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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0389

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BIBLIOGRAFIA

battesimale. Altra tomba esistente nel Paradiso, ma che presto
scomparve, era la « tomba del prefetto», del prefetto Cencio:
aveva aneh’essa un coperchio di porfido ed era forse situata
a destra dell’ingresso. Ancora a sinistra, nelL’entrare, trovavasi
il santuario di Santa Maria in turri, edificato, insieme alla
torre che lo sormontava, da Stefano II, adornato da Paolo I
di mosaici, una parte dei quali (1’Ascensione) è riprodotta da
un disegno del Grimaldi, e restaurato infine da Nicolò V.
Presso l’oratorio vedevasi il mosaico di Cristo benedicente
fran San Pietro e San Paolo, oggi conservato nelle Grotte
Vaticane, ma assai guasto dai restauri. L’età di questo mo-
saico è difficile a determinare: forse esso è del secolo vili
o del IX ; ad ogni modo è anteriore alla tomba di Ottone IT,
alla quale il Kaufmann lo volle unire nella sua ricostruzione
del sepolcro imperiale.

P. Piccirilli, La Mar sica: appunti di Storia e d’arte
(Napoli nobilissima, 1903, XII, 137-143, 148-156, 165-
171, 183-192).

Sono note sommarie scritte col solo intento di dare una
idea del patrimonio artistico della regione.

M. Pierotti, I monumenti d'arte nella Toscana
ignota. (Emporium, 1903, 141-152).

L’autore illustra due chiese del Lucchese, .San Cassiano di
Controne e la chiesa di Decimo. Di quest’ultima riproduce alcune
sculture romaniche (frammenti di un ambone, un San Giorgio)
e un’urna per l’olio santo che crede del Civitali; della prima
la bella facciata.

A. Taramellt, La Sagra di San Michele alle Chiuse
invaile di Susa {Nuova Antologia, Aprile 1903, 417-434).

Il primo sacello in onore di San Michele sulla vetta del
Pircheriano rimonta forse all’età longobarda, ma fondatore
del monastero è da ritenersi frate Ugone di Montboissier.
Conservata è la chiesa romanica, con portali e sculture (alcune
delle quali una iscrizione riferisce a un magister Nicolaus),
e la chiesa gotica, che in seguito minacciando rovina fu
rifatta, specialmente nella navata centrale. Dallo scorcio del
secolo xiv ad oggi l’abbazia rimase, quasi ininterrottamente,
abbandonata.

Conservazione e restauro dei monumenti,
formazione di musei, educazione artistica, ecc.

*** La Regia Basilica di San Savino in Piacenza,
Piacenza, 1903, in-8°, pag. 94.

La basilica, liberata dalle deturpazioni del xvn secolo,
è stata restituita alla sua forma del xil-xm secolo, con ca-
pitelli polistili e volte a costoloni. Nei lavori di restauro
venne ritrovato nel presbiterio un grande mosaico pavimentano
con singolari rappresentazioni (personificazione dell’Anno,
giocatori di scacchi, ecc.). Questi mosaici e le altre opere
d’arte conservate nella basilica sono illustrate a parte a parte
da diversi studiosi: le date proposte non sembrano sempre
accettabili.

Come nei restauri del duomo di Piacenza, è da deplorare
anche in San Savino l’intrusione di pessime imitazioni di
sculture romaniche.

G. Crocioni, U educazione estetica nelle scuole se-
condarie (Rivista d'Italia, Roma, settembre 1903).

Esamina l’incremento assunto in questi ultimi anni dagli
studi storico-artistici, e si pone dinanzi la dibattuta questione
dell’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole secon-
darie.A questo insegnamento dovrebbe, secondo l’A., prece-
dere un’educazione estetica dei giovani, alla quale dovrebbero
contribuire tutti i professori, illustrando, con esempi tolti dal
campo delle arti, la propria disciplina, e mostrando i fre-
quenti punti di contatto che ogni ramo del sapere ha ed ha
avuto con le arti rappresentative. In quanto poi all’insegna-
mento della storia dell’arte vera e propria propende ad affi-
darne l’incarico al professore di lettere italiane, non esclù-
dendo però dal prendervi parte chiunque senta in animo sin-
cera vocazione per tali studi. Insiste sulla necessità di deporre
ogni indugio, specialmente per ciò che riguarda le Università,
e di accingersi all’ impresa con tutti i mezzi di cui ciascuno
dispone per ciò che riguarda le scuole secondarie.

A. Franchi, Sulla remozione della porta di S. Fran-
cesco, Siena, 1903, in-8°, pag. 19.

Sostiene che la porta della chiesa di San Francesco in
Siena non dev’essere rimossa e che la facciata è da comple-
tarsi secondo lo stile della porta stessa.

G. Giovannoni, I restauri dei monumenti ed il re-
cente Congresso storico (Ballettino della Società degli
ing. ed architetti, etc.; 1903).

L’A. critica il voto emesso dal Congresso onde « la fac-
ciata del Duomo di Milano non sia oggetto di alcun lavoro
che abbia per iscopo altro che la conservazione statica del
monumento » e si schiera fra i « restauratori che cercano
di ridurre le opere complete come avrebbero dovuto essere
pur ammettendo che caso per caso sia da giudicare sino a
qual segno questo principio sia applicabile ».

G. A. Reycend, Proposte per un nuovo ordinamento
delle Scuole di architettura in Italia. (//Arte decora-
tiva moderna, 1903).

La sostanza di queste proposte sta nell’intento di conci-
liare le due diverse tendenze che dominano nell’ insegnamento
dell’architettura: l’una, cioè, che vuol farne troppo esclusiva-
mente un puro insegnamento artistico, l’altra che vuol dare
essenziale prevalenza alla cultura matematica.

A. Riegl, Zur Frage der Restaurierung voti Wand-
malereien (Miti, der k.- k.- Z.- C. f. Er/orsch. u. Erhalt.
der kunst- u. hist. Denkmalc, 1903, II, 1-2, pag. 14-15).

Molte inutili ed accademiche distinzioni. Dei consigli del-
l’A. i due accettati ormai comunemente sono: i° ripulimento
degli affreschi con mezzi innocui; 2° riempimento delle parti
mancanti con una tinta neutra o locale.

Iconografia.

X. Barhier de Montault, Symbolisme de la fa$ade
de la cathédrale de Poitiers (Revue de V Art chretien,
1903, Pag- 129-132).

L’A. trova nella facciata due idee dominanti, il numero
trinario, allusione alla Trinità, e la simbolica orientazione.
 
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