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VIAGGIO DEL MAGNIFICO MESSER
PIERO QJ/ IRINO
GENTILHVOMO VINITJ^NO
Nel quale partito di Candia con Maluagie per Ponente l'anno 1431. incorre in ~) no bombile &
fyauentofo naufragio, dal quale alla sine con diuerfi accidenti campato, arriua nella
Noruena Suetia Re^m Settentrionali.
Nchor che la humana fragilità naturalmente ne faccia inclinati a
vani penfìeri opere reprenfìbili, non dimeno partici'pando di
quella parte danna dell'anima che sopra gli altri animanti ti nostro
Signor Dio persua fìngular grada ne ha conceiìo, ci debbiamo
sforzar con tutto il poter di laudar il nostro benefattor, estollendo
&C facendo note le miracolose opere aie verso di Cuoi fìdcli a deuo*
don di christiam,8£ per eslèmpio all'altre nation dìnfìdeli, del qua!
officio anchor che tutti ne fìano debitori,pur quelli si deono repu*
tar esìerne maggiormente, i quali nelle immenlè aduerfìta loro,
B |^^^ s^j:'?xk&-Z%>. j doue hauean bisogno d'aiuto presentaneo, sono siati soccorsi ìm
foerati per l'infinita bontà bC milèricordia su a. Per questa caulà 10 Pietro Quinni di Vincm ho
deliberato a futura memoria di posteri nofìri,S£ a cognitione di presenti, di scriuere 3£ con pu>
ra verità manifestare, quali & in che parti del mondo furono le aduerfìta ÒC infortuni] che mi
sòprauennero per il corso 8£ dispofìtion della volubil rota di fortuna,l'osfìcio della quale(come
habbiamo per lunga esperientia) è di abballar in vn momento il sublime,^ per il contrario l'in
fimo bC bafe inalzare, bC molto più quelli che pongono in ella ogni sua Iperanza♦ Per tanto
non è da tacere, anzi più esficacemente son debitor di dichiarire i miracoloni soccorsi che! no*
stro pietofìssimo Signor Dio ha vsato verso la mia indegna persona,et di altri dieci che summo
delconsordo bCcompagnia di LX V111.
Douete adunque sàperche per defìderio di acquistar parte di quello di che noi mondani
fìamo insàtiabili,cioè honore bC ricchezze,io m'intromifì di patronizzar vna naue per il viag*
gio di Fiandra,ne la quale non solamente la mia persona, ma etiandio dilpuofì di metter la fa*
culta,6t vno mio maggior figliuolo. bC come piacque al Saluator nosiro, i giudici) del quale
sono immensi bC protondi,per principio di miei fìngular doni bC grafie (anchor che io allhora
per lo affetto paterno non li conoscessi) giorni cinque auanti il mio partir di Candia, doue io
hauea caricata la detta naue1, il detto mio figliuolo passò di quella vita, il che mi fu di vn efìre*
mo cordoglio che mi penetrò nelle viscere.,parendomi ellèr rimasto solo,&£ priuo di ogni con*
soladon in vn viaggio cofì lungo come douea fare, o, quale bC quanta fu la cecità bC ignoranda
mia,che di si fatto principio mi riputaci esscr da Dio ofTeso^
Elìèndo seguito il detto miserabil caso alli 2^. Aprile 14U. ellèndomi sforzato con grade
amaritudine dell'animo mio feci partenza di Candia per venir in ponente, bC hauendo costeg*
giata gran parte della Barberia per il contrailo de venti contrarr), vsciti che fummo fuor del
stretto di Gibralterra giugnemmo a di z> Giugno con la infelice naue apprelso il luoco di Ca*
lete posto in la prouincia di Spagna, doue per causa del pedota ignorante accollati alla balla di
San Pietro toccammo con la naue in vna roccia di sooglio non apparente sopra il mare,in mo*
do che'l nostro timone vseitte del luoco suo non lènza risentimento delle cancare, come li di*
mostrò per i sèguiti cali. bC oltre di ciò la naue in tre parti della colomba si ruppe, facendo infì*
nita acqua con tanta furia che con gran pena fì poteua tener leccata.Quesio cofì inopinato ca*
Co raddoppio il dolore al mio appalsionato cuore,pur il nosiro Signor Dio clementilsimo non
mancò della sua gratia,che giunti in Calese,immediate dilcaricamo la naue rotta,&£ fi 1 a di 3. di
Giugno,8£ dilcaricata la mettemo a carena, bC in giorni z$, non lènza disfìculta remediammo
al tutto,ritornando il carico m la naue. Et perch'io hebbi notitia della guerra bandita fra la mia
Ducal Signoria di Venetia bi Genouefì, funimi bisogno accreseer il numero di miei combat*
tenti fì che soggiunfì fino alla somma di persone 68, bi a di 14, di Luglio per seguitar l'infortu*
nato viaggio mi parti, U per non incontrarmi in molte naui nemiche quali fì aspettauano di
ponente
VIAGGIO DEL MAGNIFICO MESSER
PIERO QJ/ IRINO
GENTILHVOMO VINITJ^NO
Nel quale partito di Candia con Maluagie per Ponente l'anno 1431. incorre in ~) no bombile &
fyauentofo naufragio, dal quale alla sine con diuerfi accidenti campato, arriua nella
Noruena Suetia Re^m Settentrionali.
