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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 7.1904

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Fasc. 5
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Jubaru, Florian: La decorazione bacchica del mausoleo cristiano di Santa Costanza
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https://doi.org/10.11588/diglit.24149#0522

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LA DECORAZIONE BACCHICA DEL MAUSOLEO DI SANTA COSTANZA 467

buoi che portano l’uva allo strettoio. 1 Nel centro di questa decorazione bacchica si vede
molto in vista da un lato il busto di un personaggio abbastanza giovane, senza barba, con
i capelli lunghi e senza diadema, con l’espressione del viso malinconica: insieme di partico-
larità che le medaglie attribuiscono al solo imperatore Gallo sposo di Costantina figlia di
Costantino ; 2 * egli ha la veste tessuta d’oro riservata agli imperatori durante il quarto
secolo. Dall’altro lato vedesi un busto di donna, notevolmente più avanzata in età con l’espres-
sione fiera e imperiosa; ella ha i capelli raccolti con un fermaglio sulla testa, come le me-
daglie ci mostrano le Augustae Costantiniane Sant’Elena e Fausta.5 Il rapporto delle età
concorda pure: Costantina sposò nel 351 il giovane Gallo più di 20 anni dopo il suo primo
matrimonio con Annibaliano.4 Ammiano Marcellino ci dice che la principessa morta in Bitinia
nell’anno 354 ebbe tuttavia la sua sepoltura nella
regione suburbana di Roma sulla via Nomentana.

Questo trasporto non si spiega che con la devozione
speciale di Costantina verso Sant’Agnese: ciò è in-
dicato dal più antico testo che faccia menzione della
rotonda. Le Gesta Sanctae Agnetis del V . secolo
dicono che Costantina s dopo aver ottenuto da suo
padre l’erezione di una basilica alla tomba di San-
t’Agnese, volle che si stabilisse là il suo mausoleo
«Sibi illic mausoleum collocari praecipit». Gli ap-
poggi della rotonda con la cinta cimiteriale costan-
tiniana di Sant’Agnese, ci hanno dimostrato che il
monumento fu certo un annesso delle dipendenze
della basilica.

La rotonda fu dunque costruita qualche tempo
dopo la basilica ; e questo ci porta all’epoca della
morte di Costantina. In questo caso era all’impera-
tore Gallo che toccava la cura e il carico di fare erigere il sepolcro della sua sposa. Sul
sarcofago di Sant’ Siena Costantino aveva fatto scolpire il suo busto con quello di sua
madre: ma gli artisti che scolpirono il sarcofago di Costantina non sarebbero riusciti a fare
dei ritratti: essi non han saputo cavare dal porfido che sculture grossolane. 6 È naturale
che Gallo abbia confidato ai musaicisti la cura di mettere il ritratto della sua sposa al posto
d’onore e bene in vista nel centro delle loro fini decorazioni.

Del resto la rotonda portò come il sarcofago delle insegne poco importanti, ma sufficienti a
darle un carattere cristiano. Un monogramma di Cristo si vedeva ancora nel XVI secolo
nei motivi architettonici in marmi vari che rivestivano il tamburo della cupola. Una parte
d’un altro monogramma simile sussiste ancora nel musaico bianco a stelle verdastre che
decorava la volta della nicchia del fondo, nella nave anulare; si può credere che lo stesso
fosse nella decorazione corrispondente della nicchia d’entrata. La rotonda addossata al
cimitero di Sant’Agnese fu dunque un mausoleo cristiano simile per la struttura e per la
posizione ai mausolei imperiali cristiani del iv secolo : come la rotonda di Sant’ Elena al

Busto dell’imperatrice Costantina
Musaico di Santa Costanza

1 Cfr. Garrucci, Storia dell’arte cristiana, V, ta-
vola 322.

2 Le due effigi corrispondono al ritratto traccia-
toci dallo storico Ammiano Marcellino, di Costantina

Augusta, l’altra figlia di Costantino e dell’imperatore

Gallo suo debole sposo.

5 Cohen, Monnaies de l’empire romain,\.&\. 8, pag.40,
n. 19. De Rossi aveva pensato a Crispo rappresentato

cosi senza diadema ; mettendo la costruzione della ro-

tonda sotto Costantino egli non poteva arrestarsi a
Gallo.

4 Cohen, ib. FI. Helena Augusta, n. 11 e 12;
FI. Fausta Augusta, n. 4. Non si conoscono medaglie
autentiche di FI. Costantina Augusta.

s Fu Costantina e non Costanza che portò per la
prima il testo; così leggeva Sant’Adelone nel sec. vi,
6 Venturi, Storia dell'arte italiana, pag. 436, fa
risaltare la differenza di lavoro dei due sarcofagi.
 
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