PARTE SECONDA DELLA HISTORIA
Del Signor Hayton Armeno, che fu fìgliuol del Signor Curchi,
parente del Re di Armenia ì
Velpdeje,0" origine;oue habttauono le Sette Nuttioni de T urtar i,et come per ~Vnu yifione,stt
eletto primo Imperatore Cangiocan,&in cbegutju lo pofero
nella Sedia Imperiale* Cup. tv
» <3t
l paese, nel quale primieramente habiteremo i Tartari è,di là dal gran
monte Belgian, del quale è fatta melinone , nel Unitone di Alessandro*
Viueuano i detti in quella regione à guisa di besn'e, non hauendo nè lette
re,ne fede, pascolando i loro armenti di luogo in luogo, oue trouauano i
pascoli migliorane esperienzaalcuna haueuano nell'ai te dell'armi, talché
cóto alcun di essi no era fatto, anzi come getè rozza da tutti erano silma-
ti., cV angarizzati* Furono anticamente più nati'oin di Tartari, i quali co-
munemente si chiamauono Mogli, di poi crebberon tanto, che si dùiisono in Sette princi-
pali* La prima chiamarono Tatar, pigliando il nome dalla prouinesa, ouehabiraucno* -g
LasecodaTangur* La terza Cunat. La quarta Talair* La quinta Sonich* LasestaMon
ghi* La settima Tebeth* Stando quelle Sette nationi Tartare(come riabbiamo detto) sot-
co Ivbbidienza de suoi vicini, auuenne, che ad vn'huomo vecchio fabro, in vinone appai-
ne vn Caualiero tutto armato, sedendo sopra vn cauallo bianco, il quale chiamandolo per
nome gli diise, Oh Cangio,il volere di Dio immortale è, che tu ha guida de Tartari, cV Si-
gnore di queste nationi de Mogli, cV che mediante il tuo aiuto fìano liberati dalla dura ser-
uitù, nella quale sono coli lungamente ItatiJmperoche fìgnoreggeranno i loro vicini5cY da
quelli riceueranno il tributo,il q uale essi soleano pagare» Vdendo Cangio la parola di Dio,
su molto allegro,cV à tutti narrò la sua visione*Ma non volendo li Principi delle nationi ere
dere questo,beffauono il pouero vecchioJNellaseguente notte i predetti viddero in sogno
l'istesso soldato bianco,non altrimenti, che Cangio gli hauea narrato, comandando loro da
parte di Dio viuo,che vbbidissero à Cangio, cY facessino, che i suoi comandamenti suSTero
da tutti osseruati ♦ La onde congregati i detti Principi de Tartari, inlìeme con tutti i popoli
delle predette Sette nationi, ordinorono, che folle data vbbidienzaà Cangio cornei loro
proprio Signore* Dipoi fattagli vna Sedia grande nel mezzo di loro,cV distesò iui apprelTo
in terra vn feltro negro, ve lo fecero sedere sopra* cV poti Sette Principi leuatolo con gran
festa,cY allegrezza,lo misseronella dettaSediachiamandoloCan, cioè Imperatore* ex con
grandissima reuerentia se gl'inginocchiarono dauanti,come à loro Signore, cV Imperatore, j?
cV niuno si marauigli di tal sorte di solennità,che fecero i Tartari nella crea none del loro Pri
mo Imperatore, faccendolo sedere sopra il feltrò, percioche forsè non haueano allhora più
bel panno sopra del quale lo mettessero,ò veramente erano co si grossi,cV rozzi,che no sep-
pero far meglio, pur sra come elTer si voglia,anchor,che quelli da poi acquistassero molti rc-
gni,cV Signorie,(percioche hanno soggiogata tutta l'Afìa,con tutte le sue ricchezze,et pas-
sato con le loro forze fino alli confini deH'VngheriaJnondimeno perciò no volsero mai la-
seiare l'antica consuetudine del feltro : anzi l'osseruano fin hoggidi, non altrimenti, che fe-
cero i suoi maggiori.cV io l'ho visto in fatti 3 che sono stato due volte presente alla confirma-
tione del detto Imperatore*
De gt ordini,& leggi yche fece Cangio Can,&come foggjogò tutti ipopoli yicini, dell'honore,
chesannoiTurturiull'yccelllochiumuto *Alloccho,perbuuere
, scupolau latita a Cangio Cun. Cup+ z,
Hor ritorniamo al predetto Cagio Can,il quale come si vidde fatto Imperatore di comu-
ne volontà di tutti i Tartari, auanti, che procedeiTe ad altre cose , volse tentare se tutti fe-
delmente 1 vbbidiuano, per il che fece alcuni comandamenti,clic tusserò da tutti osseruati*
li primo.che tutti i Tartari credessero,£Y vbbidissero à Dio immortaIe,per volontà del qua-
le essb haueua ottenuto l'Imperio. questofu da Tartari osseruato, laondedaljhorainquà
