DI M. MARCO POLO
il Dio si placherà verso l'infermo » allhora i parenti fanno tutto ciò, che gli è Rato imposto, D
ammazzando li montoni,cY buttando verso il cieloil sangue di quelli.cY i Maghi con le lo-
ro donne Magheranno gran luminarie^ incensano tutta la casa deli'infermo,faccendo fu
mo di legni di aloe.cY gettando in aere l'acqua nellaqual sono stà cotte le carni saenficate in
sieme con parte delle beuande fatte con specie,tY ridono, cantano, dC saltano in reuerentia
di quell'Idolo,ò vero Dio. Doppo questo dimandano à quell'indemoniato se per tal sacrifì-
ciò è satisfatto all'Idolo,cY s'egli comanda, che iì faccia altro* cV quando risponde essere sa-
tisfatto. allhora detti Maghi,cY Maghe,che di continuo hanno cantato sentano à tauola, òC
mangiano la carne sacrificata con grande allegrezza, òC beuono di quelle beuande, che so-
no siate offerte* Compiuto il disinare,cV hauuto il suo pagamento ritornano d casa « cV se r>
prouidétia di Dio guarisee I infermo,diconOjche l'ha guanto quell'Idolo ai quale è stato fat-
to il sacrihcio.ma se 1 muore,dicono3che'I sacrifìcio è siato defraudato,cioè,che quelli,che ha
no preparate le viuande le hanno gusiate pnma,che sia stà data la sua parte all'Idolo, cV que
ste cerimonie non si fanno per qualunque infermo,ma vna,ò due volte al mese per qualche
grande huomo riccho* la q ual cosa anchora si osTerua in tutta la prouincia dei Cataio, cV di
Mangi,cVquasi da tutti gl ldolatn'jperche non hanno copia di medici* ÒC in questo modo
li demonrj scherniseono la cecità di quelle misere genti.
Come ilgrdn Can soggi ogò il regno di Mien& di BangaU. Cdf?* 4.3*
Prima,che procediamo più oltra narreremo vna memorabile battaglia, che su nel sopra- E
detto regno di Vociarti* Àuenne,che nel 1 z 7 %■+ il gran Can mandò vno esserato nel re-
gno di Vociam,cY Carazan per custodirlo,cY defenderlo da geti strane,che lo volessero of-
fendere* Imperò che fino à quel tempo il gran Can anchora non hauea mandato alcuno de
suoi figliuoli al gouerno de suoi reami*come dapoi vi mandò* perche sopra questo regno or
dinò in Re Centemur suo figliuolo* Il Re veramente di Mien,cY Bangala dell'India,ch'era
potente di geti,terre,cY thesoro,vdendo,che 1 essercito di Tartari era venuto à Vociam,de-
liberò di volerlo combattere, cY scacciare, accioche più il gran Can, non ardisse di mandar
genti alli suoi confini* però preparò vn'essercito grandissimo,cY gran moltitudine di eiefan
ti(perche di continuo ne teneua infiniti nelli suoi regni)sopra liquali fece far alcune baltre-
sche,cV castelli di legno doue stauano huomini a saettare,cV combattere* cV in alcuni vi era-
no da dodirijCV sedici,che commodamente poteuano combattere. cV oltra di questi,messe
insieme gran numero di caualli armati,cY fanti à piedi, òC prese il cammino verso Vociam,
doue l'essercito del gran Can si era fermato,cY quiui si accampò con tutto l'hoste, per ripo-
rrlo alquanti giorni* Quando Nestardin,ch'era Capitano dell'esserato del gran Can huo
mo prudente,^ valoroso intese la venuta dellhoste del Re di Mien, cV Bangala con tanto
numero di genti temette molto,perche non hauea seco più di dodici mila huomini, ma es-
sercitati,cV franchi combattitori*cY il detto Re ne hauea sessanta mila, cV da circa mille ele-
santi tutti armati con castelli sopra* Costui come sauio, cV esperto, no mostrò paura alcuna, F
ma diseese nel piano di Vociam,cY si pose alle spalle vn boseo folto,cY forte di altissimi arbo
ri* con opinione,che se gli elefanti venissero con tanta furia,che non se li potesse refìstere,di
ritirarsi nel bosco,cV saettarli al sicuro* però chiamati à se li principali dell essercito li confor-
terie non volessero esser di minor virtute di quello ch'erano stati per alianti > ÒC che la vit-
toria non confìsteua nella moltitudine,ma nella virtù di valorosi,cV esperti cauallieri.cY che
le genti del Re di Mien,cY Bangala, erano inesperte,cY no pratiche della guerra , nella qua!
