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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 4
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Corrieri
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0455

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CORRIERI

che ricopre tutto il corpo, lasciando solo scoperta una
parte del seno e le braccia fino ai gomiti. La testa è
alzata e portata leggermente all’indietro in un impeto
d’amore e di dolore; gli occhi cerulei, leggermente
velati come da una lacrima, cerchiati di rosso per il
lungo pianto, sono fissi in alto, là dove il Cristo pen-
deva dalla croce. Il naso e regolare e sottile ; fra le
labbra rosee, freschissime, della bocca semiaperta bian-
cheggiano i denti; il mento è forte, allungato, con
una leggiera infossatura ; la gola si rigonfia legger-
mente come sotto l’impulso di un singulto represso ;
le carni, nella sobria e lucente policromia, hanno
riflessi indefiniti, azzurrognoli, che sembrano far tra-
sparire il sangue delle vene. Quei moncherini poi
aumentano in noi un senso di pietà per tutta la figura,
che nell’abbandono e nella prostrazione sembra invasa
da un lungo fremito, sembra gemere come una peco-
rella smarrita, sofferente per i digiuni e per gli stenti.

La bellissima statua oltre che nelle mani è mutila
in molte altre parti ed è rotta per metà all’altezza
della vita. Essa è di dimensioni poco inferiori al vero,
e non è modellata in pieno rilievo, ma è bensì tagliata
e vuota posteriormente, essendo destinata a far parte
di una Crocifissione che, in origine, si trovava addos-
sata al muro del primo altare a sinistra della chiesa
di Santo Spirito.

Su questo altare, donde è stato tolto recentemente
un quadro destinato alla mostra, sono visibili ancora
i leggieri vani nei quali le statue del gruppo vennero
un tempo adattate e murate.

In un corridoio presso la sagrestia della stessa chiesa
abbiamo rinvenuto l’altra figura in terracotta che fa-
ceva riscontro, a sinistra, a quella della Maddalena,
ai piedi del Crocifisso. Essa giaceva in pezzi fra altri
rottami, ma la bellezza della testa e la forza plastica
delle singole parti ci fece subito avvisati di trovarci
in presenza di un’opera di sommo pregio, degna di
stare alla pari con la sua infelice compagna di dolore
e di sventura.

Siamo lieti di poter presentare agli studiosi la fo-
tografia da noi fatta eseguire espressamente riunendo
insieme le sparse membra di questa statua, le cui con-
dizioni sono ancora più misere di quelle già miseris-
sime della Maddalena. La testa è completamente di-
staccata dal busto, al pari delle braccia e dei piedi, ed
a stento abbiamo potuto mettere insieme i vari fram-
menti che si trovavano sparsi qua e là.

La statua rappresenta un San Girolamo, inginoc-
chiato, in atto di battersi il' petto con un sasso che
tiene nella mano sinistra, stendendo indietro la mano
destra aperta in atto supplichevole, ed alzando la testa,
come la Maddalena, verso il Cristo. Negli occhi è una
pietà infinita, nella bocca semiaperta lo spasimo e
l’estasi dell’asceta, in tutta la persona un senso di
prostrazione e di angoscia penosissimo. La policromia
anche in questa figura con tenui mezzi raggiunge ef-

La Maddalena. Stutua in terracotta policroma
Mostra dell’antica arte senese
(proveniente della chiesa di Santo Spirito)
(Fotografia Lombardi)

nocchiata, supplichevolmente protesa in avanti, in atto
di cóngiutigere le matti, oggi mutilate. I biondi capelli
disciolti e disordinati scendono sul petto e sulle esili
spalle, confondendosi col grigio vestimento di pelle

40Ò

col nome di Bartolommeo Landi detto Neroccio (se-
colo xvi, fine).

La figura della peccatrice, destinata originariamente
a far parte di un gruppo della Crocifissione, è ingi-
 
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