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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 5
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Jubaru, Florian: La decorazione bacchica del mausoleo cristiano di Santa Costanza
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466

FLORIAN JUBARU

martiri senza andare a mangiare e bere nelle basiliche, sulle loro tombe, e bisognò reagire
contro quest’uso « in tutto simile ai parentalia dei pagani, poiché era un’occasione di bere
oltre misura ». 1

Così i convivici funebri sono dipinti non solo nelle tombe pagane, ma nelle catacombe
cristiane, dove sono talvolta figurati con delle acclamazioni alla bevanda che deve esser
servita per la Pace e per la Carità. 2 Le sale destinate a questi convivici, come l’esedra
posta a lato dell’entrata del cimitero di Domitilla, erano decorate di ridenti motivi profani,
geni e fiori. La rotonda di Santa Costanza malgrado la sua ornamentazione bacchica di
superba sala da banchetti non ha dunque niente che non convenga perfettamente a un
mausoleo dove dovevano darsi dei pasti di anniversari solenni. 3 La decorazione dell’edificio

è del resto in piena armonia con quella del sarcofago, e
questa unità d’insieme manifesta bene la primitiva desti-
nazione funebre del monumento. La vasca colossale di
porfido ha i fianchi ornati da grandi volute di pampini, dove
uccelli svolazzano, alcuni geni raccolgono l’uva nelle
canestre, e tre di essi la pigiano nello strettoio per farne
colare il vino nelle urne ; il coperchio è decorato di ghir-
lande sostenute da teste maschili e femminili. Questa deco-
razione si compone di motivi usati per i sarcofagi pagani,
ma in luogo di pantere e di cervi bacchici spesso scolpiti
sotto i pampini, qui figurano l’agnello maschio, i pavoni,
il sertum tenuto da un fanciullo, tutti simboli impiegati
sulle tombe cristiane per significare il Cristo, la resurrezione,
la ricompensa.

Ricollochiamo col pensiero il sarcofago nel centro della
rotonda. Il musaico del pavimento continua la stessa orna-
mentazione di pampini, d’uccelli e di genietti bacchici. I grandi candelabri di marmo che
circondano il sarcofago per l’illuminazione abituale alle tombe sontuose, opere d’un gusto
classico squisito, hanno per principale motivo dei geni fanciulli, tenenti ghirlande, frutti,
fiori, nidi e il bastone della vendemmia. Al disopra portata dalla superba architettura di
marmi varii, si eleva come un padiglione traforato il musaico della cupola con la sua cor-
nice di giuochi, di genietti e di uccelli, coi suoi motivi fantastici e idillici, dove salgono
i dodici sostegni fiancheggiati da selvaggina bacchica. Nella nave anulare i differenti com-
partimenti di musaico sono decorati con gli stessi soggetti accessori, dove noi ritroviamo
con le figure di fanciulli e d’uccelli, di fogliami, di frutti e di fiori, tutto il corredo dei vasi
di Bacco. Ma l’importanza è volutamente riservata ai quadri del centro sotto le grandi arcate
laterali, davanti alle absidiole fatte per contenere statue. Questi riquadri riproducono tutti i
motivi di vendemmia del sarcofago e in più un motivo che figura anche su altri sarcofagi: i

Busto dell'imperatore Gallo
Musaico di S. Costanza

1 S. Augustini, Confessioni, VI, 2. In questo passo

vi sono dei dettagli interessanti sul modo con cui la
madre di Agostino andava alle tombe sante con un
paniere contenente cibi e un piccolo vaso di vino
mischiato con molta acqua e ella dava questo vino ai
suoi « a piccoli sorsi » e « non aveva di mira che la
pietà, non la soddisfazione dei sensi »; non obsidebat
spiritimi vino lentia... sicut pluresque mares et feminas.
Non solamente si beveva, ma Sant’Agostino ricorda
altrove (PP. LL., 38, 1415) che per l’anniversario di
San Cipriano si passava la notte a danzare sopra are

profane, presso la tomba del martire. L’istituzione

degli uffizi notturni della vigilia mise fine all’abuso.

2 Wilpert, Pitture delle catacombe, tav. 133. Di
fatto questi convivio funebri divennero pasti di carità
offerti ai poveri e durarono così attraverso tutto il
medio evo. Cfr. PP. LL., 78, 1226. I canoni d’Ippo-
lito (169 e seg.) regolano questi pasti funebri.

3 Così si spiega la costruzione di una galleria este-
riore, per i bisogni del servizio e la preparazione dei
pasti, la cura d’aver stabilito numerose bocche d’aria
per la ventilazione della nave bassa anulare, e forse il
forno scoperto nel sottosuolo.
 
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