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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 4
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Sirén, Osvald: Di alcuni pittori Fiorentini: che subirono l'influenza di Lorenzo Monaco
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0396

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DI ALCUNI PITTORI FIORENTINI

34i

in una malsicura posizione sul sinistro braccio della Madre, e dimena le lunghe gambe.
A destra stanno Sant'Andrea e San Bernardo; a sinistra, San Giovanni Battista e San
Jacopo, tutti quasi di fronte. In alto, entro tre cuspidi gotiche, vedesi nel mezzo Dio Padre
e ai lati Maria e Gabriele, in tutta figura. La predella, eseguita con singolare accuratezza, ha
nel mezzo l’Adorazione dei Magi; a destra, la Crocifissione di Sant'Andrea e l’Apparizione
della Vergine a San Bernardo ; a sinistra, il Battesimo di Cristo e la Decollazione di San
Jacopo. Sotto alla parte centrale leggesi: « Questa tavola fatto fare Bernardo di Tommaso
di Serristoro perimedio del anima sua ed suoi anticesori Ani Dni mccccxxiiii di dicerre ».

Questo grande dipinto è un buon esemplare dello stile decadente di Lorenzo di Niccolò;
esso è altrettanto incerto nelle proporzioni quanto artisticamente artificioso e vacuo. Il tipo
uniforme di tutte le figure, con basse fronti, con nasi interminabili, con vaste bocche, rivela
nell’artista doti intellettuali assai mediocri; le vuote fig'ure sovraccariche di drappi mostrano
una grande manchevolezza di senso delle forme.

13. San Donnino a Villamagna (presso Firenze): grande trittico simile assai al prece-
dente. La Madonna, seduta in un trono gotico, tiene sulle ginocchia il grosso Bambino :
due angeli alzano dietro di lei un tappeto a ricami d’oro. Nello sportello di destra, San
Giovanni Battista, San Donnino, San Fra?icesco, Sant’Agata, Santa Dorotea ed un altro
santo ; in quello di sinistra, San Pietro, San Bartolomeo, San Paolo, San Lorenzo e due
sante. Non v’è predella, ma nella cornice inferiore sono sette tondi entro i quali vedonsi
Cristo morto e sei santi. Le cuspidi degli sportelli, rappresentanti l’Annunciazione, sono con-
servate nella canonica.

14. Siena, palazzo Saracini-Piccolomini : Madonna seduta su nuvole e in atto di tenere
sul ginocchio sinistro il bambino, il quale la mira; ai lati, San Francesco e San Giovanni
Battista; sul dinnanzi, due angioli che suonano.

15. Siena, palazzo Saracini-Piccolomini: Annunciazione, entro due cuspidi gotiche stac-
cate probabilmente da un trittico.

16. Parigi, Louvre (n. 1301): Annunciazione. A destra Maria, seduta sotto un loggiato
s’inchina, con le mani incrociate sul petto, verso due angioli che stanno inginocchiati
a sinistra presso l’ingresso. Il primo angiolo tiene nella sinistra un giglio, alza la testa e
parla alla Vergine. Il secondo angiolo accompagna il primo. In alto, a sinistra, appare
l’Eterno. Questo frammento di predella sembra, a prima vista, superiore alle opere di Lorenzo,
specialmente dei suoi ultimi tempi, ma lo menziono in questo luogo per le strette relazioni
stilistiche che esso ha con la seguente caratteristica Annunciazione.

17. Firenze, Uffizi (n. 36): Annunciazione. Maria sta seduta sopra un bassissimo seggio
gotico ripiegando una gamba sotto sè stessa, e legge in un grosso libro che con ambe le mani
tiene in grembo; mentre l’angelo appare e le s’inginocchia dinnanzi. Al di sopra dell’angelo
vedesi Dio Padre. La scena è divisa in due cuspidi gotiche. Colori gialli, rossi ed azzurri
cangianti. Attribuzione : « maniera dell’ Orcagna ».

18. San Giovanni Valdarno, Pieve: la Trinità. Dio padre, seduto su uno sgabello, sostiene
con la sinistra, dinnanzi a sè, il crocefisso, ed alza la destra a benedire. A sinistra è ingi-
nocchiata Maria, a destra la Maddalena. Il dipinto mi è noto soltanto per la fotografia
Alinari n. 8916: «Masaccio».

19. Firenze, Uffizi (magazzino): la Madonna, seduta su nuvole, scherza con il grosso
e sgambettante bambino. A destra sta inginocchiata Santa Reparata, a sinistra Santo Stefano.
Dipinto assai grossolano, e mal conservato, un tempo esposto all’Accademia sotto il nome
di Niccolò di Pietro.

20. Cortona, San Domenico : Incoronazione di Maria. Grande trittico, con numerose
figure negli sportelli. Secondo un’iscrizione, fu inviato a Cortona per dono di Cosimo e di
Lorenzo de’ Medici, nel 1438. Cfr. Crowe e Cavalcasene (voi. II, pag. 460).

I suddetti scrittori attribuiscono a Lorenzo di Niccolò anche un grande tabernacolo di
Rovezzano con un affresco rappresentante la Madonna fra quattro santi, e altri sei santi, ora
 
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