DI M* MARCO POLO
libro di (otto è di altezza più di otto braccia, & in mezzo della sala lontano da detta tauola j
è apparecchiata vna credentiera grande, sopra la quale si tengono i va si da bere, essi opera-
no con l'arte sue,che le caraffe piene di vino,ò vero Iatte,ò altre diuerse beuande da se fìesse
empiono le tazze loro, senza che alcuno con le mani le tocchino, cV vanno ben per dieci
parta per aere in mano del gran Cam cY poi c'ha beuuto, le dette tazze ritornano al luogo
d'onde erano partite 3cV quello fanno in presenza di coloro, i quali vuole il Signore, che
veggano. Questi Bachfì ùmilmente, quando sono per venire le feste delli suoi Idoli, van-
no al gran Can, cV li dicono* Signore,sappiate, che se li nostri Idoli,non sono honorati con
gl'holocausti faranno venire mal tempo,cY pestiìenze alle nostre biade,bestie, cV altre cose.
Per ilche vi supphcamo,che vi piaccia di darne tanti castrati'con li capi neri, cV tante libre
de incenso,cV legno di aloè,che possiamo fare il debito sacrincio,ÒY honore, ma quelle paro
lenondiconopersonalmentealgranCan ,ma a* certi Principi, che sono deputati parlar al
Signore per gl'altri, cV essi di poi Io dicono al gran Can, qual li dona integramente ciò che
dimandano, cV venuto il giorno della festa li fanno i sacrincrj di detti castrati, dC spargano il
brodo auanti gli Idoli,cY à quello modo gli honorano* Hanno questi popoli grandi mona-
sterrjjCV Abbatie,cY cosi gradi,che pareno vna picciola città, in alcuna delle quali vi potria-
no essere quasi duoi mila monachi^ quali secondo i costumi loro seruono a gl'Idoli,cV si ve
stono più honestamente de gli altri huomini, cV portano il capo raso, ÒC la barba, ÒC fanno
festa à gl'Idoli con più solenni canti,cY lumache sìa possibile*cY di questi alcuni possono pi-
gliar moglie* Vi è poi vn'altro ordine di religiosi.nominati Sensim, quali sono huomini di
grande astinenza,et fanno la loro vita molto aspra,peró che tutto il tempo della vita sua no
mangiano altroché semole, le quali mettono in acqua calda, ÒC lasciano ilare alquanto fin
che si leui via tutto il bianco della farina, cVallhorale mangiano cosi lauate, senza alcuna
sustanza di sapore ♦ Questi adorano il fuogo, ÒC dicono gli huomini dell'altre regole, che
questi,che viuono in tanta astinenza sono heretici della sua legge, perche non adorano gli
Idoli come loro,ma e gran differenza tra lorOjCi'oé tra l'vna regola, cV l'altra, ÒC questi tali
non tolgono moglie,per qual si voglia causa del mondo* Portano il capo raso, òC la barba,
&: le lor velli sono di canapo nere,^ biaue,cV se fussero ancho di seda le portarebbero di tal
colore. Dormono sopra stuore grolTe, dC fanno la più aspra vita de tutti gli h uomini del
mondo* Hor lasciamo di queltycV diremo de i grandi,cY marauigliosi fatti del gran Signor
dù Imperator Cublai Can*
DI MESSER MARCO POLO
LIBRO SECONDO ♦
Velli mar auìgliosi satti di Cubldi Cdn, che di preferite regna, C$7* delld bdttdglid ch'egli hebbe
con Ndidm suo Barba,<& come lo ~)/infe+ Cap+ h
ora nel libro presente vogliamo cominciar à trattar de tutti i grandi òC
mirabili fatti del gran Can che al psente regna detto Cublai Can,che vuol
dir in nostra lingua Signor de Signori. ÒC ben è vero il suo nome, perche
egli è più potente di genti,di terre,òY di thesoro di qualunche Signor che
fìa mai ssato al modo,ne che vi fìa al presente, ÒC (otto il qual tutti i popoli
sono ssati con tanta obedienza quanto che habbino mai fatto, Cotto alcun
altro Re pasiato,la qual cosa si dimostrera chiaramete nel processb del par
lar nostro,di modo che ciaseuno potrà comprendere che quella è la verità*
Douete aduque sapere che Cublai Can è della retta ÒC Imperiai progenie di Cingis Can
primo Imperatori di quella dee elTer il vero Signor di Tartari. Quello Cublai Can è il se^
sto gran Can che comincio à regnar nel 1x5 6. essendo d'anni z7* ÒC acquisto la Signoria
per la sua gran prodezza bontà et prudentia cotra la volontà di fratelli,& di molti altri suoi
baroni cV parenti che no voleuano,ma à lui la succession del regno apparteneua giustamen
te* Auanti chel folTe Signor andaua volentier nel essercito,cY voleua trouarfì in ogni impre
sa^percioche oltre che egli era valente ÒC ardito con larmi in mano, veniua riputato di confì>
glio
libro di (otto è di altezza più di otto braccia, & in mezzo della sala lontano da detta tauola j
è apparecchiata vna credentiera grande, sopra la quale si tengono i va si da bere, essi opera-
no con l'arte sue,che le caraffe piene di vino,ò vero Iatte,ò altre diuerse beuande da se fìesse
empiono le tazze loro, senza che alcuno con le mani le tocchino, cV vanno ben per dieci
parta per aere in mano del gran Cam cY poi c'ha beuuto, le dette tazze ritornano al luogo
d'onde erano partite 3cV quello fanno in presenza di coloro, i quali vuole il Signore, che
veggano. Questi Bachfì ùmilmente, quando sono per venire le feste delli suoi Idoli, van-
no al gran Can, cV li dicono* Signore,sappiate, che se li nostri Idoli,non sono honorati con
gl'holocausti faranno venire mal tempo,cY pestiìenze alle nostre biade,bestie, cV altre cose.
