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MEMORIE DEGLI ANTICHI INCISORI ,s7
Si vede alle volte coronato di lauro, come nelle gemme del Caufeo (6) avendo creduto gli
antichi (7) trovarfi gran virtù medica nella pianta del lauro, e giovevole ad infinità di malattìe,
come deferive Fedo ( loc. cit. ) E' coronato di lauro, perchè quell' albero è utile per moltijjimi rimedii.
Varii Epiteti furono dati ad Efculapio, tra'quali è celebre quello di confervator della falute,
e di portatore del Serpente, e fecondo Arnobio (8) vien adorato fotto la figura d'un Serpente.
Tra i monumenti Angolari d'Efculapio è da annoverarfi una Medaglia de' Pergameni nella
quale è portato come trionfante da due Centauri, i quali tengono nella iiniflra mano una
facella accefa. Quella rara Medaglia fu pubblicata da Morelli nel fuo faggio di Medaglie, fopra
la quale il dottiflimo Spanemio (9) fa una eccellente differtazione. E' pregiabiliffimo un Meda-
glione d'Antonino Pio, pubblicato, e fpiegato dal medeiimo Spanemio (io) nel di cui rovefeio
è rapprefentata l'Ifola Tiberina (11) con la figura del Tevere, e la nave col Serpente, e con
l'ifcrizione AESCULAPIUS. Efculapio, il quale nell'anno 461. della fondazione di Roma fatto
venire da Epidauro fotto la figura d'un Serpente, per liberar Roma travagliata per tre anni
dalla peililenza, apportò a Roma falute, e ficurezza. Tutte quelle cofe fono fiate deferitte da
varii autori, ed elegantemente narrate da Ovidio (12).
In quella Ifola (13) fu dedicato un tempio ad Efculapio, dove adeiTo è la Chiefa di San
Bartolommeo. La figura di quell' Ifola era d'una nave circondata di mura incrollate di marmo.
S'offerva nella prua della nave, la quale termina l'orticello de'PP. Francefcani di S. Bartolommeo ;
un bafTorilievo d'un Serpente avvolto ad un barione con Efculapio.
A a 2 Nel
(fi) Cauf. Tab. 2. Montf. Ant. voi. t. pag. 2. T. i8rf.
e Gefnero Numifm. Popul. & Urb. T. 20. e T. 3S.
(7) Vedi Galeno, e Plinio lib. 23. cap. 8. Fra gli altri
(imboli di Efculapio è il Cane, come infegna Fello .• fi ten-
gono dei Cani avanti il dì lui tempio , perche fu nutrito da
un Cane : perciò fi vedeva in Epidauro una ftatua famofa
d' Efculapio lavorata da Fidia con un Cane ai piedi. Athenag.
Legat. prò Chriftion. cap. 17. Montfaucon nel Diario Ita-
lico pag. 30:. dice. Nella Chiefa di S. Erafmo a Gaeta vi
e una figura con volto fenile conforme efprime fi Efculapio,
fotto il di luì capo un Aquila, ed ai piedi un Cane, ed un
Serpente avvolto . Quefte cofe fono fimlolìche. Fu confagrato
ancora a quejlo Dio un Gallo a motivo della vigilanza (come
ben riflette il Chiariffimo P. Galeotti nel Muf. Odefcalchi
T. io. voi. 2. pag. 1S-) la guai virtù deve e£er propria dei
Medici , e per quefla cagione forfè Socrate moribondo lafcìò per
teflamento a quejìo Dio un Gallo . Morelli nel Teforo delle
famiglie nana pag. 164. che ad Efculapio fu fagro il Gallo ,
ed al medejìmo, fecondo Fedo alla parola Infula , fagrifca-
vano una Gallina , la qual cofa fi faceva dopo la ricuperata
falute, come dimofira Tertulliano nelT Apolog. cap. 46". Era
quefla uccello fagro ad Efculapio , ficcarne quello che apporta
moltijjhno giovamento a coloro , i quali recentemente fona gua-
riti dalla malattìa. E' da vederfi la vita di Socrate di Cowper
pag. 226". ficcome principalmente le fpiegazioni di Gonfian-
do Landò fopra l'antiche Medaglie pag. 347. dove fi fpie-
gano molte cofe ingegnofamente del Gallo d'Efculapio.
Nel Montf. Ant. voi. 1. p. 2. pag. 286. T. 1S3. n. 3. fi
vede un Efculapio c»n la tetta radiata , nella finiftra un
battone con un Serpente, e a' di lui piedi un Gallo ; e
fieli'iftefia tavola n. 4. s'offerva una Medaglia d'Efculapio,
con una Civetta ai piedi. La Civetta era forfè attribuita
ad Efculapio per il culto che gli Ateniefi predavano a
quello Nume, o perchè la Civetta è uno dei fimboli della
fapienza di Minerva. Vedi Erizzo Difcorfo fopra le Meda-
glie pag. 373. Haym nel Teforo Britannico voi. 2. pag. 78.
riferifee alcune Medaglie d' Atene colla figura d' Efculapio .
