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https://doi.org/10.11588/diglit.9381#0324
PAOLO IOVXO DA COMO
DELLE COSE DELLA MOSCOVIA
\4 MONSIGNOR GIOVANNI RVFO
^ARCIVESCOVO DI COSENZA
I richiede(le,Monsignor Reuerendissimo,con grade instantia,che
l'oscriuessi m latino quelle cole, che de icostumi de Moscouid io
haueua intese per i ragionamenti quali d'ogni giorno da Deme*
trio ambafcradore di quella natione,il quale poco tempo fa, venne
a Papa Clemente;! (limando voi per la vostra antica pietà bC virtiì,
che s'appartenga ad accrelcer molto l'honore della Chi'esà Roma:*
na,se gli huomini (àpe(ìèro,che vn Re di' nome non fìmx^o del tut
to non conosci'uto ÒC vile, ma vn Re, che ssgnoreggi'a infiniti pò*
poli verso tramontana,ha dcfìderato bC ricerco in tempo oppormi
nilsi'mo con tutto l'animo venire a vm'rfì con essb noi nelle cole
della fede,Ò£ sh'ingersi con perpetua confederatione, quando nuouamente alcune genti d'Ale
magna, le quali voleuano mostrar di auanzar di religione tutte le altre, con pazza bi sederata
ribellione non (blamente a noi,ma con pernitiosìssimo errore a Iddio si sono ribellate.Et in ve
ro auenga che io,pcr essèr occupato in più importanti (ludi, haueisi potuto rifiutar quello ca*
rico imposlomi, l'ho nondimeno adempito con buon animo,bC prettamente, a fin che per lo
troppo indugio, bC per volerla corregger con più diligenza, la colà non venirle a restar priua
della grasia della nouità : con la qua! sola colà chiaramente si manifesh la grandezza della mia
antica ollèruanza veno di voi,&£ il deiiderio che ho di farui (èruitio, hauendo più tolto voluto
far perdita deiriionore,se ne debbo sperar punto dalla bassezza del mio ingegno,che tener piti
a lungo difraudato l'honeitissimo deiiderio vostro» \
Ld cagione perche il Duca di Mofcouid manddjje dmbajciddore dlPdpd.
Cap, 1,
* Turque'
stan
Rimamente con rillretta breuità sarà descritto,5£ in vna tauola (rampata sarà di
pinto il sito del paesejl quale comprediamo eiTere dato poco conofauto da Vii
nio, da Strabone, bC da Tolomeo:dapoi con più ristretto fìilo ragioneremo de
costumi,delIe ricchezze della religione, ò£ de gli ordini della militia di quella na
tione,imitando in ciò Cornelio Tacito, il quale dalla sua continuata historia se*
paro il libretto de i costumi de gli Alemani, vsàndo quafì la iflessà semplicità di parole, con la
quale mi furono cipolle dal detto Demetrio, ritrouandosi egli otioso, bC hauendolo io prouo^
cato con vna curio(à,&£ humanisfìma dimanda» Et veramente Demetrio parla la lingua latina
non inettamente, come quello che da fanciullo in Liuonia haueua hauuti i primi ammaestra*
menti delle lettere,8£ era andato in molte prouincie de Chrisliani con carico honoreuole di va
rie ambascierie.Percioche egli per esiere slato conoseiuto fedele ÒC diligente,fu prima ambaseia
dorè appreifc li Re della Suctia,S>£ della Datia,S£ il gran Maeslro della Prussia, bC vltimamete
appretto MasOmiliano Imperadore : bC praticando nella sua Corte ripiena di ogni conditione
d'huomini,se cosà alcuna di rozzo si trouaua nei soo ripoùto ingegno, bl atto a edere ammae*
tiratola toìCe via col por mente a gli altrui gentili coslumi.Diede occasione di quella ambafce*
ria messer Paolo Centurione Genouese ; il quale hauendo hauuto da Papa Leone decimo lek*
fere di raccomandatione,se n'andò in Ivio(conia per mercatie, doue senza esser richiedo trattò
co famigliari del Principe Ballilo di vnire la chieià Molcouitica con la Romana» Percioche il
detto mesier Paolo con vno animo grande, S£ oltra modo grande,cercaua vna nuoua bC (nere
dibil via da condur le (petierie daU'India,hauendo egli per fama inteso,mentre negotiaua in So
ria,in Egitto,£?£ in Ponto,che dall'ultima ìndia su per il fiume Indo a contrario d'acqua si potè*
nano codurre (petierie,8£ quindi per poco (patio di camino per terra spallando per la (òmmità
