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Bracci, Domenico Agostino
Commentaria de antiquis scalptoribus: qui sua nomina inciderunt in gemmis et cammeis cum pluribus monumentis antiquitatis ineditis, statuis, anaglyphis, gemmis (Band 1) — Florenz, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3576#0115

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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI

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ìfcrizione è nel mezzo tra Germanico, ed Agrippina AAWIOS XTN APE0ONI. Alfeo con Aretone .
Ciafcuno fa la favola degli Amori cF Alfeo con Aretufa . Quefta elegantemente è de ferina da Ovidio
Lib. V. Metam. I Greci adulatori paragonano Germanico ad Alfeo, Agrippina ad Aretufa ,• e attribuifeono
il nome d' Alfeo fiume del Peloponnefo a Germanico , ed il fonte Aretufa ad Agrippina . Quefto Scultore
pofe AA*HOS per AA$HIO£ e APE0QNI per APEeOTSH; ne quelli nomi così ferini ritrovo altrove .
Da quefto facilmente ne viene che h Scultore nelì arte fua per iti fimo , fojfe nella fua lingua ignorante .
Quelle cofe fono eruditamente rigettate dal Signor Manette, uomo giudiziofiflìmo (7), dicendo
Mais il y a tout lìeu de craindre que la conje&ure de Montfaucon nefoit mal fonde•/ d'autant plus que rìy
ayant auc une fante de grammaire dans cene infcription, qui fait un fens complet, il ne paroit nulle neceffté
dyfaire des corre&ions . Non farà fuor di propofito d'intendere l'iftoria di quefta gemma riferita
da Montfaucon (8).

La gemma , dal di cui originale abbiamo cavato la feguente immagine, è un Onice ; Ivi lo
Scultore ha efpreffo eccellentemente le tefte di Germanico, e d' Agrippina fua moglie. Quefta gemma
per molto tempo fu pubblicamente efpofia alla venerazione-, e devozione nella Cbiefa d'un certo Monajlero.
Stava attaccata infieme con ire anelli d' oro , i quali anelli con la gemma fi credevano effere F' ìftejfo anello
che il Beato Giufeppe diede nello Spofalizio alla Santijftma Vergine, . Colà il popolo accorreva in folla per
baciare F anello Sacro, la qual cofa fu continuata per alquanti fecoli. Un certo storno perito nelF anti-
quaria viaggiando in quefto luogo , quando vìdde la pietra, e la greca ìfcrizione pofta nel mezzo tra Ger-
manico, e Agrippina, di fé ai Monaci ejfer un profano monumento. Ma eglino confervavano quefta gemma
per ignoranza, non per defiderio d'accumulare denaro,perciòfubito venderono Fanello, e la gemma, acciò
fife in altro luogo trafportata, e già s' ojferva nel noftro Mufeo . Dalla tanto frequenza dei baci fono
confumati i capelli di Germanico cortiffimi fecondo il coftume Romano, ficcome è confumato F ornamento
della tefta i Agrippina . Ma F eleganza dei volti rimafe Me fa, perche certamente quelli non erano tanto
prominenti, il lavoro è filmato elegantifftmo . Quantunque i nomi di Germanico, e d' Agrippina non com-
parifeano nella pietra, è indubitato e fervi rapprefentati quefti perfonaggi. Imperocché fi riconofeono dal
volto, e inoltre F ornato della tefla d' Agrippina ne fa piena fede-; il quale ornato la farebbe ancora difiin-
guere, benché la fornìglìanza del volto che qui s' efprime, non fia tanto accurata.

Dalle parole di Montfaucon chiaramente intendiamo, che l'inconfiderata devozione a quefto
profano monumento logorato dalla frequenza di tanti baci non ha impedito che dai periti fia,
riconofeiuta la rafibmiglianza di Germanico, e d'Agrippina. Poffono quelle ragioni avvalorarli
da una erudìtiffima lettera del fopralodato Sig. Mariette, fcrittami fopra quefto propofito gli 11.
d' Aprile del 1757. Dice che i celebri Artefici Alfeo ed Aretone colio fcolpire ancora l'immagine
di Caligola raflomigliante ai fuoi bulli, e medaglie formarono tre perfone della medefima famiglia .
Forfè l'ideilo Caligola averà voluto (come fece nelle medaglie) redimire ìa memoria de fuoi ottimi
genitori, o pure qualche perdona addetta alla Cafa, Cefarea averà procurato quefto monumento,
il quale giudiziofamente il mentovato Autore afferma efiere flato condotto a un tal punto di
perfezione, che l'ifleflò Diofcoride fé ne farebbe potuto gloriare. Il medefimo mi favorì genti-
liffimamente di mandarmi quelle due ftampe, fulìa fedeltà delle quali ho ripofato per il candore
d'una Perdona sì ftimabile, e per la fomma abilità neld Antiquaria .

Vinkelmann nella deferizione delle gemme del Baron Stofch pag. 390. ha sbagliato col credere,
antico il nome d' Alfeo incido in una gemma ( che poffiede il Sig. Diering Cav. Inglefe ) nella-
quale è rapprefentato un vecchio guerriero moribondo . Il noftro Antiquario è privo di memoria;
imperocché negli Antichi Monumenti pag. 190. T, 142. deferive un guerriero fedente fopra una
rupe . Non folo non è antico il nome , ma quella gemma è opera certamente elegante dell' Artefice,
Pikler . L'ifteffo deve dirfi del Cammeo efiftente appreflb il medefimo Cav., nel quale il fublime
Artefice ha efpreffo la moribonda Pentefilea abbracciata da Achille; imperciocché quefto è d'in-
dubitata antichità, e degno d' Alfeo : contuttociò il nome d' Alfeo vi è ftato incido dal celebre
Artefice Pikler, il quale ha incifo in moltiffime gemme il nome degli antichi Artefici per accrefeer
pregio, e valore alle medefime „

L a GER-

(7) Mariette Traitè des Pierres Gravées pag. 438. e feg.

(8) Montf. loc. eie Vedi ancora Marietti; loc. cit. ed il voi. 13. dell' Hiftoire de l'Acad. R. des Infcriptionsec. pag. 292..
 
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