Si fagrificava , come dice Servio nel 2. della Georgica v. 380.
sul Efculapio una Capra come Dio della falute.
(8) Arnob. centra gentes lib. 7. pa£. 314. S'offerva in
una Medaglia del Mufeo Pembrock Numifm. Antiq. Syllog.
p. 2. Tav. 3CT. da una parte la tefta d'Efculapio laureata,
nel rovefeio la Citta, fopra la quale è avvolto un Serpente,
che in cima fi folleva , con l'ifcrizione ASKAHniOS XS1THFOS
Efculapio Confervatore . Quefla Medaglia la credo battuta
dai Popoli di Coo, i quali avevano in grandiffima venera-
zione quello Nume , come fi deduce dalle molte Medaglie
battute dai medefimi colla di lui effigie, e col Serpente .
(9) Fed. Morelli fpecimen rei num. p. 132.
(io) Spanhem. de praeft. & ufu Numifm. in 4. p. 181.
(11) Queft' ifola fu chiamata da Dionifio Alicarnaffeo nel
lib. ;. Ifola facra d'Efculapio, e da Svetonio nella vita di
Claudio cap. 25. Ifola d'Efculapio, da Claudiano nelle lodi
di Stilicone v. 173. Ifola Tiberina , da Plutarco nella vita di
Ottone Ifola Mefopotamia. Come quell'Ifola (la fiata for-
mata vedi Tito Livio dee. t. lib. 2. cap. 5. e Plutarco nella
vita di Valerio Publicola .
(12) Ovid. Met. lib. ij. v. 736".
Alza il collo entro a Roma il ferpe tanto,
Che quafi il capo fuo C arbore eccede ;
E Ritorno alla città dà gli occhi intanto ,
Per veder , quale a lui convenga fede .
Rifolve poi volere il tempio fanto,
Dove in due parti farfi il Tebro vede :
Dove divide il fuo fonte in due braccia,
ludi V tinìfee , & una ifola abbraccia .
Giunta la nave all' ifola , difeende
Il ferpe , e ponfi appunto in quella parte ,
Dove dv avere il divìn tempio intende
Dal divoto di lui popol di Marte .
Quivi la forma fila divina prende ,
E V infelice pefle indi fi parte .
S' allegra Roma ; e fa fuperbo un tempio,
E pouvi d* Efculapio il vero efempio .
Vedi Tito Livio dee. t. lib. io. cap. 3e. Valer. Maflimo
lib. 8. cap. 8. n. 2. Plinio Moria lib. 29. cap. 4. Claud.
delle lodi di Stilicone v. 171. e Lucio Floro nell'Epitome
dell'Moria Rom. lib. 11. pag. 264.
(13) La lunghezza di queft'Ifola è circa 12J. paffi ,
la larghezza di 50.
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antichi (7) trovarfi gran virtù medica nella pianta del lauro, e giovevole ad infinità di malattìe,
come deferive Fedo ( loc. cit. ) E' coronato di lauro, perchè quell' albero è utile per moltijjimi rimedii.
Varii Epiteti furono dati ad Efculapio, tra'quali è celebre quello di confervator della falute,
e di portatore del Serpente, e fecondo Arnobio (8) vien adorato fotto la figura d'un Serpente.
Tra i monumenti Angolari d'Efculapio è da annoverarfi una Medaglia de' Pergameni nella
quale è portato come trionfante da due Centauri, i quali tengono nella iiniflra mano una
facella accefa. Quella rara Medaglia fu pubblicata da Morelli nel fuo faggio di Medaglie, fopra
la quale il dottiflimo Spanemio (9) fa una eccellente differtazione. E' pregiabiliffimo un Meda-
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è rapprefentata l'Ifola Tiberina (11) con la figura del Tevere, e la nave col Serpente, e con
l'ifcrizione AESCULAPIUS. Efculapio, il quale nell'anno 461. della fondazione di Roma fatto
venire da Epidauro fotto la figura d'un Serpente, per liberar Roma travagliata per tre anni
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In quella Ifola (13) fu dedicato un tempio ad Efculapio, dove adeiTo è la Chiefa di San
Bartolommeo. La figura di quell' Ifola era d'una nave circondata di mura incrollate di marmo.
S'offerva nella prua della nave, la quale termina l'orticello de'PP. Francefcani di S. Bartolommeo ;
un bafTorilievo d'un Serpente avvolto ad un barione con Efculapio.
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Dove in due parti farfi il Tebro vede :
Dove divide il fuo fonte in due braccia,
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(13) La lunghezza di queft'Ifola è circa 12J. paffi ,
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