CAPITOLO III.
PRIME OPERE
EDIFICATE CON ORDINATA ARCHITETTURA
PRESSO I GRECI
DALLE PIUME OLIMPIADI SINO ALL'EPOCA DELLE INVASIONI PERSIANE
Dall'epoca in cui si cominciarono a contare le Olimpiadi, osservano molti scrittori, che la Grecia sorse dalla
sua infanzia e cominciò a dar saggi del suo sapere. Mentre si rendevano i Greci più istruiti nelle cose che a
maggior grado di perfezione avevano in allora portate le altre nazioni, il consiglio degli Anfiziom regolavaido-
dici stati confederati, e conservava tra essi buona unione. I giuochi Eizj, Nembi, Istimici, ed Olimpici, rista-
biliti con più nobile aspetto di quello che avevano per 1'avanti, chiamavano il concorso di tutti i primi uomini
che vi erano tra i Greci a dar prova della loro abilità. Le savie disposizioni ordinate già da più anni da Licurgo,
e quindi quelle di Dracone, di Solone e di altri celebri legislatori, sistemavano i diversi popoli con giuste leggi,
e loro insegnavano il vero modo di correggere i costumi. Queste ed altre buone istituzioni fissavano nel cuor dei
Greci quelle sublimi idee, quella buona educazione, e quel pregio per le scienze e per le arti, dal quale ne
trassero gran vantaggio. A queste cose si aggiungeva ancora l'influenza del clima, che col Winkelmann quivi
ripeteremo, come serve alla vegetazione delle piante, così coopera ad animare i semi delle arti, che devono
fiorire : quindi la natura dopo di esser passata per tutti i gradi dell' arsoe quatore all' agghiacciato polo, sembra
essersi fissata in Grecia, come in un punto di mezzo fra l'inverno e Testate; per cui quel paese non resta avvi-
luopato da triste nebbie, né circondato da pesanti vapori (1). In tale suolo, ad ogni modo propizio, fu adun-
que che il seme delle arti, trasportato dall'Egitto e dalle regioni Asiatiche, dopo una lunga coltivazione di
ben mille anni, germogliò e quindi fiorì col massimo splendore.
La comunicazione colF Egitto e colle regioni dell'Asia si rese in allora anche più facile col mezzo delle
diverse colonie di Greci, che si erano sparse quasi in ogni paese di loro conoscenza ; per cui le cognizioni delle
opere esistenti presso quelle diverse nazioni, poterono essere tra loro viepiù aumentate. Coli'Egitto vi fu maggior
commercio allorché Psammitico, dopo di essersi reso padrone del regno sopra gli undici suoi compagni, i quali
succedettero a Sabaeeo, attrasse ivi molti Greci, ai quali portando egli amore, fece ammaestrare i figli nelle loro
l's mline. Onesti fu tra i Re dell'Egitto, come ci assicura Diodoro, il primo che allettò le nazioni straniere a
ortare colà di quelle cose, le quali appreso di loro avevano, e fece sicuri tutti coloro che vi entrarono; percui
vi andarono dalla Grecia molti uomini dotati di sapienza, oltre a quelli che ivi viaggiarono avanti che divenisse
pericoloso agli stranieri l'entrarvi per non essere o uccisi o fatti schiavi, ed apportarono ai Greci quelle cose
he erano di meraviglia degne (2). Amasi poi, siccome era anche amante dei Greci, prestò loro ancora molti
rtesi uffizi ; percui alcuni di essi vi si stabilirono, e la città di Naucrate abitarono. Avendo quindi ottenuta la
fa oltà di fabbricare in certi luoghi are e tempj agli Dei, innalzarono molti edifizj, tra i quali era il più celebre
4. e. \.
(1) mnkelmann. Storia delle arti del disegno. Tom. L Lib. di Bubasti. (Erod. in Euterp. e. 9.) Anteriormente poi si trova re-
Y gistrato in Stratone, che vi si erano stabiliti presso Memfì coloro
2) Diod Lib. I. e 2. e seg. I primi Greci che si stabili- ehe ivi seguitarono Menelao dopo la caduta di Troja; ed in prova
• E«itto sotto Psammitico, furono Jonj cCarj, ed abitaro- di un tale avvenimento vi esisteva cola una citta chiamata collo
no ivi rimicrainentc il paese situato lungo il mare sotto la citta slesso nome di Menelao, ed xm villaggio detto Troja. (Strab. Lib. 17.)