non si haueano trouato, come haueano fatto loro tante volte ♦ cV però non volessero dubi-
tar della moltitudine de nimici, ma sperar nella perttia sua esperimentata in tante imprese,
che già il nome loro era nò (blamente alli nimici, ma à tutto il modo pauroso,cV tremendo,
promettendoli ferma,cV indubitata vittoria : Saputo il Re di Mien,che l'hoste de Tarta-
ri era diseeso al piano, subito si mosse, cV venne ad accamparli vicino à quel de Tartari vrt
iniglio,cV messe le sue schiere ad ordine,pon,endb nella prima fronte gli elefanti,cV dapoi di
drieto i caualIi,cV i fanti, ma lontani come in due alijassandoui vn gran spatio in mezzo.cY
quiui cominciòad inanimare isuoi, dicendoli , che volessero valorosamente combattere,
perche erano certi della vittoria essendo loro quattro per vno* cV hauendo tanti elefanti co
tanti castellijche li nimici non haueriano ardire di aspettarli,non hauendo mai con tal sorte
di animali combattuto, cV fatti sonare infiniti stormenti, si mosse con gran vigore, co tutto
l'hoste
il Dio si placherà verso l'infermo » allhora i parenti fanno tutto ciò, che gli è Rato imposto, D
ammazzando li montoni,cY buttando verso il cieloil sangue di quelli.cY i Maghi con le lo-
ro donne Magheranno gran luminarie^ incensano tutta la casa deli'infermo,faccendo fu
mo di legni di aloe.cY gettando in aere l'acqua nellaqual sono stà cotte le carni saenficate in
sieme con parte delle beuande fatte con specie,tY ridono, cantano, dC saltano in reuerentia
di quell'Idolo,ò vero Dio. Doppo questo dimandano à quell'indemoniato se per tal sacrifì-
ciò è satisfatto all'Idolo,cY s'egli comanda, che iì faccia altro* cV quando risponde essere sa-
tisfatto. allhora detti Maghi,cY Maghe,che di continuo hanno cantato sentano à tauola, òC
mangiano la carne sacrificata con grande allegrezza, òC beuono di quelle beuande, che so-
no siate offerte* Compiuto il disinare,cV hauuto il suo pagamento ritornano d casa « cV se r>
prouidétia di Dio guarisee I infermo,diconOjche l'ha guanto quell'Idolo ai quale è stato fat-
to il sacrihcio.ma se 1 muore,dicono3che'I sacrifìcio è siato defraudato,cioè,che quelli,che ha
no preparate le viuande le hanno gusiate pnma,che sia stà data la sua parte all'Idolo, cV que
ste cerimonie non si fanno per qualunque infermo,ma vna,ò due volte al mese per qualche
grande huomo riccho* la q ual cosa anchora si osTerua in tutta la prouincia dei Cataio, cV di
Mangi,cVquasi da tutti gl ldolatn'jperche non hanno copia di medici* ÒC in questo modo
li demonrj scherniseono la cecità di quelle misere genti.
Come ilgrdn Can soggi ogò il regno di Mien& di BangaU. Cdf?* 4.3*
Prima,che procediamo più oltra narreremo vna memorabile battaglia, che su nel sopra- E
detto regno di Vociarti* Àuenne,che nel 1 z 7 %■+ il gran Can mandò vno esserato nel re-
gno di Vociam,cY Carazan per custodirlo,cY defenderlo da geti strane,che lo volessero of-
fendere* Imperò che fino à quel tempo il gran Can anchora non hauea mandato alcuno de
suoi figliuoli al gouerno de suoi reami*come dapoi vi mandò* perche sopra questo regno or
dinò in Re Centemur suo figliuolo* Il Re veramente di Mien,cY Bangala dell'India,ch'era
potente di geti,terre,cY thesoro,vdendo,che 1 essercito di Tartari era venuto à Vociam,de-
liberò di volerlo combattere, cY scacciare, accioche più il gran Can, non ardisse di mandar
genti alli suoi confini* però preparò vn'essercito grandissimo,cY gran moltitudine di eiefan
ti(perche di continuo ne teneua infiniti nelli suoi regni)sopra liquali fece far alcune baltre-
sche,cV castelli di legno doue stauano huomini a saettare,cV combattere* cV in alcuni vi era-
no da dodirijCV sedici,che commodamente poteuano combattere. cV oltra di questi,messe
insieme gran numero di caualli armati,cY fanti à piedi, òC prese il cammino verso Vociam,
doue l'essercito del gran Can si era fermato,cY quiui si accampò con tutto l'hoste, per ripo-
rrlo alquanti giorni* Quando Nestardin,ch'era Capitano dell'esserato del gran Can huo
mo prudente,^ valoroso intese la venuta dellhoste del Re di Mien, cV Bangala con tanto
numero di genti temette molto,perche non hauea seco più di dodici mila huomini, ma es-
sercitati,cV franchi combattitori*cY il detto Re ne hauea sessanta mila, cV da circa mille ele-
santi tutti armati con castelli sopra* Costui come sauio, cV esperto, no mostrò paura alcuna, F
ma diseese nel piano di Vociam,cY si pose alle spalle vn boseo folto,cY forte di altissimi arbo
ri* con opinione,che se gli elefanti venissero con tanta furia,che non se li potesse refìstere,di
ritirarsi nel bosco,cV saettarli al sicuro* però chiamati à se li principali dell essercito li confor-
terie non volessero esser di minor virtute di quello ch'erano stati per alianti > ÒC che la vit-
toria non confìsteua nella moltitudine,ma nella virtù di valorosi,cV esperti cauallieri.cY che
le genti del Re di Mien,cY Bangala, erano inesperte,cY no pratiche della guerra , nella qua!
non si haueano trouato, come haueano fatto loro tante volte ♦ cV però non volessero dubi-
tar della moltitudine de nimici, ma sperar nella perttia sua esperimentata in tante imprese,
che già il nome loro era nò (blamente alli nimici, ma à tutto il modo pauroso,cV tremendo,
promettendoli ferma,cV indubitata vittoria : Saputo il Re di Mien,che l'hoste de Tarta-
ri era diseeso al piano, subito si mosse, cV venne ad accamparli vicino à quel de Tartari vrt
iniglio,cV messe le sue schiere ad ordine,pon,endb nella prima fronte gli elefanti,cV dapoi di
drieto i caualIi,cV i fanti, ma lontani come in due alijassandoui vn gran spatio in mezzo.cY
quiui cominciòad inanimare isuoi, dicendoli , che volessero valorosamente combattere,
perche erano certi della vittoria essendo loro quattro per vno* cV hauendo tanti elefanti co
tanti castellijche li nimici non haueriano ardire di aspettarli,non hauendo mai con tal sorte
di animali combattuto, cV fatti sonare infiniti stormenti, si mosse con gran vigore, co tutto
l'hoste