de monti di >*Paropanifìde,codurle in Oxo fiume de Badriani, il quale quafì da gl'islessi moti
ii che
DELLE COSE DELLA MOSCOVIA
\4 MONSIGNOR GIOVANNI RVFO
^ARCIVESCOVO DI COSENZA
I richiede(le,Monsignor Reuerendissimo,con grade instantia,che
l'oscriuessi m latino quelle cole, che de icostumi de Moscouid io
haueua intese per i ragionamenti quali d'ogni giorno da Deme*
trio ambafcradore di quella natione,il quale poco tempo fa, venne
a Papa Clemente;! (limando voi per la vostra antica pietà bC virtiì,
che s'appartenga ad accrelcer molto l'honore della Chi'esà Roma:*
na,se gli huomini (àpe(ìèro,che vn Re di' nome non fìmx^o del tut
to non conosci'uto ÒC vile, ma vn Re, che ssgnoreggi'a infiniti pò*
poli verso tramontana,ha dcfìderato bC ricerco in tempo oppormi
nilsi'mo con tutto l'animo venire a vm'rfì con essb noi nelle cole
della fede,Ò£ sh'ingersi con perpetua confederatione, quando nuouamente alcune genti d'Ale
magna, le quali voleuano mostrar di auanzar di religione tutte le altre, con pazza bi sederata
ribellione non (blamente a noi,ma con pernitiosìssimo errore a Iddio si sono ribellate.Et in ve
ro auenga che io,pcr essèr occupato in più importanti (ludi, haueisi potuto rifiutar quello ca*
rico imposlomi, l'ho nondimeno adempito con buon animo,bC prettamente, a fin che per lo
troppo indugio, bC per volerla corregger con più diligenza, la colà non venirle a restar priua
della grasia della nouità : con la qua! sola colà chiaramente si manifesh la grandezza della mia
antica ollèruanza veno di voi,&£ il deiiderio che ho di farui (èruitio, hauendo più tolto voluto
far perdita deiriionore,se ne debbo sperar punto dalla bassezza del mio ingegno,che tener piti
a lungo difraudato l'honeitissimo deiiderio vostro» \
Ld cagione perche il Duca di Mofcouid manddjje dmbajciddore dlPdpd.
Cap, 1,
* Turque'
stan
Rimamente con rillretta breuità sarà descritto,5£ in vna tauola (rampata sarà di
pinto il sito del paesejl quale comprediamo eiTere dato poco conofauto da Vii
nio, da Strabone, bC da Tolomeo:dapoi con più ristretto fìilo ragioneremo de
costumi,delIe ricchezze della religione, ò£ de gli ordini della militia di quella na
tione,imitando in ciò Cornelio Tacito, il quale dalla sua continuata historia se*
paro il libretto de i costumi de gli Alemani, vsàndo quafì la iflessà semplicità di parole, con la
quale mi furono cipolle dal detto Demetrio, ritrouandosi egli otioso, bC hauendolo io prouo^
cato con vna curio(à,&£ humanisfìma dimanda» Et veramente Demetrio parla la lingua latina
non inettamente, come quello che da fanciullo in Liuonia haueua hauuti i primi ammaestra*
menti delle lettere,8£ era andato in molte prouincie de Chrisliani con carico honoreuole di va
rie ambascierie.Percioche egli per esiere slato conoseiuto fedele ÒC diligente,fu prima ambaseia
dorè appreifc li Re della Suctia,S>£ della Datia,S£ il gran Maeslro della Prussia, bC vltimamete
appretto MasOmiliano Imperadore : bC praticando nella sua Corte ripiena di ogni conditione
d'huomini,se cosà alcuna di rozzo si trouaua nei soo ripoùto ingegno, bl atto a edere ammae*
tiratola toìCe via col por mente a gli altrui gentili coslumi.Diede occasione di quella ambafce*
ria messer Paolo Centurione Genouese ; il quale hauendo hauuto da Papa Leone decimo lek*
fere di raccomandatione,se n'andò in Ivio(conia per mercatie, doue senza esser richiedo trattò
co famigliari del Principe Ballilo di vnire la chieià Molcouitica con la Romana» Percioche il
detto mesier Paolo con vno animo grande, S£ oltra modo grande,cercaua vna nuoua bC (nere
dibil via da condur le (petierie daU'India,hauendo egli per fama inteso,mentre negotiaua in So
ria,in Egitto,£?£ in Ponto,che dall'ultima ìndia su per il fiume Indo a contrario d'acqua si potè*
nano codurre (petierie,8£ quindi per poco (patio di camino per terra spallando per la (òmmità
de monti di >*Paropanifìde,codurle in Oxo fiume de Badriani, il quale quafì da gl'islessi moti
ii che