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https://doi.org/10.11588/diglit.9381#0286
IL VIAGG IO D E L MA GNIFICO
M, AMBROSIO CO NTARINI
Ambaiaadore della Illustriisima Signorìa di Venetia al gran Signore
. Vssiincassàn Re di Persi'anell'anno» m ecce lxxiii*
PROEMIO L) E L V\A V T O R E.
Ssendo ssato eletto per la nostra Illustrissima Signoria nel confì>
glio di Pregadi io Ambrofìo Contarini fu di melTer Benedetto,
ambaseiadore allo IHustrissimo Signor Vssuncassan Re di Per*
sia,benche tal legatione à me paresse ardua,cY per il lungo carni
no pericolosa.nondimeno considerando il gran desiderio della
mia Illustrissima Signoria, 5C il bene vniuersale di tutta la diri-
stianiti,col nome del nostro Signor melTer Giesu Christo,8£
della gloiiosasuamadre,postposto ogni pericolo, deliberai an-
dar con bonissimo animo,cV volentieri à seruir quelIa,cV la chri^
stianità» Et parendomi che'l dar notitia di vn tanto dC si lungo
viaggio possa esser diletteuole cV vtile à nostri discendenti:peró con quella maggior breui-
tà,che mi sarà possibile3farò memione 5C del mio partir da Venetia,che fu alli z 3. di Febra-
ro 14 7 3 ♦ il primo di quaresima,insino al giorno della mia tornata,che fu alli 1 o * d'Aprile
j 47 7* cV racconterò tutte le terrejluoghijcVprouinciejdoue io sono ssato, dC ancho i lor
modi, de cossumi *
llcUrifsimo lAmbdfciddor si pdrtedd Venetìd,& pd(sd per l'<sslemdgnd} Pollonid, Rofiid
bajjd & il gran deferto delld Tdrtdrid d'Europd,& arriud alla città di Cdfà. Cdp> i»
O parti da Venetiaadi z3.Febraro i473<cVinmiac5pagniahebbiil Ve*
nerabile prete Stephano Testa in luogo dimio cappellano, ÒC cancelliere,
Dimitri da Setinis mio Turciman,Mapheo da Bergamo,cY Zuanne vnga-
retto per mei seruitorittutti cinque vestiti di grossi panni alla todesea» Li da*
nari,liquali portai con me,eranocusciti ne i giuppom del detto prete Ste^
phano,cV miopiche non era senza afFanno»montai in barca con li sopradetti
quattro,^ andai à San Michiel da Murano, doue vdita la messa, seci che'l
priore ne segnò tutti col legno della Croce,et con la sua benedi'tn'one andassimo à dritturai
Mestre, doue erano apparecchiati cinque caualli. sopra liquali montassimo, 6C col nome di
Dio me ne andai à Treuiso, hauendo vsata ogni diligenza di trouare vna guida, laqual per
danari non potei trouare»
Adi z 4» mi parti per Conegìiano,nel qual luogo conOderando esser mio debito in vn si
lungo cV pericoloso viaggio non andar senza confettarmi cV communicarmi, lo feci diuo^
tamente insieme con la detta mia famiglia ;
Adi z 6» la mattina mi parti,cV vseito di Coneglian,trouai vn Sebastian Todesco, ilqual
diceua andare al camin nostro, cVmostrò conoscermi,cV saper doueioandaua,cV ossersesi
farne compagnia fin appressò Norimbergo,che certo mi parue vn messb mandato da Dio»
Snellendoci messi in viaggio tutti sei,caminado ogni giorno, entrammo in Alemagna,do-
uè trouai di molti bei castelli,cV terre di diuerfì Signori cV Vescoui pur alla vbbidienza del
Serenissimo Imperadore:fra liquali viddi Auspurch terra bellissima.Et essendo flati in Ber
cemsiurch,terra murata dell'Imperadore, vseiti della detta circa miglia cinque,il detto Seba
stiano tolse il camino verso Frankfort,cY abbracciandoci strettamete,tolse corniate* da noi»
ADI X» MA RZ O 14 7 4-co vna guida giugnessimo in Norimbergo terra bellissi
ma,laquale ha il suo castello,cV li passa vn fiume g mezo»6V cercando io guida p voler segui
re il mio viaggio,l'hoste mi disse,che quiui si trouauano due ambaseiadori della Maestà del
Re di Polonia,cV confortommi ad accompagnarmi con essi,Iaqual cosa intesa mi fu di gran
dissimo contento.cV per prete Stephano seci saper alle Mag.loro,ch'io era,et che volentieri
parlen'a
M, AMBROSIO CO NTARINI
Ambaiaadore della Illustriisima Signorìa di Venetia al gran Signore
. Vssiincassàn Re di Persi'anell'anno» m ecce lxxiii*
PROEMIO L) E L V\A V T O R E.
