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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 2
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Testi, Laudedeo: Il monastero e la chiesa di Santa Maria d'Aurona in Milano secoli VIII - XI - XVIII, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0171

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LAUDEDEO TESTI

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e V caratteristiche. Ciò prova che in quell’epoca di transizione, qualche scalpellino conti-
nuava le vecchie tradizioni, conservandosi ligio alle forme moribonde e non si doveva quindi

Milano. Museo archeologico (già negli archi di Porta Romana, dopo il 1171).
Dall’opera del Forcella Le iscrizioni di Milano

dal Beltrami invocare in proprio favore un esempio, che nel fatto gli dava torto, poiché
dimostra sopravviventi dopo il 1171 i caratteri di Santa Maria d’Aurona.

* * *

Esame critico delle iscrizioni. — « Ilio requiescit... » dovrebb’essere iscrizione fune-
ratizia, però come tale è monca e troppo semplice, specialmente dove si confronti con quella
del vescovo Natale, dettata veramente nel 741 ; mancano infatti i dati cronologici della vita,
della morte, della durata dell’episcopato, e i cenni apologetici delle virtù dell’estinto, i quali,
in una chiesa eretta dalla sorella, non sarebbero certamente mancati, quando un ignoto poeta
aveva già chiaramente indicato i meriti di lui.

Inoltre la frase « hic requiescit » dovrebbe darci l’indicazione del luogo di sepoltura. Dove
però? nel capitello? No certo, come s’è visto. Nella chiesa adunque, come dice il cronista,
apud altare sancti Bertholamei. Quindi l’iscrizione così indeterminata e monca, ove si con-
sideri di carattere funerario, da costituire un vero esempio sporadico, ha la sua ragione di
essere, quando si consideri semplicemente di carattere commemoratizio. Esempi non ne man-
cano, cominciando dai monogrammi dei capitelli pulvinati del V e VI secolo, i quali non sono
altro che una laconica iscrizione dei vescovi, mai funeratizia; esempi più chiari ci offrono
 
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