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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0476

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MISCELLANEA

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riconoscere in essa uno dei più cospicui prodotti della fio-
rente arte romana del tempo degli Ottoni, ispirato per certi
elementi ad un modello bizantino riproducente con grande
fedeltà il tipo arcaico delle tavolette dalle cinque parti, e per
certi altri alla tecnica e allo stile di alcune miniature caro-
lingie.

Att. Rossi, Gli avori gotici di uso profano e la
vita conteinporanea (Riv. d'It., a. VII, p. 586-605 ;
Roma, 1904).

Rileva il carattere e l’importanza che avevano negli usi
della vita signorile gli avori francesi dei secoli XIV e xv, e
il valore estetico e sociale dei loro elementi decorativi.

G. Schi.umberger, Un reliquaire byzantin portant
le noni de Marie Comnène (Compt-rend. des séanc. de
PAc. des Inscr. et Belles-Lettr., 1902, p. 67).

È il reliquario che si conserva nel villaggio di Eyne,
nella Fiandra occidentale, e lo che S. ascrive ai primi anni del
secolo XII.

G. B. Siragusa, Le miniature che illustrano il
carme dì Pietro da Eboli nel cod. 120 della Biblioteca
dì Berna {Bull. dell’Ist. stor. Hai. 11. 25, p. 115 163;
Roma 1904).

Delle miniature il S. dà la descrizione, senza però trat-
tare delle questioni riflettenti la loro età, il loro autore, il
loro valore artistico.

N. Spilioti, La porcelaine à l’exposition historique
des objets d’art à Si. Pétersbourg en 1904 ( Presors
d’art en Russie, 1904).

Rapido sguardo sulla produzione della ceramica in Europa.

R. Stiassny, Wolfgang Aslinger, Simon von Taisten
und der Heiligenbluter Aitar (Mitteil. d. kk. Zentr.-
Komm. fiir Erforsch. u. Erhalt. d. Kunst. hist Denkm.,
Bd. Ili, col. 62-85, Wien 1904I.

Esaminando diverse questioni su la sculture e la pittura
religiosa nel Tirolo austriaco, stabilisce come autore del ma-
gnifico trittico ligneo dell’altare di Heiligenblut, dei primi
del secolo XVI, Volfango Asslinger o d’Assling, invece di un
supposto Volfango Haller o Mailer designato sinora. Parla
poi dell’ importante pittore Simone di Taisten, che operò nel
castello di Bruck parimente ai primi del Cinquecento. Con
sei figure.

G. T., Un’urna greco-bizantina in Castronovo-Sicilia
(Cosmos illustrato, 1903, 115-121).

Questa cassettina adorna di avori che, secondo l’A., è un
« vero cimelio di arte greco-cristiana », è uscita senza dubbio
dalla bottega degli Embriachi.

G. Toudouze, L’émaìl à travers les dges: le voi de
Vépervier {Le Musée, v. I, p. 221-249, Paris 1904).

È una scorsa, piuttosto lirica che narrativa, nella storia
dell’arte dello smalto, dagli Egizi ai Francesi contemporanei.
Con 20 figure.

C. H. Wylde, Collection of English Glass in thè
Victoria and Albert Museum ( The Burlington Maga-
zìne, 1904, IV, 131-142).

Bicchieri e vasi vitrei incisi di fabbrica inglese del xvii
e xvin secolo.

Conservazione e restauro dei monumenti,
formazione di musei, educazione artistica, ecc.

A. De Nino, Sommario dei monumenti e degli og-
getti d’arte descritti da Antonio De Nino. Vasto, 1904,
in-8, pag. 93, III.

E un elenco d’opere d’arti dell’Abruzzo ricercate nei più
remoti villaggi e indicate brevemente anche in qualche no-
tizia storica. Lavoro senza pretese, ma apprezzabile per la
quantità di cose rare o ignote di cui dà notizia e ancor più
per il fine a cui mira, di rendere così più difficile l'esodo
delle opere d’arte.

G. La Corte Cailler, Per le decorazioni della
porta del duomo di Messina (Archivio storico messi-
nese, anno IV, pag. 219-222; Messina, 1903).

Pubblica e illustra un documento del 1468 dal quale ri-
sulta che il lombardo Pietro di Bontate fu incaricato di quelle
decorazioni.

F. Mai.aguzzi-Vai.eri, Gli affreschi della cupol 1 di
Saranno {Rassegna d’arte, anno IV, pag. 69-72, fig.).

Sono pochi cenni storici, accompagnati da dieci notevoli
riproduzioni, per rammentare l’importanza del monumento e
l’urgenza di provvedimenti conserva ivi. D’analoga indole è
l’articoletto, che a questo sussegue, di G. Moretti, col (itolo :
Il Santuario di Saronno, illustrante la parte costruttiva.

U. Mazzini, Le vicende di un invetriato robbiano
{Giornale storico e letter. della Liguria, anno V, pa-
gine 280-287 ; Spezia, 1904).

E X Incoronazione della Vergine, opera probabilmente di
Andrea della Robbia, che la eseguì per la chiesa di San Fran-
cesco Grande alla Spezia; di qui fu asportata durante la do-
minazione napoleonica, ma dopo varie vicende e dopo essere
rimasta lungo tempo fino a quest’anno nel Museo civico di
Genova, è stata riportata alla sua città.

E. Michel, La critique d’art et ses conditions ac-
tuelles {Revue des Deux Mondes, t. XX, pp. 73-109 ;
Paris, 1904).

L’A. insiste sulla necessità che il critico abbia non solo
attitudini speciali, e gusto per le cose dell’arte, e un forte
amore per la natura che ne è l’ispiratrice, ma si procuri una
degna preparazione specialmente con lo studio dell’arte an-
tica, e, in genere, della storia. Parla dei musei, come il campo
d’osservazione più interessante e più ricco, delle esposizioni
speciali retrospettive, delle biblioteche, degli archivi, di tutto
quanto insomma deve formare e consolidare la cultura e la
competenza del critico. Si compiace infine di rilevare i me-
riti della Francia negli studi critici dell’arte.

E. Michel, Le Musée du Louvre {Revue des Deux
Mondes, t. XXI, pp. 637-666; Paris, 1904).

Considerazioni storiche, tecniche, amministrative per la
conservazione e il miglioramento del museo.

P. Palumbo, Il Castello di Oria {Rivista storica
salentina, anno II, pag. 35-48; Lecce, 1904).

Ne illustra le vicende storiche e lo stato presente, per sol-
lecitarne i restauri. Si può vedere in proposito anche l’arti-
colo di R. De Cesare {Il castello di Oria e i monumenti del-
VItalia meridionale) nel Giornale d’Italia del i° giugno 1904.
 
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