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Ramusio, Giovanni Baptista
Delle Navigationi Et Viaggi (Band 2): Nel Qvale Si Contengono L'Historia delle cose de Tartari, & diuersi fatti de loro Imperatori, descritta da M. Marco Polo Gentilhuomo Venetiano, & da Hayton Armeno ; varie descrittioni .. — Venedig, 1559

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https://doi.org/10.11588/diglit.9381#0371

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3
DI M- PIERO QJVIRINO t„
À no quello eraiiamo'obligati,marsolo quello ne era rimaso, ciò è certe piccole cosèttè di' minima
valuta all'animo nostro,come fu tazze,centure,8£ anelletti. ÒC fìmilmente prendemmo dalli vi
cini.bC dal prete,8£ vniuersalméte da tutti,dìmostrando loro p cenni bC per parole secondo che
dall'interprete poteron cóprendere, come noi a tutti ci riputauamo obligati. & fatte le debite
(àlutationi motarnmo sopra vna fusta di portata di circa botte zoxarica del detto pesce,guidata
dal nostro patron hostiero con tre delli Cuoi figliuoli^ alcuni suoi parenti, bC il detto giorno ci
partimmo tirando alla volta di Bergie. bC è il primo porto atto al ipaccio di tal pelce,il qual ìuot
co é distante da Rustene circa mille miglia. bC conduceuano detta fusta per certi dritti bC securi
canali commodissimamente vogando.
Ma poi che fummo dilungati da Rustene da circa dugento miglia tremammo certe reliquie
di corbami bC sorcami del nostro schifso,per il che conoicemmo chiaro, come li nostri copagni
che erano in quelloja prima notte che dai noi si partirono etìèr (òmmerfì bC periti.
A di 29, Maggio, 1432, capitamo con la predetta fusta al Trondon in la costiera di N orue^
ga luogo del Re di Dacia, doue si riposà l'honorato corpo del glorioso sànto Olao. qui dimo^
rammo giorni 10, per aipettar paisaggio 8£ tempo conforme al noslro camino, bi no lo trouan
do,per non perder più tempo, prendemmo licentia dal noslro amoroso hostiero, da i figliuoli
bC da gli altri per seguir il nostro viaggio per terra.
A di 9. Giugno ci partimmo dal T rondon caminado a piedi andando versò Vastena luoco
B sòttoposto al Re di Dacia nella prouincia di Suetia doue è la masèella bC parte dell'odo della te^
fìa di (anta Brigida, Quiiri essendo conoseiuti per Venitiani,gli habitanti per reuerentia del lor
gloriolb Re sànto 01ao,aIqual gia(coine ben sàpeuan)la nostra Signoria di Venetia fece grari^
dissimo fauore nell'andar bC tornar del viaggio di Ieruiàlem,si disposero con fatti di prouederci
di consiglio,aiuto bC danari. bC prima ci consiglioron che no andassimo per il dritto camino in
Dacia, g li pericoli di animali (àluatichi che ci potrian occorrere, ma addrizzarsi verso Stichim^
borg per trouar vn valoroso cauailiero venetiano detto messèr Giouan Fracho3daI qual haues
(amo per amor della patria fauor bC aiuto copiolàmete,anchor che la teda folle di 30. giornate
al contrario del nostro dritto caminare.
Partiti da Vastena duoi di nostri compagni più veloci del camìnar che dotti nandorono im
nanzi forsè due balestrate,doue trouado due egual strade,vna delle quali è maco vsata, ma piti
corta bL {àsìòsà,si auiarono per quella ch'era più corta,& giunsero a Stichimborg a di 13. Luglio
da noi tempre co affanno d'ambe le parti smarriti. bC noi altri noue rimasi adrieto andamo per
l'altra strada soggiornando con alquanto dispiacere per il lor smarriméto. bC alli i3, capitammo
in la corte del detto caualier M. Giouan Franco baron honorato bC appretiato dalla corona di
Dacia,doue trouamo con grande allegrezza li due smarriti compagni,
AJ giunger nostro sendo già informato il valoroso caualiere, con allegra faccia ben mostrò
a noi quanto sia l'amor della patria,8C malsime conoscèdo la calamità bC penuria di noi compa*
C ttiotijbt poterla facilmente souenire. bC però no si poteua sàtiar di honorarne,vestirne,cibarnei
donarne danari per li nostri bisogni,dapoi accommodandone di buone caualcature con la prò
pria sua persona,8£ dell'unico suo figliuolo M.Mapheo,con centouenti caualli de suoi seruitori
ne accompagnò molte giornate per il suo territorio,cammando sempre a sue proprie spese. da*
poi sopra i suoi confini prendemmo còbiato ringratiandolo con quelle più reuerenti & amore
noli parole che ci fosse possibile. onde egli partito ne lalsò g nostra guida il detto suo figliuolo
M.Mapheo con 20. famigli a cauallo, il qual ne fece compagnia fino a Vastena luogo, donde
circa 40. di auati ci erauamo partiti, al qual luogo per schifàr il camino di due mesi ci affannam
mo di ritornare,tal che a di 30. Luglio entramo in Vastena, doue dimorammo fino alli 2, d'A*
gosto sempre accompagnati & fattone le spese dal detto M. Mapheo.
A di 2. d'Agosto ci licentiamo dal predetto Mapheo rendendoli quelle gratie che potano»
%C da lui partiti andamo a Lodese,doue capitammo alli ti, del detto, nel qual luogo trouammo
duo! panaggijl'uno per lnghi|terra3l'altro per Alemagna baslà♦ bC quiui ci diuidemmo volon*
tariamente in due parti*
A di 22. Agosto 1432. noi Christoforo Fiorauante huomo di coniglio della infelice naue
infìeme con Ghirardo da Lione scalco,& Nicolo di Michiel di Venetia scriuano,hora scrittore
della presente opera ci partimmo da glialtri otto nostri copagni essi andando a Londra, bC noi
verso Venetia per via di Rostoch fingendo di andar per il perdono a Roma, & dopo molti
affanni
 
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