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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 35.1907

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Marucchi, Orazio: Il tempio della Fortuna prenestina secondo il risultato di nuove indagini e di recentissime scoperte
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https://doi.org/10.11588/diglit.13730#0287

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276

Il tempio della Fortuna prenestina

si dovevano consultare gli oracoli nazionali e non gli stra-
nieri (})'.

Verso la fine del sesto secolo, e precisamente nell'anno di
Koma 586, Prusia re di Bitinia sciolse il suo voto alla Dea
Fortuna in Preneste secondo la testimonianza di Tito Livio (2) ;
e da Cicerone sappiamo che il filosofo Cameade, venuto in Roma
nel 599 come legato degli Ateniesi, visitò il tempio prenestino,
ed ammirando la «ricchezza dei donativi fatti alla Dea, disse
che in nessun luogo la Fortuna era tanto fortunata • quanto a
Preneste: « nuspuam se forlunatiorem quam Praenesle vidisse
Forlunam » (3).

Il tempio dovè soffrire danni gravissimi circa settantanni
più tardi, quando Lucio Cornelio Siila dopo aver vinto Mario il
giovane che si era rifugiato in Preneste diroccò la città, come
narra Appiano (4).

Ma è certo che il terribile dittatore, il quale ivi stabilì
una colonia militare, prese cura del tempio e lo restaurò e lo
abbellì; perchè Plinio ricorda un pavimento marmoreo da lui
fatto fare in delubro Fortunae (5).

Ed il restauro di Siila è confermato dagli avanzi superstiti
del grandioso monumento ; i quali per la maggior parte conven-
gono ai tempi sillani, essendo in quella costruzione, detta opus
incertum, che fu in uso specialmente in quella età. Ed i re-
centi scavi hanno confermato questo fatto; giacché presso quel-
l'antico edificio che divenne poi l'odierna cattedrale si è, pochi
mesi fa, scoperto un grosso frammento di trabeazione in traver-
tino con le lettere-/// RO-LVCVL. In questo frammento il eh.
prof. Yaglieri ha riconosciuto il nome di M. Terenzio Vairone

(») Val. Max., I, 3, 2.
(») Livio, XLV, 44.

(3) Òic., De Divin., II, 41.

(4) Trjv nóhv SirjQnci^s noXv^Qrj^iaxov èv xolg fxdXcarct ròte ovaav. De
Bello civili, 1, 94.

(5) Hist. nai., XXXVI, 25.
 
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