Nchor che la humana fragilità naturalmente ne faccia inclinati a
vani penfìeri opere reprenfìbili, non dimeno partici'pando di
quella parte danna dell'anima che sopra gli altri animanti ti nostro
Signor Dio persua fìngular grada ne ha conceiìo, ci debbiamo
sforzar con tutto il poter di laudar il nostro benefattor, estollendo
&C facendo note le miracolose opere aie verso di Cuoi fìdcli a deuo*
don di christiam,8£ per eslèmpio all'altre nation dìnfìdeli, del qua!
officio anchor che tutti ne fìano debitori,pur quelli si deono repu*
tar esìerne maggiormente, i quali nelle immenlè aduerfìta loro,
B |^^^ s^j:'?xk&-Z%>. j doue hauean bisogno d'aiuto presentaneo, sono siati soccorsi ìm
foerati per l'infinita bontà bC milèricordia su a. Per questa caulà 10 Pietro Quinni di Vincm ho
deliberato a futura memoria di posteri nofìri,S£ a cognitione di presenti, di scriuere 3£ con pu>
ra verità manifestare, quali & in che parti del mondo furono le aduerfìta ÒC infortuni] che mi
sòprauennero per il corso 8£ dispofìtion della volubil rota di fortuna,l'osfìcio della quale(come
habbiamo per lunga esperientia) è di abballar in vn momento il sublime,^ per il contrario l'in
fimo bC bafe inalzare, bC molto più quelli che pongono in ella ogni sua Iperanza♦ Per tanto
non è da tacere, anzi più esficacemente son debitor di dichiarire i miracoloni soccorsi che! no*
stro pietofìssimo Signor Dio ha vsato verso la mia indegna persona,et di altri dieci che summo
delconsordo bCcompagnia di LX V111.
Douete adunque sàperche per defìderio di acquistar parte di quello di che noi mondani
fìamo insàtiabili,cioè honore bC ricchezze,io m'intromifì di patronizzar vna naue per il viag*
gio di Fiandra,ne la quale non solamente la mia persona, ma etiandio dilpuofì di metter la fa*
culta,6t vno mio maggior figliuolo. bC come piacque al Saluator nosiro, i giudici) del quale
sono immensi bC protondi,per principio di miei fìngular doni bC grafie (anchor che io allhora
per lo affetto paterno non li conoscessi) giorni cinque auanti il mio partir di Candia, doue io
hauea caricata la detta naue1, il detto mio figliuolo passò di quella vita, il che mi fu di vn efìre*
mo cordoglio che mi penetrò nelle viscere.,parendomi ellèr rimasto solo,&£ priuo di ogni con*
soladon in vn viaggio cofì lungo come douea fare, o, quale bC quanta fu la cecità bC ignoranda
mia,che di si fatto principio mi riputaci esscr da Dio ofTeso^
Elìèndo seguito il detto miserabil caso alli 2^. Aprile 14U. ellèndomi sforzato con grade
amaritudine dell'animo mio feci partenza di Candia per venir in ponente, bC hauendo costeg*
giata gran parte della Barberia per il contrailo de venti contrarr), vsciti che fummo fuor del
stretto di Gibralterra giugnemmo a di z> Giugno con la infelice naue apprelso il luoco di Ca*
lete posto in la prouincia di Spagna, doue per causa del pedota ignorante accollati alla balla di
San Pietro toccammo con la naue in vna roccia di sooglio non apparente sopra il mare,in mo*
do che'l nostro timone vseitte del luoco suo non lènza risentimento delle cancare, come li di*
mostrò per i sèguiti cali. bC oltre di ciò la naue in tre parti della colomba si ruppe, facendo infì*
nita acqua con tanta furia che con gran pena fì poteua tener leccata.Quesio cofì inopinato ca*
Co raddoppio il dolore al mio appalsionato cuore,pur il nosiro Signor Dio clementilsimo non
mancò della sua gratia,che giunti in Calese,immediate dilcaricamo la naue rotta,&£ fi 1 a di 3. di
Giugno,8£ dilcaricata la mettemo a carena, bC in giorni z$, non lènza disfìculta remediammo
al tutto,ritornando il carico m la naue. Et perch'io hebbi notitia della guerra bandita fra la mia
Ducal Signoria di Venetia bi Genouefì, funimi bisogno accreseer il numero di miei combat*
tenti fì che soggiunfì fino alla somma di persone 68, bi a di 14, di Luglio per seguitar l'infortu*
nato viaggio mi parti, U per non incontrarmi in molte naui nemiche quali fì aspettauano di
ponente