Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

DOI Heft:
Fasc. 1
DOI Artikel:
Bibliografia
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0134

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
88

BIBLIOGRAFIA

C. Gamba, Un quadro del Pontormo a Carmignano
(.Rivista d’arte, 1904, I, I, pag, 13-18).

Quadro fin qui sconosciuto rappresentante l’incontro di
Maria con Santa Elisabetta: esso ha esatta rispondenza con
un disegno reticolato conservato agli Uffizi ed ivi attribuito
al Pontorno.

P. Ganz, Hans Holbein d. j. Einfluss auf die schweì-
zerische Glasmalerei ( Jahr. d. konig. preuss. Kunst-
samml., 1903, XXIV, 3, pag. 197 e seg.).

P. Gauthiez et G. Frizzoni, Nouvelles recherches sur
Bernardino Luini (Gaz. des Beaux-Arts, aprile 1903).
Un documento conservato nella Biblioteca di Lugano fissa
tra il 1531 e il 1532 la data della morte del pittore la cui
attività risalta sempre più per l’affresco dell' Annunciazione
scoperto recentemente nella chiesa di Santa Maria della Pace
in Milano e per i quattordici medaglioni sforzeschi, ora rac-
colti nel Castello, eseguiti secondo il F. nel 1530.

E. Hiss, Ambrosms Holbein der Maler (Jahrb. der
konig' preuss. Kunstsamml., 1903, XXIV, III, pa-
gina 242 e segg.).

M. Logan, A holy Family by Granacci in Dublin (Revue
archéologique, luglio-agosto, 1903, pag. 21-25).

Per via di esclusione l’A. pensa dimostrare che un tondo
della Galleria di Dublino, senza ragione attribuito a B. Mai-
nardi, sia opera del Granacci.

G. Ludwig und W. Bode, Die Altarbilde der Kirche
S. Michele di Murano und das Auferstehungsbild des
Giovanni Bellini in der Berliner Gallerie {Jahrb.
d. konig. preuss. Kunstsamml., 1903, XXIV, II,
pag. 131 e seg.).

Documenti dell’Archivio di Stato di Venezia menzionano
la fondazione di una cappella della Vergine fatta nel 1475
da Marco Zorsi nella chiesa di San Michele presso Murano.
In documenti posteriori la cappella è chiamata « della Re-
surrezione » per esservi sull’altare — secondo le notizie del
Sansovino e del Ridollì — un quadro di tal soggetto, di-
pinto da Giambellino. Il Boschini (1664) fu il primo ad at-
tribuir questo quadro al Cima. Nel 1810 il monastero di San
Michele fu soppresso, e nel 1815 il dipint i certamente non
esisteva più nella chiesa. Secondo gli autori il quadro è quello
stesso di recente acquistato dal Museo di Berlino,già di proprietà
del conte Roncalli e attribuito ora a Cima, ora a Bartolomeo
Veneto, ora al Basaiti, ora al Previtali. Lo stile, la perfezione
della tecnica vi dimostrano invece l’arte di Giovanni Bellini.

Già nel 1497 Filippo Mazzola copiava il quadro che forse
era stato eseguito l’anno avanti.

Un’ altra tavola di Giambellino un tempo esistente in
altra cappella della chiesa di San Michele trovasi ora nel-
l’Accademia di Dusseldorf.

A. Massara, Intorno a Gaudenzio Ferrari. Conferenze
tre con aggiunte e documenti, Novara, 1903
L. M. Richter, Drei verschollene, kiìrzlich ivieder-
gefundene Meisterwerhe {Zeitschr. f bild. Kunst,
agosto 1903).

L’A. illustra il ritratto di Federico Gonzaga, opera di F.
Francia, pubblicato anche dalla nostra Rivista (1903), il ri-

tratto di Isabella d'Este, del Tiziano, ora nella collezione
Goldschmidt a Parigi, il quadro di Venere e Marte, di Paolo
Veronese, nella raccolta di lord Wimborne.

C. Ricci, Benozzo Gozzoli: la Pala della Compagnia
della Purificazione (Rivista d’arte, 1904, I, I, pa-
gine 1-12).

La commissione data al pittore, della quale ci è conser-
vato il documento, si riferisce al quadro di Benozzo ora nella
Galleria Nazionale di Londra: la tavoletta con un miracolo
di San Domenico, nella Pinacoteca di Brera, e l’altra con
un miracolo di San Zanobi, nella collezione Kann, apparte-
nevano a quel quadro.

C. Ricci, Una tavola di Barlolomeo Caporali {Rivisla
d’arte, 1904, I, 2, pag. 38-39).

Il R. attribuisce al Caporali una tavoletta rappresentante
la Madonna seduta còl Bambino fra angioli acquistata recen-
temente dagli Uffìzi.

E. Robiony, La « Madonna dal collo lungo » del Par-
migianino {Rivista d’arte, 1904, I, 1, pag. 79 22).
Storia dell’acquisto del quadro per opera di Ferdinando
de’ Medici nel 1698.

G. Dalla Santa, Bonifazio di Pitati da Verona, se-
condo una recent e pubblicazione, Venezia, 1903 {Nuovo
Archivio Veneto, nuova serie, t. VI, p. I).

Lavoro inteso non tanto a dare una recensione della mo-
nografìa tedesca pubblicata dal dott. Ludwig, quanto a of-
frirne ampio conto ai lettori italiani, aggiungendovi ancora
altri dati archivistici, e riassumendone le deduzioni.

A. Schmarsow, Die oberrheinische Malerei und ihre
Nachbarn um die Mitte des XVJahrh. (1430-1460)
{Abhandl. d. phil. hist. Klasse d. hónigl. sàchs. Ge-
sellsch. d. Wiss., 1903, XXII, pag. 112).

Tra il 1408 ed il 1458 operava in Basilea il pittore Ni-
cola Reusch della cui arte non si ha nessun documento.
Nella stessa città si conservano invece cinque parti di un altare
dipinto da Konrad Witz che mostra di avere subita profonda
l’influenza di Uberto e di G. von Eyclc. Lo S. accoglie l’at-
tribuzione fatta da A. Bayersdorfer a K. Witz di un quadro
del Museo di Napoli già assegnato a G. Bosch e rappre-
sentante la Madonna con Santa Caterina, Santa Barbara e
San Giuseppe. Prossimo a K. .Witz è per l’arte sua il Mae-
stro di Flcmalle.

Hans Multscher di Ulrna e Luca Moser, il quale è da
considerarsi come uno dei più antichi scolari di G. v. Eyck,
rappresentano la pittura renana a mezzo il XV secolo; alla
quale lo S. attribuisce anche l’affresco dell’Annunciazione di-
pinto da Giusto di Allemagna in Santa Maria di Castello,
a Genova, nel 1451. In quest’opera l’A. riconosce l’influenza
dei fratelli van Eyck unita all’ornamentazione esuberante
propria dei maestri tedeschi e a riflessi dell’arte di Gentile
da Fabriano e dei pittori senesi. L’opinione del Burckhardt,
secondo la quale .Giusto di Allemagna sarebbe lo stesso Giusto
di Gand che poi lavorò ad Urbino, non è, a parere dello S.,
sostenibile che, per esempio, non esiste alcuna relazione fra
le mezze figure di profeti dipinte nelle cornici dell’affresco
ed i noti ritratti di filosofi che un tempo ornavano il Palazzo
 
Annotationen