La statua della papessa Giovanna
Dei novellieri più noti, dal Boccaccio (de mulieribus claris)
fino a Gian Battista Casti (La papesse, nouvelle en 3 parties
avec les notes etc), quasi tutti si occuparono di tale argomento.
Mentre io dettavo queste poche pagine, vedeva la luce un ar-
ticolo del sig. Marco Besso (Rivista di Roma,, 1907, 25 luglio)
con numerose citazioni letterarie sul soggetto, da Cencio Came-
rario fino al sonetto la papessa Giuvanna di G. Gioacchino Belli.
Due singolarità debbono notarsi sulla natura bibliografica e let-
teraria di questa leggenda:
1° che essa fu popolare, nel vero senso di tradizione del
basso popolo, ma incerta; e quindi passò nel ciclo letterario, e
dai dotti rifusa e trasfusa completamente nel volgo.
Vedremo poi quale fu il fatto artistico che diede ad essa
origine e che persuase il volgo ad accettarla dai dotti.
2° che una leggenda, la più inverosimile del mondo,
meritò la fatica di lunghe polemiche, tra cui una lunghissima
òlel sommo Baronio, degna di miglior causa, il quale vi scrisse
quattro colonne e mezza di minutissima stampa, che figurano
nella prima edizione del suo grande lavoro.
Riassunto della favola.
IV. Nell'anno 855 a dì 17 di luglio morì il papa Leone IV
(il famoso autore della città Leonina) e gli successe Bene-
detto III, che ha seduto 2 anni, 6 mesi e 10 giorni. Invece la
favola gli fa succedere, ma senza alcuna data precisa, questa
donna vestita da uomo. Si sarebbe chiamata, secondo scrittori
del XIV secolo, Agnese', secondo alcuni Giliberta, secondo altri
Giovanna ; il quale ultimo nome ha avuto maggior fortuna, ma
esso è quello pontificio.
Nacque secondo alcuni in Inghilterra, secondo altri a In-
gelheim, e vestì la tonaca benedettina a Magonza; fece gli. studi
Dei novellieri più noti, dal Boccaccio (de mulieribus claris)
fino a Gian Battista Casti (La papesse, nouvelle en 3 parties
avec les notes etc), quasi tutti si occuparono di tale argomento.
Mentre io dettavo queste poche pagine, vedeva la luce un ar-
ticolo del sig. Marco Besso (Rivista di Roma,, 1907, 25 luglio)
con numerose citazioni letterarie sul soggetto, da Cencio Came-
rario fino al sonetto la papessa Giuvanna di G. Gioacchino Belli.
Due singolarità debbono notarsi sulla natura bibliografica e let-
teraria di questa leggenda:
1° che essa fu popolare, nel vero senso di tradizione del
basso popolo, ma incerta; e quindi passò nel ciclo letterario, e
dai dotti rifusa e trasfusa completamente nel volgo.
Vedremo poi quale fu il fatto artistico che diede ad essa
origine e che persuase il volgo ad accettarla dai dotti.
2° che una leggenda, la più inverosimile del mondo,
meritò la fatica di lunghe polemiche, tra cui una lunghissima
òlel sommo Baronio, degna di miglior causa, il quale vi scrisse
quattro colonne e mezza di minutissima stampa, che figurano
nella prima edizione del suo grande lavoro.
Riassunto della favola.
IV. Nell'anno 855 a dì 17 di luglio morì il papa Leone IV
(il famoso autore della città Leonina) e gli successe Bene-
detto III, che ha seduto 2 anni, 6 mesi e 10 giorni. Invece la
favola gli fa succedere, ma senza alcuna data precisa, questa
donna vestita da uomo. Si sarebbe chiamata, secondo scrittori
del XIV secolo, Agnese', secondo alcuni Giliberta, secondo altri
Giovanna ; il quale ultimo nome ha avuto maggior fortuna, ma
esso è quello pontificio.
Nacque secondo alcuni in Inghilterra, secondo altri a In-
gelheim, e vestì la tonaca benedettina a Magonza; fece gli. studi