cominciarono
Del Signor Hayton Armeno, che fu fìgliuol del Signor Curchi,
parente del Re di Armenia ì
Velpdeje,0" origine;oue habttauono le Sette Nuttioni de T urtar i,et come per ~Vnu yifione,stt
eletto primo Imperatore Cangiocan,&in cbegutju lo pofero
nella Sedia Imperiale* Cup. tv
» <3t
l paese, nel quale primieramente habiteremo i Tartari è,di là dal gran
monte Belgian, del quale è fatta melinone , nel Unitone di Alessandro*
Viueuano i detti in quella regione à guisa di besn'e, non hauendo nè lette
re,ne fede, pascolando i loro armenti di luogo in luogo, oue trouauano i
pascoli migliorane esperienzaalcuna haueuano nell'ai te dell'armi, talché
cóto alcun di essi no era fatto, anzi come getè rozza da tutti erano silma-
ti., cV angarizzati* Furono anticamente più nati'oin di Tartari, i quali co-
munemente si chiamauono Mogli, di poi crebberon tanto, che si dùiisono in Sette princi-
pali* La prima chiamarono Tatar, pigliando il nome dalla prouinesa, ouehabiraucno* -g
LasecodaTangur* La terza Cunat. La quarta Talair* La quinta Sonich* LasestaMon
ghi* La settima Tebeth* Stando quelle Sette nationi Tartare(come riabbiamo detto) sot-
co Ivbbidienza de suoi vicini, auuenne, che ad vn'huomo vecchio fabro, in vinone appai-
ne vn Caualiero tutto armato, sedendo sopra vn cauallo bianco, il quale chiamandolo per
nome gli diise, Oh Cangio,il volere di Dio immortale è, che tu ha guida de Tartari, cV Si-
gnore di queste nationi de Mogli, cV che mediante il tuo aiuto fìano liberati dalla dura ser-
uitù, nella quale sono coli lungamente ItatiJmperoche fìgnoreggeranno i loro vicini5cY da
quelli riceueranno il tributo,il q uale essi soleano pagare» Vdendo Cangio la parola di Dio,
su molto allegro,cV à tutti narrò la sua visione*Ma non volendo li Principi delle nationi ere
dere questo,beffauono il pouero vecchioJNellaseguente notte i predetti viddero in sogno
l'istesso soldato bianco,non altrimenti, che Cangio gli hauea narrato, comandando loro da
parte di Dio viuo,che vbbidissero à Cangio, cY facessino, che i suoi comandamenti suSTero
da tutti osseruati ♦ La onde congregati i detti Principi de Tartari, inlìeme con tutti i popoli
delle predette Sette nationi, ordinorono, che folle data vbbidienzaà Cangio cornei loro
proprio Signore* Dipoi fattagli vna Sedia grande nel mezzo di loro,cV distesò iui apprelTo
in terra vn feltro negro, ve lo fecero sedere sopra* cV poti Sette Principi leuatolo con gran
festa,cY allegrezza,lo misseronella dettaSediachiamandoloCan, cioè Imperatore* ex con
grandissima reuerentia se gl'inginocchiarono dauanti,come à loro Signore, cV Imperatore, j?
cV niuno si marauigli di tal sorte di solennità,che fecero i Tartari nella crea none del loro Pri
mo Imperatore, faccendolo sedere sopra il feltrò, percioche forsè non haueano allhora più
bel panno sopra del quale lo mettessero,ò veramente erano co si grossi,cV rozzi,che no sep-
pero far meglio, pur sra come elTer si voglia,anchor,che quelli da poi acquistassero molti rc-
gni,cV Signorie,(percioche hanno soggiogata tutta l'Afìa,con tutte le sue ricchezze,et pas-
sato con le loro forze fino alli confini deH'VngheriaJnondimeno perciò no volsero mai la-
seiare l'antica consuetudine del feltro : anzi l'osseruano fin hoggidi, non altrimenti, che fe-
cero i suoi maggiori.cV io l'ho visto in fatti 3 che sono stato due volte presente alla confirma-
tione del detto Imperatore*
De gt ordini,& leggi yche fece Cangio Can,&come foggjogò tutti ipopoli yicini, dell'honore,
chesannoiTurturiull'yccelllochiumuto *Alloccho,perbuuere
, scupolau latita a Cangio Cun. Cup+ z,
Hor ritorniamo al predetto Cagio Can,il quale come si vidde fatto Imperatore di comu-
ne volontà di tutti i Tartari, auanti, che procedeiTe ad altre cose , volse tentare se tutti fe-
delmente 1 vbbidiuano, per il che fece alcuni comandamenti,clic tusserò da tutti osseruati*
li primo.che tutti i Tartari credessero,£Y vbbidissero à Dio immortaIe,per volontà del qua-
le essb haueua ottenuto l'Imperio. questofu da Tartari osseruato, laondedaljhorainquà
cominciarono