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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 1
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Toesca, Pietro: Umili pittori fiorentini del principio del quattrocento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0095

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UMILI PITTORI FIORENTINI

51

noi vediamo l’arte di un maestro già lontano pur dalle forme arcaiche di don Lorenzo
Monaco, e crederemmo ch’egli abbia operato circa l’anno 1430, anche se altri argomenti
sicuri, che esporremo, mancassero a tale opinione.

Il trittico assegnato a Iacopo del Casentino nella Galleria degli Uffizi rappresenta la
Incoronazione della Vergine, fra San Francesco, il Battista, Santo Ivo e San Domenico; in
alto, nelle cuspidi, l’Annunciazione e la Discesa di Cristo al Limbo (fig. 6). In su le prime,
l’attribuzione di quest’opera, di fattura alquanto trascurata, alla stessa mano che alluminò
le storie di San Pietro non può che lasciare perplessi : non si riconoscono a primo aspetto
in questa tempera guazzosa le fosforescenti tinte della predella benché il totale effetto colo-
ristico delle due opere non sia del tutto dissimile. Anche nel trittico i visi sono coloriti di
tinte (non dense qui, ma acquose) verdognoli e rosee, che rendono quasi iridescenti le carni,

Fig. 3 — Pittore fiorentino del 1435 c. : Liberazione di San Pietro
Firenze, Galleria degli Uffizi - (Fotografia Alinari)

0 di ombre fosche: negli angeletti genuflessi presso l’Incoronata il colore delle carni è lim-
pido, e leggermente contornato nel profilo, come sul viso dell’angelo che appare nel carcere:
sulle vesti un vivace effetto di cangiante è prodotto per mezzo di negligenti pennellate
rosee, gialle, bianche azzurrognole, in una calda tonalità, che bene ricorda l’aspetto della
predella.

Gli angioli inginocchiati ai piedi della Vergine sono i briosi compagni dell’angiolo delle
storie di Pietro: si osservi in quello che suona l’arpicordo il delicato profilo, il morbido mento,

1 capelli sfuggenti a ciocche dal nastro gemmato che li stringe, come nel volto dell’angiolo
che parla a San Pietro: quegli che suona,la viola richiama, col suo viso inclinato, con la
lieve curva del naso, e persino nelle frange dei capelli sulla fronte, l’angiolo che guida l’apo-
stolo fuori dal carcere. Il Cristo che incorona la Vergine ha i lineamenti, alquanto incerti
nel segno del naso, di alcuno degli apostoli dipinti nella predella: in Santo Ivo ed in San
Francesco il viso si abbuia come in molte delle figure nelle storie di San Pietro. E nel
trittico ritroviamo i due modi di segnare le mani adoperate dal pittore della predella; mani
con dita digradanti ed appuntite nel Battista e nell’angiolo inginocchiato a sinistra ; mani
 
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