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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 35.1907

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Gatti, Giuseppe: Frammento d'iscrizione: spettante ad una grande opera pubblica
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https://doi.org/10.11588/diglit.13730#0123

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spettante ad una grande opera pubblica

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minato insieme con altri personaggi dell'ordine senatorio, tutti
appartenenti all'aristocrazia romana della fine del secolo terzo,
può ragionevolmente supporsi uno di quei consoli, o piuttosto
quel console, che ebbe i fasci su'ffetti nell'anno 275.

2. Giulio Festo sembra essere colui che, essendo pretore
urbano durante il regno di Diocleziano e Massimiano, insieme
con altri colleghi, fra i quali Pompeio Appio Faustino (v. n. 10)
e Nummio Albino (v. n. 13), dedicò una statua ad Ercole
Costui è forse, come congetturò il de Rossi, il padre o l'avo
del celebre Giulio Festo Imezio, il quale ebbe il vicariato di
Roma nell'anno 362 ed il proconsolato dell'Africa nel 366-367 (2).

3. Annio Anullino è il console dell'anno 295, che fu poi
proconsole d'Africa dal 302 al 305, quindi prefetto di Roma
dal 19 marzo 306 al 27 agosto 307, e per la seconda volta nel-
l'anno 312 dal 27 ottobre al 29 novembre (3).

4. Latinio Primoso è personaggio sconosciuto. Sappiamo
però che un Primosus era preside della Siria negli ultimi anni
del secolo terzo o nei primi del quarto, come risulta da una
pars epistolae diretta al medesimo dagli imperatori Diocleziano
e Massimiano, e conservata nel codice giustinianeo (4).

5. Nummio Tusco è il collega di Annio Anullino (n. 3)
nel consolato ordinario dell'anno 295, ed ebbe la prefettura ur-
bana dal 19 febbraio 302 al 12 settembre 303.

6. Cassio Dione è quegli che insieme con Giunio Tiberiano
(n. 11) ebbe il consolato nell'anno 291, e fu poi prefetto di
Roma nell'anno 296.

7. Caecina Sabino è personaggio ignoto; ma di questo nome,

(») C. I. L. VI, 314.

(2) De Eossi, Annali d. Istit., 1854, pag. 36; cfr. Cantarelli, La dio-
cesi italiciana, pag. 79, n. 6.

(3) Per questo prefetto di Roma e per gli altri che sono qui appresso
menzionati, v. Borghesi, (Fuvres, IX, pag. 392; Tomassetti, Note sui pre-
fetti di Roma, pag. 19 e seg.

(4) Cod. lustinian. VII, 33, 6.
 
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