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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 4
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D'Achiardi, Pietro: Alcune opere di Sculptura in Legno dei secoli XIV e XV
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0418

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ALCUNE OPERE DI SCULTURA IN LEGNO

363

Per queste figure di tenere Ver-
gini e di Araldi gentili il livello della
scultura in Pisa viene a rialzarsi di un
tratto, dopo essersi abbassato rapida-
mente colla morte di Giovanni.

L’arte, dietro la guida di Nino,
torna a cercare nelle linee sensazioni
più gradite all’occhio, e cerca di raffor-
zare l’intensità della emozione estetica
coll’aiuto del colore, applicandolo su
più larga scala di quello che si fosse
usato precedentemente. Il trovare anzi
applicato questo uso della colorazione
ai marmi di Nino, non è altro che una
prova di più per credere uscite dalla
bottega di lui un buon numero delle
opere che stiamo illustrando. I suoi sco-
lari continuarono a riflettere nei loro
intagli policromi quello stesso talento
eminentemente pittorico di cui il mae-
stro aveva dato continue prove nel pie-
gare le vesti orlate d’oro in curve bel-
lissime, nel colorarne i risvolti di un
azzurro profondo ed intenso, nel tirare
a lucido le carni morbidissime, nell’ad-
dentrarsi in forti sottoquadri per avere
maggiori risorse di chiaroscuro, nel
cercare sempre dei partiti non ecces-
sivamente plastici e scultori. Tutto di-
venta lustro sotto le mani di Nino, ed
il marmo sembra acquistare proprietà
nuove, sconosciute; le carni fremono
e nella loro lucentezza sembrano rive-
stirsi di quelle vernici smaltate che ve-
diamo applicate ai volti ed alle mani
di alcune fra le più belle statue in legno.

L’arte toscana creerà nel nuovo
secolo tipi più naturalistici, e le Ver-
gini di Donatello, di Mino da Fiesole
e di. Desiderio spireranno una grazia
ed una eleganza che certo non avrà
nulla da invidiare alle Veigini del loro Fig. y* — L’Angelo Gabriele. Scuola Pisana, sec. xiv-xv
precursore più immediato, di Nino Pi- Parigi, Museo del Louvre

sano. Ma lo spirito raffinato del Rina-
scimento fiorentino non saprà più evocare quella ingenuità candida e pura che emana da
questi ultimi prodotti della scuola di Pisa, già prossima ad estinguersi ed a cedere lo scettro
alla sua vicina e potente rivale.

Accanto a queste opere eseguite sotto l’influsso immediato dell’arte di Nino nella seconda
metà del secolo xiv dobbiamo collocare l’Angelo della collezione Titubai del Museo di
Cluny (fig. 6*), il quale ha non pochi punti di contatto coll’Angelo del gruppo del Museo
di Pisa, precedentemente ricordato, sebbene non presenti l’eleganza di quello nelle propor-
zioni del corpo, meno svelte, e nel piegare più timido dei panneggiamenti.
 
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