Potrebbe supporsi che questa lapida avesse
relazione al monumento antico, presso del quale si è
ritrovala : ma dopo tante mutazioni nulla oseremmo
asserire di certo. È però fuori di dubbio che quella
lastra di marmo appartenne ad un edifizio, o al pie-
destallo di una statua eretta in onore di quella im-
peratrice.

In questi ultimi tempi si è sostenuto che la mo-
glie di Gallieno è stala cristiana , principalmente dal
mio eh. amico Sig. Cav. de Witte,con due differenti
lavori, il primo intitolato memoire sur l'impératrice
Saìonine Bruxelles. 1852 , inserito nel voi. XX del-
le memorie della reale Accademia del Belgio ; il se-
condo de quelques Impéralrices Romaines avanl Con-
slanlin Paris 1853 in 4. estratto dal tom. III. delle
mélanges a" archéologie. Abbenchè applaudiamo vo-
lentieri all' ingegno ed alla dottrina del eh. autore,
pure confessiamo di non essere rimasti pienamente
convinti delle sue dimostrazioni, le quali vanno sog-
gette a non poche difficoltà.

Ma non è qui il luogo di entrare in questa discus-
sione : bastandoci di aver segnalalo una nuova me-
moria di Salonina le cui particolari relazioni colla
Campania non sono da noi conosciute. Bicordiamo
soltanto che quando per intercessione di quella Au-
gusta fu conceduto al filosofo Plotino di stabilire una
città col regime della repubblica di Platone, che ap-
pellar si dovea Plalonopolis, il sito trascelto a tale og-
getto fu appunto la Campania (vedi Porfirio vii. Pio-
tini XII. ed. Creuzer) : sebbene da questo fatto nulla
vogliamo dedurre a speciale illustrazione del nuovo
monumento.

i

MlNERVINI.

Giulio Minervini — Editore.

Tipografia di Giuseppe Càtàkeo.
 
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