Ssendo ssato eletto per la nostra Illustrissima Signoria nel confì>
glio di Pregadi io Ambrofìo Contarini fu di melTer Benedetto,
ambaseiadore allo IHustrissimo Signor Vssuncassan Re di Per*
sia,benche tal legatione à me paresse ardua,cY per il lungo carni
no pericolosa.nondimeno considerando il gran desiderio della
mia Illustrissima Signoria, 5C il bene vniuersale di tutta la diri-
stianiti,col nome del nostro Signor melTer Giesu Christo,8£
della gloiiosasuamadre,postposto ogni pericolo, deliberai an-
dar con bonissimo animo,cV volentieri à seruir quelIa,cV la chri^
stianità» Et parendomi che'l dar notitia di vn tanto dC si lungo
viaggio possa esser diletteuole cV vtile à nostri discendenti:peró con quella maggior breui-
tà,che mi sarà possibile3farò memione 5C del mio partir da Venetia,che fu alli z 3. di Febra-
ro 14 7 3 ♦ il primo di quaresima,insino al giorno della mia tornata,che fu alli 1 o * d'Aprile
j 47 7* cV racconterò tutte le terrejluoghijcVprouinciejdoue io sono ssato, dC ancho i lor
modi, de cossumi *
llcUrifsimo lAmbdfciddor si pdrtedd Venetìd,& pd(sd per l'<sslemdgnd} Pollonid, Rofiid
bajjd & il gran deferto delld Tdrtdrid d'Europd,& arriud alla città di Cdfà. Cdp> i»
O parti da Venetiaadi z3.Febraro i473<cVinmiac5pagniahebbiil Ve*
nerabile prete Stephano Testa in luogo dimio cappellano, ÒC cancelliere,
Dimitri da Setinis mio Turciman,Mapheo da Bergamo,cY Zuanne vnga-
retto per mei seruitorittutti cinque vestiti di grossi panni alla todesea» Li da*
nari,liquali portai con me,eranocusciti ne i giuppom del detto prete Ste^
phano,cV miopiche non era senza afFanno»montai in barca con li sopradetti
quattro,^ andai à San Michiel da Murano, doue vdita la messa, seci che'l
priore ne segnò tutti col legno della Croce,et con la sua benedi'tn'one andassimo à dritturai
Mestre, doue erano apparecchiati cinque caualli. sopra liquali montassimo, 6C col nome di
Dio me ne andai à Treuiso, hauendo vsata ogni diligenza di trouare vna guida, laqual per
danari non potei trouare»
Adi z 4» mi parti per Conegìiano,nel qual luogo conOderando esser mio debito in vn si
lungo cV pericoloso viaggio non andar senza confettarmi cV communicarmi, lo feci diuo^
tamente insieme con la detta mia famiglia ;
Adi z 6» la mattina mi parti,cV vseito di Coneglian,trouai vn Sebastian Todesco, ilqual
diceua andare al camin nostro, cVmostrò conoscermi,cV saper doueioandaua,cV ossersesi
farne compagnia fin appressò Norimbergo,che certo mi parue vn messb mandato da Dio»
Snellendoci messi in viaggio tutti sei,caminado ogni giorno, entrammo in Alemagna,do-
uè trouai di molti bei castelli,cV terre di diuerfì Signori cV Vescoui pur alla vbbidienza del
Serenissimo Imperadore:fra liquali viddi Auspurch terra bellissima.Et essendo flati in Ber
cemsiurch,terra murata dell'Imperadore, vseiti della detta circa miglia cinque,il detto Seba
stiano tolse il camino verso Frankfort,cY abbracciandoci strettamete,tolse corniate* da noi»
ADI X» MA RZ O 14 7 4-co vna guida giugnessimo in Norimbergo terra bellissi
ma,laquale ha il suo castello,cV li passa vn fiume g mezo»6V cercando io guida p voler segui
re il mio viaggio,l'hoste mi disse,che quiui si trouauano due ambaseiadori della Maestà del
Re di Polonia,cV confortommi ad accompagnarmi con essi,Iaqual cosa intesa mi fu di gran
dissimo contento.cV per prete Stephano seci saper alle Mag.loro,ch'io era,et che volentieri
parlen'a