PRIME OPERE
EDIFICATE CON ORDINATA ARCHITETTURA
PRESSO I GRECI
DALLE PIUME OLIMPIADI SINO ALL'EPOCA DELLE INVASIONI PERSIANE
Dall'epoca in cui si cominciarono a contare le Olimpiadi, osservano molti scrittori, che la Grecia sorse dalla
sua infanzia e cominciò a dar saggi del suo sapere. Mentre si rendevano i Greci più istruiti nelle cose che a
maggior grado di perfezione avevano in allora portate le altre nazioni, il consiglio degli Anfiziom regolavaido-
dici stati confederati, e conservava tra essi buona unione. I giuochi Eizj, Nembi, Istimici, ed Olimpici, rista-
biliti con più nobile aspetto di quello che avevano per 1'avanti, chiamavano il concorso di tutti i primi uomini
che vi erano tra i Greci a dar prova della loro abilità. Le savie disposizioni ordinate già da più anni da Licurgo,
e quindi quelle di Dracone, di Solone e di altri celebri legislatori, sistemavano i diversi popoli con giuste leggi,
e loro insegnavano il vero modo di correggere i costumi. Queste ed altre buone istituzioni fissavano nel cuor dei
Greci quelle sublimi idee, quella buona educazione, e quel pregio per le scienze e per le arti, dal quale ne
trassero gran vantaggio. A queste cose si aggiungeva ancora l'influenza del clima, che col Winkelmann quivi
ripeteremo, come serve alla vegetazione delle piante, così coopera ad animare i semi delle arti, che devono
fiorire : quindi la natura dopo di esser passata per tutti i gradi dell' arsoe quatore all' agghiacciato polo, sembra
essersi fissata in Grecia, come in un punto di mezzo fra l'inverno e Testate; per cui quel paese non resta avvi-
luopato da triste nebbie, né circondato da pesanti vapori (1). In tale suolo, ad ogni modo propizio, fu adun-
que che il seme delle arti, trasportato dall'Egitto e dalle regioni Asiatiche, dopo una lunga coltivazione di
ben mille anni, germogliò e quindi fiorì col massimo splendore.
La comunicazione colF Egitto e colle regioni dell'Asia si rese in allora anche più facile col mezzo delle
diverse colonie di Greci, che si erano sparse quasi in ogni paese di loro conoscenza ; per cui le cognizioni delle
opere esistenti presso quelle diverse nazioni, poterono essere tra loro viepiù aumentate. Coli'Egitto vi fu maggior
commercio allorché Psammitico, dopo di essersi reso padrone del regno sopra gli undici suoi compagni, i quali
succedettero a Sabaeeo, attrasse ivi molti Greci, ai quali portando egli amore, fece ammaestrare i figli nelle loro
l's mline. Onesti fu tra i Re dell'Egitto, come ci assicura Diodoro, il primo che allettò le nazioni straniere a
ortare colà di quelle cose, le quali appreso di loro avevano, e fece sicuri tutti coloro che vi entrarono; percui
vi andarono dalla Grecia molti uomini dotati di sapienza, oltre a quelli che ivi viaggiarono avanti che divenisse
pericoloso agli stranieri l'entrarvi per non essere o uccisi o fatti schiavi, ed apportarono ai Greci quelle cose
he erano di meraviglia degne (2). Amasi poi, siccome era anche amante dei Greci, prestò loro ancora molti
rtesi uffizi ; percui alcuni di essi vi si stabilirono, e la città di Naucrate abitarono. Avendo quindi ottenuta la
fa oltà di fabbricare in certi luoghi are e tempj agli Dei, innalzarono molti edifizj, tra i quali era il più celebre
4. e. \.
(1) mnkelmann. Storia delle arti del disegno. Tom. L Lib. di Bubasti. (Erod. in Euterp. e. 9.) Anteriormente poi si trova re-
Y gistrato in Stratone, che vi si erano stabiliti presso Memfì coloro
2) Diod Lib. I. e 2. e seg. I primi Greci che si stabili- ehe ivi seguitarono Menelao dopo la caduta di Troja; ed in prova
• E«itto sotto Psammitico, furono Jonj cCarj, ed abitaro- di un tale avvenimento vi esisteva cola una citta chiamata collo
no ivi rimicrainentc il paese situato lungo il mare sotto la citta slesso nome di Menelao, ed xm villaggio detto Troja. (Strab. Lib. 17.)