Per ilche vi supphcamo,che vi piaccia di darne tanti castrati'con li capi neri, cV tante libre
de incenso,cV legno di aloè,che possiamo fare il debito sacrincio,ÒY honore, ma quelle paro
lenondiconopersonalmentealgranCan ,ma a* certi Principi, che sono deputati parlar al
Signore per gl'altri, cV essi di poi Io dicono al gran Can, qual li dona integramente ciò che
dimandano, cV venuto il giorno della festa li fanno i sacrincrj di detti castrati, dC spargano il
brodo auanti gli Idoli,cY à quello modo gli honorano* Hanno questi popoli grandi mona-
sterrjjCV Abbatie,cY cosi gradi,che pareno vna picciola città, in alcuna delle quali vi potria-
no essere quasi duoi mila monachi^ quali secondo i costumi loro seruono a gl'Idoli,cV si ve
stono più honestamente de gli altri huomini, cV portano il capo raso, ÒC la barba, ÒC fanno
festa à gl'Idoli con più solenni canti,cY lumache sìa possibile*cY di questi alcuni possono pi-
gliar moglie* Vi è poi vn'altro ordine di religiosi.nominati Sensim, quali sono huomini di
grande astinenza,et fanno la loro vita molto aspra,peró che tutto il tempo della vita sua no
mangiano altroché semole, le quali mettono in acqua calda, ÒC lasciano ilare alquanto fin
che si leui via tutto il bianco della farina, cVallhorale mangiano cosi lauate, senza alcuna
sustanza di sapore ♦ Questi adorano il fuogo, ÒC dicono gli huomini dell'altre regole, che
questi,che viuono in tanta astinenza sono heretici della sua legge, perche non adorano gli
Idoli come loro,ma e gran differenza tra lorOjCi'oé tra l'vna regola, cV l'altra, ÒC questi tali
non tolgono moglie,per qual si voglia causa del mondo* Portano il capo raso, òC la barba,
&: le lor velli sono di canapo nere,^ biaue,cV se fussero ancho di seda le portarebbero di tal
colore. Dormono sopra stuore grolTe, dC fanno la più aspra vita de tutti gli h uomini del
mondo* Hor lasciamo di queltycV diremo de i grandi,cY marauigliosi fatti del gran Signor
dù Imperator Cublai Can*
DI MESSER MARCO POLO
LIBRO SECONDO ♦
Velli mar auìgliosi satti di Cubldi Cdn, che di preferite regna, C$7* delld bdttdglid ch'egli hebbe
con Ndidm suo Barba,<& come lo ~)/infe+ Cap+ h
ora nel libro presente vogliamo cominciar à trattar de tutti i grandi òC
mirabili fatti del gran Can che al psente regna detto Cublai Can,che vuol
dir in nostra lingua Signor de Signori. ÒC ben è vero il suo nome, perche
egli è più potente di genti,di terre,òY di thesoro di qualunche Signor che
fìa mai ssato al modo,ne che vi fìa al presente, ÒC (otto il qual tutti i popoli
sono ssati con tanta obedienza quanto che habbino mai fatto, Cotto alcun
altro Re pasiato,la qual cosa si dimostrera chiaramete nel processb del par
lar nostro,di modo che ciaseuno potrà comprendere che quella è la verità*
Douete aduque sapere che Cublai Can è della retta ÒC Imperiai progenie di Cingis Can
primo Imperatori di quella dee elTer il vero Signor di Tartari. Quello Cublai Can è il se^
sto gran Can che comincio à regnar nel 1x5 6. essendo d'anni z7* ÒC acquisto la Signoria
per la sua gran prodezza bontà et prudentia cotra la volontà di fratelli,& di molti altri suoi
baroni cV parenti che no voleuano,ma à lui la succession del regno apparteneua giustamen
te* Auanti chel folTe Signor andaua volentier nel essercito,cY voleua trouarfì in ogni impre
sa^percioche oltre che egli era valente ÒC ardito con larmi in mano, veniua riputato di confì>
glio